CORVINO “È FINITO UN CICLO E ADESSO SE NE APRE UNO NUOVO, SEMPRE CON L’ATTENZIONE AI CONTI CHE DEVONO SEMPRE ESSERE IN ORDINE”
Oggi il direttore dell’area tecnica del Lecce ha resecontato sui dati gestionali della stagione conclusa ribadendo che anche per la prossima ci sarà il massimo rispetto della tenuta dei conti.
Domani un’altra conferenza per discutere della guida tecnica e delle strategie di mercato
Una conferenza stampa del responsabile dell’area tecnica di una società di calcio in questi giorni stuzzica la curiosità di giornalisti e tifosi specie quando sul tavolo delle trattative c’è addirittura la scelta del tecnico; ma questo, avendo a che fare con Pantaleo Corvino, non poteva che lasciare disilluso chi lo pensava. Oggi la conferenza stampa del Direttore dell’Area Tecnica con al fianco il suo più stretto collaboratore Stefano Trichera, è stata dedicata a ribadire i concetti che hanno dettato la condotta della società espressi, martedì scorso, dal Presidente Saverio Sticchi Damiani.
Pantaleo Corvino ha iniziato così:
“Siamo qui per fare un’analisi di fine ciclo, come ha detto il presidente l’altro giorno. Sticchi Damiani e gli altri soci hanno voluto che tornassi meno di tre anni fa e mi hanno sempre supportato, e di questo voglio ringraziarli. Quando sono arrivato, mi è stato chiesto di raggiungere come primo obiettivo quello del riequilibrio finanziario e come secondo, possibilmente, qualche traguardo sportivo”.
Poi ha proseguito
“Da figlio di questa terra, però, dentro di me non potevo non pensare di non centrare qualche obiettivo sul campo e per questo sono andato oltre, dichiarando il giorno della presentazione, da incosciente, di voler portare il Lecce e la Primavera dove li avevo lasciati. Quando sono andato via qualche anno fa, i ‘baby’ erano Campioni d’Italia e li ho ripresi che disputavano la Primavera B, in tre stagioni sono stati promossi, poi si sono salvati e questo anno hanno vinto lo Scudetto. La prima squadra, era in Serie B, è stata promossa in A e quest’anno si è salvata.
Per raggiungere gli obiettivi a volte è necessario fare debiti, ma noi siamo riusciti a farlo con il pareggio di bilancio”.
Il modus operandi virtuoso
“Abbiamo la passione per il territorio, ma non siamo ricchi e tantomeno sceicchi, le nostre possibilità ci permettono di fare il meglio che si può, come sinceramente si è sempre detto. Per farlo bisogna intervenire su mercati alternativi. Si parla di un gruppo scouting, ma qui ci sono due soli addetti a questo ramo, uno per la prima squadra e un altro per il Settore Giovanile. Ci sforziamo di migliorare le strutture e lo stadio con un budget limitato, ma se non ci accontentassimo delle somme messe a disposizione non si otterrebbe la parità finanziaria. Per gli ingaggi abbiamo speso poco più di 16milioni di euro; per la campagna acquisti, comprese procure e commissioni, poco meno di 6milioni di euro, ma dovremo proseguire su questa strada anche in questo secondo ciclo”.
Le critiche dettate dalla passione
“Sappiamo tutti di essere soggetti a critiche, ma è normale e sta a me o Stefano fare di tutto per far cambiare idea, posso non comprenderle e posso chiedermi il perché di queste ma, ripeto, è giusto. La nostra realtà economica non è pari alla passione dei tifosi, ma dobbiamo sempre essere chiari con loro e si può compiere altre sfide e anche vincerle, solo essendo tutti uniti e compatti per arrivare dove altri dicono che non possiamo farlo. Tutti facciamo errori, con le nostre risorse siamo anche più a rischio di altri, ma devo proseguire nell’opera di risanamento che ancora non è finita, anche perché il Covid ha creato ulteriori problemi che stiamo risolvendo, anche raggiungendo obiettivi.
Quando si è uomini pubblici, si sa che non si può avere il consenso di tutti. Non ho compreso perché, chi è sangue del mio sangue, dopo la promozione e una squadra mai in zona retrocessione, non abbia capito che la Serie A una maratona lunghissima. Ma ho preferito essere vicino ad allenatore, staff e società, perché avevamo un obiettivo da raggiungere”.
La fiducia delle proprie scelte deve aiutare quando le cose non vanno bene
“Non mi sono mai pentito delle scelte, ma anche quando avevamo tanti punti di vantaggio, ero cosciente che si sarebbe potuta essere una flessione. Stare al sole è bello, ma quando c’è il maltempo che bisogna tenere duro e avere la forza di non spaventarsi o spaventare gli altri”.
Chiarezza nei rapporti
“Per questo nuovo ciclo ho riflettuto più che altro per quel che riguarda la chiarezza che bisogna avere, spero che questa sia compresa. Come ha detto il Presidente onestamente siamo gli ultimi per quel che riguarda forza finanziaria ma sapendo gli sforzi che facciamo, ognuno può decidere di sostenerci o meno. Certo se riusciremo ad essere chiari è possibile che invece di qualche critica per demotivarci ne riceveremo qualche spinta a motivarci. Se rimaniamo tutti uniti, possiamo lanciare e vincere altre sfide. Chi lavora sbaglia, io non ho poteri soprannaturali e meno risorse hai più corri rischi di sbagliare”
Ernesto Luciani
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