CONSORZI DI BONIFICA, VENTOLA (COR): PIU’ UNO STUDIO CHE UN’INCHIESTA
Ventola (Cor): più che un’inchiesta uno studio che ogni consigliere ha fatto in coscienza e conoscenza
Così il consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola, che ha fatto parte della Commissione d’inchiesta sui Consorzi di Bonifica che oggi ha terminato i suoi lavori
Otto mesi più di studio che d’indagine. E’ questo il primo dato che vorrei segnalare a conclusione della Commissione d’inchiesta sui Consorzi di Bonifica: dopo otto mesi sicuramente è stato fatto il miglior lavoro possibile date le condizioni e i mezzi messi a disposizione per affrontare una tematica che avrebbe richiesto l’ausilio di qualche esperto.
Non è stato possibile avere un contributo e un aiuto né dall’esterno (per la precisa volontà di non far pesare sui cittadini ulteriori costi), né dal personale interno già fin troppo oberato di lavoro.
E quindi quando a giugno scorso di fronte al bivio se procedere a “investigare” o chiudere la Commissione decidemmo di procedere eravamo consci che ogni commissario si assumesse un compito gravoso, sia per la mole delle carte da leggere sia per la difficoltà di ricostruire sul piano storico e amministrativo la difficile vita dei Consorzi di Bonifica pugliesi.
La mia relazione risente di tutto questo, ma certo non di poca volontà e impegno per non solo far luce sul passato, ma contribuire a una svolta degli enti! E’ chiaro che il lavoro della Commissione non potrà essere esauriente come un’inchiesta svolta da altri organi (contabili o giudiziari), perché, ripeto: non avevamo né le competenze né in mezzi per un lavoro del genere.
Ma nella mia relazione, quindi, ho cercato di evidenziare che la situazione di oggi è frutto di un’assenza di governance e quindi di strategia che si è perpetuata negli anni e che vede anche la classe politica che si è avvicendata responsabile di quanto è accaduto. La mancata riscossione del tributo 630, il commissariamento degli enti, una gestione, a dir poco, superficiale hanno fatto il resto. Tenuto conto che in tutti questi anni la Regione non si è mai dotata di un Piano generale della bonifica, né di un Piano di ristrutturazione industriale. L’assenza di programmazione sia delle strutture sia degli organici ha, poi, dato il colpo di grazia e fatto diventare i Consorzi dei grandi carrozzoni.
Spero che la mia relazione possa servire, così come le altre dei miei colleghi, a fornire la base per una discussione in Consiglio regionale la più obiettiva e non politicizzata. E lo dico perché ho il timore che qualcuno possa avere questa “tentazione” visto lo strano comportamento di alcuni colleghi oggi in Commissione, che hanno chiesto di mettere ai voti le relazioni, ovvero di votare il lavoro che ogni consigliere ha fatto in coscienza e conoscenza.