HomeCronaca e AttualitàCORTEI DI GIOVANI IN 100 NAZIONI PER UN MONDO MIGLIORE SOTTO L’ASPETTO CLIMATICO

CORTEI DI GIOVANI IN 100 NAZIONI PER UN MONDO MIGLIORE SOTTO L’ASPETTO CLIMATICO

CORTEI DI GIOVANI IN 100 NAZIONI PER UN MONDO MIGLIORE SOTTO L’ASPETTO CLIMATICO

Greta Thunberg da lei è partito il movimento contro l'inquinamento

Greta Thunberg da lei è partito il movimento contro l’inquinamento

In Italia manifestazioni in oltre 100 città in testa Milano, Bologna, Venezia – 15 marzo “Friday for future”

I “BAMBOCCI” come il prof: Monti ebbe modo di definire i giovani, hanno deciso di prendere di petto la situazione e scendere in campo per dimostrare tutto il proprio pensiero contro coloro che gestiscono il mondo che domani sarà loro. Il clima globale sta mutando sempre di più e sempre più velocemente e per le migliaia di giovani (per non dire milioni) che oggi hanno manifestato davvero è difficile prevedere da qui a 20 anni cosa potrà essere.

Parte dai giovani, quindi, un forte richiamo a chi crede che tutto possa essere fatto, senza che nessuno se ne accorga. Nella mattinata di oggi migliaia di ragazzi hanno partecipato, al grande sciopero mondiale organizzato dal movimento Fridays for future per salvare l’ambiente dal riscaldamento globale. La partecipazione è stata oltre le aspettative e ha stupito gli stessi coordinatori, che hanno gioito di fronte alle proprie città che si riempivano di giovani con sul viso dipinto qualcosa di verde e che con cori e striscioni sfilavano in ordine come difficilmente si è visto prima. Tanti gli slogan gridati dai ragazzi, non più disposti a tollerare l’immobilismo con cui la politica sottovaluta il problema degli stravolgimenti climatici, che minacciano seriamente il loro futuro. «Ci avete rotto i polmoni» urlavano mentre sfilavano in un lungo serpentone che ha costretto le auto a fermarsi. Altri slogan sono stati «La nostra casa brucia», «Non c’è un pianeta B», «Non avete più scuse» o «Stiamo puntando al suicidio».

I ragazzi si sono mossi, ma non per andare ad un concerto o in gita a Disneyland, ma in difesa di un mondo nel quale gli interessi reali, quelli di chi inquina, sono ancora potenti e, spesso, protetti da chi dovrebbe contrastarli. Si sa come sono i giovani, difficile che partano ma quando lo fanno continuano a remare sino a giungere in porto. La protesta di oggi servirà a dare una scossa, ma ora, se non sarà seguita da una mobilitazione continua, rimarrà solo uno scossa per cui bisogna insistere, restare uniti, anzi crescere sempre di più. SI deve tornare nella normalità per godere anche tra qualche decennio di un mondo vivibile. Bisogna che gli inquinatori smettano di inquinare, mentre i politici anziché parlare operino seriamente nell’interessi di tutti e non di pochi. La protesta di oggi, si spera, può essere l’inizio di una strada nuova, molto dipende dai giovani, ma anche i meno giovani devono fare qualcosa e presto.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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