CLASSICHE FORME FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA SETTIMA EDIZIONE
Fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana
Conversazione
Venerdì 21 luglio ore 11.00 – Lecce – Biblioteca Bernardini LA MUSICA DI SERGEJ RACHMANINOFF NEL CINEMA E NELLA SERIALITÀ TELEVISIVA
Fuoriporta
Venerdì 21 luglio ore 21.00 – Galatina – Basilica di Santa Caterina d’Alessandria – VARIAZIONI GOLDBERG
The Teyber Trio
Fuoriporta
Sabato 22 luglio ore 21.00 – Casarano – Fondazione Filograna – LE MASCHERE
Maja Avramović – violino, Tim Crawford – violino, Giorgio Magistroni – contrabbasso, Francesco Muraca – percussioni, Chiara Osella – mezzosoprano, Emmanuel Pahud – flauto, Tim Posner – violoncello, Beatrice Rana – pianoforte, Ludovica Rana – violoncello, Giuseppe Russo Rossi – viola, Massimo Spada – pianoforte,
Kevin Spagnolo – clarinetto,
Nel Chiostro
Domenica 23 luglio ore 20.00 – Lecce – Chiostro del Rettorato – MARATONA CLASSICHEFORME
Maja Avramović – violino, Tim Crawford – violino, Rosa Feola – soprano, Giorgio Magistroni – contrabbasso,
Francesco Muraca – percussioni, Emmanuel Pahud – flauto, Tim Posner – violoncello, Beatrice Rana – pianoforte, Giuseppe Russo Rossi – viola, Massimo Spada – pianoforte, Kevin Spagnolo – clarinetto
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VENERDì 21 LUGLIO, GALATINA – VARIAZIONI GOLDBERG
Classiche Forme, Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana, si prepara al rush finale. Domani, venerdì 21 luglio, alle ore 11, fa tappa nella storica Biblioteca Bernardini di Lecce (piazza Carducci, Ex Convitto Palmieri, Polo Biblio-museale di Lecce), cenacolo di cultura fin dalla fondazione nel 1863. Ospita anche quest’anno la “Conversazione” del Festival: Maria Pia Ammirati, direttore RAI FICTION, Luca Bandirali (Università del Salento), Luigi De Luca, direttore del Polo Biblio-museale di Lecce, e Alma Mileto (Università di Roma La Sapienza) approfondiranno “La musica di Sergej Rachmaninoff nel cinema e nella serialità televisiva”.
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti).
La giornata continua a Galatina con il secondo preziosissimo appuntamento Fuoriporta.
Alle 21 nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria Variazioni Goldberg con eccellenze come The Teyber Trio, composto da Tim Crawford – violino, Tim Posner – violoncello, Timothy Ridout – viola. Si fanno interpreti della trascrizione per trio d’archi realizzata da Dmitry Sitkovetsky delle Goldberg.
Sono una pietra miliare del repertorio tastieristico: il lavoro che Bach forgiò, di fattura altissima, può essere considerato uno dei vertici delle sue sperimentazioni nella creazione di musica per strumenti a tastiera, sia dal punto di vista tecnico-esecutivo, sia per lo stile che combina insieme ricerche di alto livello musicali e matematiche. La meravigliosa perfezione di questa musica, del resto, consente la sua trasposizione su altri organici mantenendo completamente invariata la sua magnificenza. La trascrizione per trio d’archi di Sitkovetsky conferisce, difatto, all’opera sonorità e sfumature inedite. È l’occasione per cogliere nuove suggestioni da un testo musicale straordinario, immortale e capace di incantare anche con organici diversi dall’originale.
A impreziosire lo spettacolo sarà certamente l’iconico luogo che l’accoglie. La Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, nel centro storico di Galatina (Le), in piazza Orsini, è uno dei più notevoli monumenti del Gotico e Romanico in Puglia e, più in generale, una delle chiese più caratteristiche dell’Italia meridionale. A spiccare è proprio la rara commistione di diversi elementi dello stile Romanico e del Gotico che custodisce.
Risale alla seconda metà del XIV secolo.
L’austera facciata non rivela alcun cenno della maestosa parte interna, a cinque navate, interamente ricoperta dai cicli pittorici di caratteristici affreschi: su pareti, pilastri, archivolti e volte, affreschi dappertutto, i cui lavori, opera della committenza di Maria d’Enghien, proseguirono per tutta la prima metà del ’400 e per la cui vastità la Basilica di Santa Caterina di Galatina è seconda solo alla Basilica di San Francesco d’Assisi.
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti).
