CONOSCIAMO IL MONDO DEL BASEBALL – GLI UOMINI INVISIBILI
CONOSCIAMO IL MONDO DEL BASEBALL – GLI UOMINI INVISIBILI
GLI UOMINI INVISIBILI
(segue dal 20 settembre)
Bisogna arrivare comunque al 1883 per scuotere nuovamente l’ambiente. Fino ad allora infatti a questi insostituibili giudici di gara veniva corrisposta la somma di circa 5 dollari a partita, pagati dalla squadra ospite, mentre quella di casa provvedeva a coprire tutte la altre spese relative al viaggio e soggiorno. La necessità però di avere migliori umpire per un gioco in continua evoluzione tecnica e di interesse indusse l’American League a varare un programma di ampliamento degli organici e di meritocrazia stabilendo che ai propri umpire fosse assegnato un rimborso globale mensile di circa 140 dollari più 3 dollari al giorno per le spese di viaggio.
Ma nel mondo delle possibilità ed alla luce della più schietta legge di mercato fu “honest” John Gaffney, così chiamato per bravura e tecnica (fu il primo ad incominciare a dirigere le gare a ridosso del ricevitore), a strappare nel 1888 un ingaggio di ben 2500 dollari, più le spese, per l’intera stagione. Il classico tuono a ciel sereno, ma se com’era vero il “business” stava richiamando “better then twenty thousand people” a partita, allora era necessaria un’autentica professionalità e non doveva meravigliare se il compenso dovuto fosse superiore a quanto percepivano i migliori giocatori. Di fatto è certo che la storia ora lo indica come il primo arbitro professionista in senso assoluto.
Da allora però tutto il mondo dei giudici di gara cominciò ad esprimere una precisa uniformità al proprio operato nell’emettere giudizi ed interpretazioni del regolamento dimenticando intellettualmente quella prassi comune portata avanti sino al 1884, cioè quando il lancio era del tipo sottomano, e che vedeva gli umpire concordare con i giocatori, e qualche volta anche con gli spettatori, se il lancio fosse da giudicare strike o ball.
Michele Dodde
(fine quarta puntata)