HomeCronaca e AttualitàD’AGATA, DELLO SPORTELLO DEI DIRITTI, TORNA AD OCCUPARSI DELLA LECCE/SAN CATANDO

D’AGATA, DELLO SPORTELLO DEI DIRITTI, TORNA AD OCCUPARSI DELLA LECCE/SAN CATANDO

D’AGATA, DELLO SPORTELLO DEI DIRITTI, TORNA AD OCCUPARSI DELLA LECCE/SAN CATANDO

lecce_san_cataldo_sp_364

L’arteria che collega la città alla propria marina è ormai da anni al centro delle preoccupazioni dei leccesi che la percorrono tra disagi di diversa natura.

D’Agata nella funzione di presidente dello Sportello dei Diritti torna ad occuparsene lamentando tutto ciò che non va a chi ha il dovere di provvedere al la messa in sicurezza della strada.

“Sono tanti gli automobilisti che continuano a segnalare la pericolosità della strada provinciale Lecce – San Cataldo, s.p. 364, la principale arteria a quattro corsie che conduce alla marina leccese di San Cataldo” spiega Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, “non solo per i lavori che permangono sulla semicarreggiata verso il mare, ma anche per la scarsissima visibilità delle lanterne semaforiche (soprattutto il rosso)”.

D’Agata fa sue dunque le preoccupazioni di Cesare Mazzotta, presidente dell’Associazioni Salute Salento, che aveva tentato di accendere un faro sulla pericolosità della strada. “Come segnalatoci anche attraverso le fotografie di Cesare Mazzotta in rappresentanza dell’associazione ‘Salute Salento’, la luce emessa dalle lanterne è scarsamente visibile a causa della polvere che si è depositata nel tempo. Evidentemente non vengono pulite e sottoposte a manutenzione come gran parte dei tratti di strada anche non oggetto degli arcinoti lavori di sistemazione dei collettori fognari. Da lontano non si riesce a capire il colore che emettono, soprattutto con la luce del giorno e nella direzione da San Cataldo verso Lecce. Inoltre, un altro problema che è nell’evidenza di tutti, sono i limiti di velocità che in alcuni tratti sono ridicoli per il tipo di strada e sorprendentemente altalenanti. Risulta, infatti, assurdo marciare con una macchina a 20 km/h o a 40 km/k su una strada a quattro corsie di marcia e che potrebbe avere uno scorrimento ben più veloce rispetto a quello cui la si vorrebbe relegare. E’, peraltro, come detto, un guazzabuglio di valori alti e bassi che potrebbe costituire un pericolo per la circolazione perché ove correttamente rispettati porterebbero a continue accelerazioni e decelerazioni con i conseguenti rischi per chi vi transita”. “Occorre” conclude D’Agata “un tempestivo intervento del Presidente della Provincia, ma anche del Sindaco di Lecce in quanto la strada ricade interamente nel territorio del capoluogo, affinché si provveda solertemente con le richieste manutenzioni e con l’adeguamento del limite a quello consono”.

redazione.lecceoggi@gmail.com

No Comments

Leave A Comment