SABATO 22 LUGLIO, CASARANO – “LE MASCHERE”
Il giorno successivo, sabato 22 luglio, alle ore 21.00, terzo e ultimo appuntamento Fuoriporta, a Casarano, nel Teatro Fondazione Filograna, con il concerto “Le Maschere” in cui risuonerà, tra l’altro, in prima esecuzione assoluta, la nuova commissione Classiche Forme 2023 al compositore pugliese Domenico Turi, per il centenario della storica azienda calzaturiera salentina Elata, già nota per essere ai piedi anche di star hollywoodiane, come il premio Oscar Anne Hathaway, Sofia Loren, Penelope Cruz. Elata, inoltre, produce una linea di calzature dedicate al ballo apprezzata da tempo nel mondo dello spettacolo oltreoceano: vestono Elata gli artisti di molte produzioni di Broadway.
Interprete del concerto di Casarano di sabato sarà un’ampia formazione di star della musica classica: il grande flauto di Emmanuel Pahud, eclettico virtuoso tra i più stimati del globo, l’enfant prodige lettone del violoncello, Tim Posner, il giovanissimo talento del violino Tim Crawford, poi il clarinettista Kevin Spagnolo, il mezzosoprano specializzato in teatro musicale Chiara Osella. Poi, la violinista Maja Avramovic, la violoncellista Ludovica Rana, il violista Giuseppe Russo Rossi, il contrabbassista Giorgio Magistroni, il pianista Massimo Spada, il percussionista Francesco Muraca e la stessa Beatrice Rana.
Il programma si apre con due brevi e gradevoli melodie di Dmitri Šostakóvič tratte dal film “The Gadfly” e “The return of Maxim”. Introducono uno dei capolavori assoluti del repertorio cameristico con clarinetto: il Trio Op. 114 di J. Brahms. Nato dal fortuito incontro con il celebre clarinettista virtuoso dell’epoca Richard Mühlfeld, il Trio è segnato da un’atmosfera elegiaca, piuttosto contemplativa, lontana dalle tinte forti del sonatismo che caratterizzano le altre produzioni. Eseguito la prima volta il 24 novembre 1891, dallo stesso Brahms al pianoforte, è un tipico esempio dello stile sobrio e concentrato delle ultime opere del compositore tedesco. Non offre nulla di straordinario o inusuale salvo che nella sua lucida lavorazione e il calore romantico; Eusebio Mandyczewsky, amico del compositore e rispettato studioso musicale, dopo aver ascoltato il Trio, scrisse in una lettera a Brahms, che gli strumenti gli erano sembrati come innamorati l’uno dell’altro.
Segue “Le maschere” di Domenico Turi, per voce femminile ed ensemble (mezzosoprano, flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte), Commissione ClassicheFORME per la celebrazione dei 100 anni di Elata, storico calzaturificio artigianale salentino dal 1923, oggi famoso anche a Hollywood, anche per aver vestito le star dei musical americani. E’ una raccolta di canzoni, di piccoli brani di teatro musicale dedicati alla commedia dell’arte italiana, ma soprattutto alle varie culture e tradizioni delle varie regioni italiane. Un omaggio al grande patrimonio che caratterizza tutta la penisola italica e che grazie all’utilizzo di testi appositamente scritti nei vari dialetti regionali, vuole essere un viaggio in mondi apparentemente vicini ma anche molto diversi. Un viaggio che dalla Puglia arriva al Piemonte e al Veneto, passando dalla Campania e il Lazio. Il ciclo vanta la collaborazione di scrittori come Federico Capitoni, Sandro Cappelletto, Valentina Diana, Giulia Loperfido e Stefano Valanzuolo e vedrà una voce femminile dialogare con le diverse maschere, affidate alla sola espressione musicale dell’ensemble, nelle situazioni più disparate.
Conclude la serata il Carnevale degli Animali di C. Saint-Saëns, una divertente caricatura musicale, ispirata al mondo degli animali ma con manifesti riferimenti satirici a determinati personaggi. Proprio per questi intendimenti ironici Saint-Saëns ne proibì l’esecuzione in pubblico, fatta eccezione per “Il Cigno” che, rivelatosi subito un grandissimo successo, fu utilizzato da Mikhail Fokine per il celebre balletto “La morte del cigno”, rappresentato al Teatro Mariinskij nel 1905 e diventato il simbolo del nuovo balletto russo.
Dichiarazione compositore Domenico Turi
<<Elata non è un’azienda qualunque, è una famiglia, un miracolo, un sogno. Passeggiando tra la gente, i macchinari, i tessuti che inebriano di un profumo meraviglioso l’ambiente, Salvatore Nicolazzo (CEO di Elata) mi ha raccontato della sua famiglia, della loro storia e del loro rapporto con le più importanti compagnie di musical al mondo. Da amante del teatro musicale sicuramente a Londra o a New York avrò visto degli spettacoli che calzavano Elata, ma anche chi non è mai andato a vedere un musical dal vivo avrà visto queste meravigliose calzature in alcuni dei film più importanti dedicati alla danza.
Da anni avevo in mente un progetto sulle maschere della commedia dell’arte, un ciclo di brani dedicati non solo ai singoli personaggi, ma anche ai vari dialetti italiani, alle varie tradizioni culturali e musicali della penisola. Mi sembrava un connubio perfetto per festeggiare questo grande evento con un brano festoso tra tradizione, presente e futuro.
