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CONFERITA LA CITTADINAZA ONORARIA ALL’ARCIVESCOVO DOMENICA D’AMBROSIO

CONFERITA LA CITTADINAZA ONORARIA ALL’ARCIVESCOVO DOMENICA D’AMBROSIO

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I discorsi pronunciati dal Presidente del Consiglio Comunale e dal Sindaco di Lecce

Signor Sindaco, Signori assessori, Signori consiglieri, Autorità, Parroci e Prelati, Cittadine e cittadini,

il conferimento della cittadinanza onoraria a Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Domenico D’Ambrosio è segno della gratitudine della Città di Lecce per la grande dedizione con cui ha svolto il ruolo di Pastore alla guida della Chiesa leccese, caratterizzata da grande generosità, lucida intelligenza ed un forte senso di solidale vicinanza per quanti soffrono il disagio sociale, la povertà, le vecchie e nuove forme di esclusione sociale.

Caro Arcivescovo Lei ha sempre saputo mantenere l’occhio da osservatore attento ed obiettivo della nostra realtà. Si è addentrato nelle sue omelie, in discorsi talvolta scomodi, ma capaci di stimolare le coscienze. Ha portato in tanti luoghi la sua parola di confronto e speranza nel segno dell’amore e della carità. Il suo è stato un parlare con speranza: la speranza come stile virtuoso.

Claudio Magris nel suo libro “Utopia e disincanto” dice: “il destino di ogni uomo, della Storia stessa, rassomiglia a quello di Mosè, che non raggiunse la Terra Promessa, ma non smise di camminare nella sua direzione”. Utopia significa non arrendersi alle cose così come sono e lottare per le cose come dovrebbero essere, sapere che il mondo, come dice un verso di Brecht, ha “bisogno di essere cambiato e riscattato”.

Utopia e disincanto anziché contrapporsi devono sorreggersi e correggersi a vicenda. Il disincanto che corregge l’utopia, rafforza il suo elemento fondamentale, la Speranza, che rischiara il grigiore del presente. E la speranza, come Lei ci ha sempre ricordato è una virtù da coltivare incessantemente.

Come Presidente del Consiglio Comunale le assicuro che tutta l’assise andrà avanti con speranza, che deve essere predilezione per il bene comune, per il rispetto della dignità umana, per la solidarietà e la pace.

Noi tutti ci sentiamo privilegiati perché abbiamo avuto modo di conoscerla ed apprezzarla. Con vera riconoscenza esprimo la mia personale gratitudine e quella di tutto il Consiglio comunale che rappresento. Oggi si onora una personalità a cui il nostro Comune deve molto e pertanto vogliamo legare il suo nome a Lecce per sempre.

Grazie Arcivescovo e che Lecce le resti sempre nel cuore.

La Presidente del Consiglio comunale di Lecce

Paola Povero

 

Gentili cittadini, Eccellenze e autorità tutte,

 

Monsignor Domenico D’Ambrosio è cittadino di Lecce da anni. Il passaggio che oggi ci accingiamo a compiere, con il riconoscimento formale della cittadinanza onoraria, si è compiuto nei fatti già da tempo, attraverso il rapporto intenso, familiare e fecondo che ha stabilito con la città dal primo momento, da quando ha assunto, ormai otto anni fa, la guida pastorale della comunità cristiana salentina.

In questi anni, come ha ricordato egli stesso pochi giorni fa, lui ci ha voluto bene, ma sa anche che noi gliene abbiamo voluto. E il passaggio odierno non fa che ribadire un già saldo sentimento di reciproca appartenenza e di reciproco affetto, testimoniato  dall’istantanea disponibilità che la mia proposta di conferimento della cittadinanza onoraria ha trovato in tutte le espressioni di questo Consiglio comunale. È stata unanime e ferma, infatti, sia in Commissione che nella successiva seduta del Consiglio comunale, la volontà da parte di tutte le forze politiche di procedere senza indugio a questo passo.

In una città nella quale spesso si discute, ci si trova in disaccordo, si tenta, nell’ordinaria contrapposizione politica, di mettere in difficoltà l’avversario, il tema sul quale tutti si sono trovati concordi è il riconoscimento pubblico dell’opera dell’Arcivescovo Domenico D’Ambrosio.

Come ho già avuto modo di testimoniare personalmente a Sua Eccellenza, la città gli è grata per il rispetto e l’amore che ha dimostrato nei confronti di Lecce in questi anni. E per la passione con la quale si è dedicato a trasmettere il messaggio cristiano non solo come testimonianza di fede ma anche come esempio quotidiano, attraverso l’impegno a favore dei più poveri e contro le ingiustizie sociali che la nostra città patisce.

In lunghi anni nei quali le politiche pubbliche ad ogni livello sono state  presenti in maniera insufficiente nei confronti di chi più ne ha bisogno, la carità cristiana ha svolto a Lecce, sotto la sua guida, un ruolo insostituibile di supplenza e di sostegno: se i più poveri hanno potuto avere un pasto caldo, una doccia, un letto è stato grazie alla benevola opera di Monsignor D’Ambrosio e di tutta l’Arcidiocesi.

Al contempo Egli ha stabilito un rapporto di sereno confronto con le autorità civili, richiamando tutti al dovere di annullare sprechi e utilizzi impropri del denaro pubblico, pronunciando parole nette a favore di più incisive politiche sociali. Ha più volte ricordato ai cittadini il dovere di rispettare il decoro urbano, ci ha invitati ad un atteggiamento sobrio nei confronti delle festività religiose e ad un più puntuale rispetto della pulizia del centro storico. È stato, oltre che l’Arcivescovo, un appassionato cittadino, capace di fornire spunti mai banali al dibattito pubblico. È stato rappresentante di una Chiesa moderna e presente, attrice di primo piano della vita sociale della città.

La guida mite e discreta dell’arcivescovo D’Ambrosio ha conferito al rapporto tra l’istituzione laica e quella religiosa il carattere di una comune missione di servizio, consentendo a tutti noi di apprezzare la statura dell’uomo oltre alla generosità dell’impegno pastorale.

Tra pochi giorni il nostro concittadino Domenico D’Ambrosio non sarà più l’Arcivescovo, dismetterà questa veste così impegnativa, per godere il meritato riposo che spetta a chi tanto ha dato con la sua attività alle comunità che ha servito. Siamo sicuri che sarà un risposo attivo, dedicato, come tutta la sua vita, allo studio, al servizio del prossimo e alla pratica della carità.

Porti con sé Eccellenza la nostra gratitudine, che il sindaco oggi qui le esprime consegnandole le chiavi di Lecce. Porti con sé l’affetto della sua città, nella quale  l’attendiamo per continuare a incontrare il suo generoso sorriso, la sua mite saggezza, il suo prezioso contributo alla vita della comunità leccese.

Il sindaco

Carlo Salvemini

 

 

 

 

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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