CONSIGLIO PROVINCIALE SU VICENDA TRIVELLE CON PRESIDENTE EMILIANO
Un secco ed unanime no alla ricerca di idrocarburi nel golfo di Taranto dal consiglio provinciale di Lecce, alla presenza del presidente Emiliano
Assoluta contrarietà della Provincia di Lecce a qualsiasi attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi nel mare Ionio e lungo le coste salentine e pugliesi, dando mandato al presidente dell’Ente di coinvolgere nell’azione le altre regioni e amministrazioni provinciali e comunali interessate.
Dal Consiglio provinciale monotematico, svoltosi questa mattina a Palazzo dei Celestini a Lecce, un secco ed unanime no sul progetto di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi nelle acque del Golfo di Taranto.
Alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e di altri rappresentanti istituzionali, l’assise consiliare ha votato all’unanimità una deliberazione, ribadendo a chiare lettere l’assoluta contrarietà alle “possibili azioni devastanti delle prospezioni di ricerca ed estrattive di idrocarburi che potrebbero mettere a repentaglio l’intero patrimonio ambientale del mare pugliese e tutto l’indotto del turismo locale”, così come ricordato dal presidente della Provincia Antonio Gabellone. “Questo documento è la sintesi e la condensazione di tutti i contributi odierni”.
Nel suo intervento in aula il presidente della Regione Michele Emiliano, ringraziando la Provincia di Lecce ed il suo presidente per l’invito e per l’impegno profuso in questa vicenda, ha ribadito “di non essere ossessionato da un modello di ambientalismo irragionevole, ma di avere come obiettivo precipuo quello di trovare un punto di equilibrio, attraverso un modello turistico fondato sul rapporto tra l’uomo e il mare. I custodi di questa terra siamo noi e questa è casa nostra, proprio nel senso biblico del termine, e ne siamo responsabili: questa è la nostra identità, il nostro modo di pensare e di sopravvivere”.
“Proprio in virtù di questo è stato necessario mettere in campo un’iniziativa politica, che ho apprezzato molto, perché i provvedimenti giudiziari da soli non bastano. Sono un semplice esecutore e mi limito a dare rappresentanza e voce a chi ne ha diritto, con la consapevolezza che su questa vicenda abbiamo pienamente ragione a tutelare un bene che è essenziale per noi, per le nostre genti e per i nostri vicini”. E ha concluso: “Uccidere il mare è un atto di stupidità talmente evidente messo in atto da chi ha esclusivamente logiche di profitto al riguardo”.
Alla seduta monotematica sono intervenuti i consiglieri provinciali, il sindaco della Città di Lecce Paolo Perrone, i sindaci o loro delegati dei Comuni di Alessano, Arnesano, Botrugno, Calimera, Campi Salentina, Cannole, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Galatone, Gallipoli, Lequile, Monteroni, Nardò, Neviano, Otranto Poggiardo, Porto Cesareo, Salve, Squinzano, Surbo, Traviano, Tricase, Tuglie, Ugento, Vernole, il consigliere regionale Saverio Congedo, l’assessore del Comune di Lecce Alessandro Delli Noci, con il consigliere comunale Daniele Montinaro, il presidente dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo Remì Calasso, Marcello Seclì di Italia Nostra, Ferdinando Boero docente dell’Università del Salento, il costituzionalista Vincenzo Tondi della Mura, l’avvocato Francesco Paolo Sisto, incaricato dalla Regione Puglia a seguire l’intero fronte trivelle e predisporre i ricorsi.