Forse ho scritto una cosa un po’ “folle” ma mi sono divertito molto e spero che anche i musicisti e il pubblico possano fare altrettanto>>.
DOMENICA 23 LUGLIO, LECCE – MARATONA CLASSICHE FORME
La chiusura della settima edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto da Beatrice Rana è con la Maratona Classiche Forme, di scena nel Chiostro del Rettorato di Lecce alle ore 20: è un concerto cameristico in tre atti pensato dalla direttrice artistica studiando gli impaginati di inizio ‘900, quando in epoca di non riproducibilità dell’opera d’arte, il desiderio di musica dal vivo era così acuto da chiedere vere e proprie maratone.
Gli interpreti anche in questo caso straordinari: la formazione si arricchisce, rispetto alla serata precedente, del soprano Rosa Feola, presenza costante dei migliori palchi d’opera del mondo.
In programma ancora un omaggio del festival a Rachmaninoff, con le Danze Sinfoniche per due pianoforti, un brano che il compositore russo scrive dopo la versione orchestrale, nel 1940 e che lui stesso eseguì, per la prima volta in pubblico, a Long Island, con il pianista Vladimir Horowitz.
In seconda parte, brani cameristici dei romantici Schubert e Liszt e poi ancora Rachmaninoff con il celeberrimo Vocalise composto nel 1915, una romanza senza testo che, come scrive Gianluigi Mattietti, si pone come un lavoro “astratto” che “richiama nella sua struttura lo stile melodico di Bach […] si muove nella stessa chiara atmosfera, di divina tranquillità”.
Chiuderà il festival l’effervescente Carnevale degli Animali di Saint-Saëns, una divertente caricatura musicale, ispirata al mondo degli animali ma con manifesti riferimenti satirici a determinati personaggi. Proprio per questi intendimenti ironici Saint-Saëns ne proibì l’esecuzione in pubblico, fatta eccezione per “Il Cigno” che, rivelatosi subito un grandissimo successo, fu utilizzato da Mikhail Fokine per il celebre balletto “La morte del cigno”, rappresentato al Teatro Mariinskij nel 1905 e diventato il simbolo del nuovo balletto russo.
CLASSICHE FORME E IL “SUONO DEL PAESAGGIO SALENTINO”
Sette serate con le star internazionali della musica da camera, per una settimana di grandi concerti, dal tramonto ai Notturni, in luoghi iconici della città di Lecce e, per la prima volta quest’anno, di altri tre comuni della provincia leccese, Supersano, Galatina e Casarano, sempre portando la grande musica nei contesti d’arte e nella campagna salentina, tra memorie d’infanzia, eccellenze storiche e tradizioni.
Classiche Forme è sin dalla sua nascita un festival di musica ambientato nell’arte e nella natura con un’identità precisa e inconfondibile, di certo tra le iniziative di divulgazione culturale più importanti a livello europeo per rivitalizzare e rinnovare la percezione della musica da camera nell’immaginario di giovani e pubblico mainstream. Semplice nella forma ma sofisticato nei contenuti, aperto al mondo, innovativo e di ricerca, oggi Classiche Forme è non solo un cenacolo artistico e un approdo di grandi musicisti ma, ampliandosi e accogliendo sempre nuove sollecitazioni anche dall’imprenditoria locale d’eccellenza, come nella collaborazione con lo storico calzaturificio delle star Elata per la commissione contemporanea, diventa la vera opera d’arte immateriale che non c’era e per una settimana apre una finestra sul mondo creando il “Suono del paesaggio Salentino”, sogno di sempre della Rana per la sua terra.
Il Festival Classiche Forme 2023, organizzato dall’Associazione Opera Prima, è realizzato anche grazie al sostegno del Ministero della Cultura e del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. Un sentito ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale di Lecce, al Sindaco Carlo Salvemini, agli assessori Fabiana Cicirillo e Paolo Foresio, con cui è nata una entusiasmante collaborazione, all’Università del Salento e al Rettore Fabio Pollice, all’Accademia di Belle Arti di Lecce, al Presidente On. Nicola Ciracì e al Direttore Nunzio Fiore, al Polo Biblio-museale di Lecce e al Direttore Luigi De Luca, al Borletti Buitoni Trust, che ha finanziato le prime tre edizioni del Festival.
Prosegue, inoltre, per questa VII edizione l’importante media partnership di Rai Radio 3, che trasmetterà le serate di Classiche Forme 2023 in un’apposita rubrica dedicata ai Festival Italiani più rappresentativi.
Il Festival ha ottenuto la prestigiosa EFFE Label da parte dell’European Festivals Association, supportata dalla Commissione e dal Parlamento Europeo.
Biglietti su www.vivaticket.com.
La Conversazione in programma venerdì 21 luglio alle ore 11.00 nella Biblioteca Bernardini di Lecce e il concerto del 21 luglio alle ore 21 nella Basilicata di Santa Caterina di Galatina sono ad ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).