CLAUD ADJAPONG “A LECCE PER RISCATTARMI”
Il Lecce vuole dimenticare la serataccia di Brescia e, approfittando del turno infrasettimanale, si è tuffato anima e corpo nel lavoro di preparazione al prossimo match al “Via del mare” che finalmente ospiterà un piccolo numero di tifosi pronti a farsi sentire con cori ed incoraggiamenti per conquistare una nuova vittoria, la prima in casa per questa stagione.
Intanto però oggi Corvino ha presentato alla stampa Claud Adjapong per la prima volta protagonista in sala stampa dal suo arrivo nel Salento. Il terzino modenese di nascita ha fatto il punto a tutto tondo: “L’impatto con la squadra è stato molto positivo, ha detto. Ho avuto subito modo di scendere in campo quando sono stato a disposizione: mi sento bene fisicamente e mercoledì vogliamo riscattare la brutta partita di Brescia”.
Il giovane “azzurro” è di ruolo un terzino destro, ma, in pratica, può giocare su tutta la fascia di destra, difensore, centrocampista e persino esterno d’attacco. La sua parola d’ordine è: corsa. Nato a Modena da genitori ghanesi, Adjapong ha sempre vissuto a Sassuolo con la sua famiglia, città dove cresce anche sotto il profilo calcistico.
La sua storia in neroverde inizia nel 2014, con la formazione Primavera. Nel 2016, a meno di 18 anni, esordisce in Serie A con la maglia del Sassuolo contro la Juve a Torino. Nello stesso anno fa il suo esordio anche Europa League. Il 22 dicembre 2016 segna il suo primo gol in Serie A contro il Cagliari, divenendo il primo sassolese a fare gol in Serie A con la maglia della squadra della sua città.
Lo scorso anno ha vestito, in prestito, la casacca dell’Hellas Verona, collezionando però appena 5 presenze. In totale per lui 27 partite giocate in Serie A (e 2 gol).
“E’ la prima volta che gioco in B. Gli ultimi due anni sono stati un po’ negativi per me, per vari motivi. Avevo voglia di riscattarmi: qui c’è una società da serie A e sono venuto con l’ambizione di fare bene e raggiungere un obiettivo importante.
A Sassuolo ci sono stato per 12 anni e mi sono trovato benissimo. Ma arriva un momento della carriera dove si deve cambiare: voglio dimostrare che non ero in serie A per caso e voglio impormi in questa piazza. In carriera ho bruciato sempre le tappe, ho esordito in A a 16 anni. Ora però vengo da un periodo negativo e ho la voglia di fare bene. Volevo scendere di categoria per mettermi in gioco, quando è arrivata la chiamata del Lecce la scelta è stata più che facile”.
Focolaio U21
Dal 2016 è nel giro delle nazionali giovanili e ha esordito con l’Under-21 guidata da Di Biagio il 1º settembre 2017. Nelle ultime settimane gli azzurrini hanno avuto un focolaio interno di coronavirus e per lui sono stati 10 giorni davvero duri tra ansie e isolamento forzato.
“Siamo stati chiusi in camera dopo i primi tamponi positivi e non potevamo uscire neanche per mangiare – spiega. Arrivati in Islanda sono usciti altri positivi e hanno annullato la partita, abbiamo dovuto attraversare anche le difficoltà del lungo viaggio. Sono stati giorni difficili, noi avevamo voglia di giocare ma non abbiamo potuto”.
Quanto al suo ruolo, Adjapong chiosa: “nasco esterno offensivo ma mi sento un terzino per la mia facilità di corsa. Nelle esigenze però mi adatto senza problemi, cerco di aiutare la squadra. A chi mi ispiro? Per la duttilità direi Florenzi, anche lui riesce a fare l’esterno d’attacco, di centrocampo e anche terzino”.
Ora è pronto a tornare a piena disposizione di Eugenio Corini e si candida certamente per una maglia da titolare nel turno infrasettimanale.
In occasione di questo incontro, Pantaleo Corvino, è tornato sull’argomento Tachtsidis, mettendo forse la parola fine sulla vicenda che ha preoccupato non poco tutta la tifoseria.
Escluso dalla lista dei convocati per la gara di Brescia, il centrocampista greco pare essersi ‘rimesso in riga’. Corvino infatti precisa: “siamo sempre stati chiari con lui. A mercato chiuso non ci saremmo privati di calciatori importanti. Oggi posso affermare che il ragazzo ha capito la nostra posizione e ci siamo chiariti. È rientrato tutto nella normalità e adesso la scelta spetta all’allenatore. C’era stato un momento di sbandamento ma il ragazzo ora è aggregato al gruppo”.
Eugenio Luciani