COS’È IL “REI” REDDITO DI INCLUSIONE
Il REI è il nuovo sussidio contro la povertà. Verrà erogato dal gennaio 2018 sulla nuova Carta Rei. Vediamo a chi spetta, requisiti e importo, e come fare domanda per il reddito di inclusione sociale.
Il 29 agosto 2017 il Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo al Reddito di inclusione sociale (Rei). E il 30 ottobre ne ha ritoccato alcuni parametri. Vediamo quali sono adesso le caratteristiche salienti del Rei.
Il Rei andrà a sostituire il Sostegno all’inclusione attiva e l’assegno di disoccupazione Asdi. E diventerà così lo strumento unico nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Partirà dal 1° gennaio 2018, e sarà composto di due parti. Un assegno mensile, che avrà un importo variabile secondo le dimensioni del nucleo familiare e altre variabili. E un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo.
Potranno accedere al Rei le famiglie con valore ISEE non superiore ai 6 mila euro, indicatore ISR non superiore ai 3 mila euro, patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non superiore ai 20 mila euro. E un patrimonio mobiliare non superiore a 10 mila euro. Per il patrimonio immobiliare la soglia si riduce a 6 mila euro per i nuclei familiari composti da una persona e a 8 mila euro per i nuclei composti da due persone.
Nella erogazione del reddito di inclusione sociale verrà data la precedenza alle famiglie con figli minorenni o disabili, donne in gravidanza e disoccupati con età superiore ai 55 anni.
Il sussidio sarà caricato sulla Carta Rei, che sostituirà la Carta Acquisti. Metà dell’assegno potrà essere prelevato in forma di contante, e l’altra metà speso in negozi convenzionati.
Il reddito-di-inclusione-sociale sarà compatibile con alcune tipologie di situazione lavorativa. Ma non con altri sussidi per la disoccupazione, come ad esempio il Naspi, eventualmente goduti da altri membri del nucleo familiare.