DAL 1862 A SOSTEGNO DELLE IMPRESE”. LA CAMERA COMMERCIO FESTEGGIA I 160/ANNI
Si è svolto nella sala D’Enghien del Castello di Carlo V, alla presenza di sindaci, amministratori, rappresentanti della magistratura, dei sindacati, delle Forze Armate e di Polizia, e delle istituzioni a diversi livelli, oltre ad un nutrito numero di imprenditori la nascita della Camera di Commercio di Lecce nel 1862 allorchè nasceva l’Italia unitaria
L’incontro è stato aperto dall’intervento del Ministro Raffaele Fitto in videocollegamento da Roma, al quale hanno fatto seguito i saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale della Puglia Loredana Capone, del sindaco di Lecce Carlo Salvemini e del presidente della Provincia Stefano Minerva.
La storia, l’evoluzione, il futuro della Camera di Commercio negli interventi del presidente Mario Vadrucci, del segretario generale Francesco De Giorgio e del segretario di Unioncamere nazionale Giuseppe Tripoli.
Per celebrare l’importante anniversario è stata organizzata una tavola rotonda, moderata dal direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia Rosario Tornesello, alla quale hanno preso parte l’assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, il presidente di Anci Puglia Ettore Caroppo, e il presidente di Unioncamere nazionale Andrea Prete.
Il Ministro per gli Affari Europei, il Sud e le politiche di coesione con delega al PNRR, Raffaele Fitto, ha affrontato il tema delle risorse e della capacità di spesa in un momento cruciale non solo per l’Italia ma per tutto il mondo. Il piano di ripresa e resilienza – ha ricordato Fitto – è stato pensato e previsto prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e oggi bisogna tener conto di novità che rischiano di stravolgere ogni previsione e programma: in primis il problema energetico e il costo delle materie prime collegato alla guerra. In più nei prossimi mesi si passerà dalla programmazione sulla carta alla messa a terra dei progetti e alla spesa delle ingenti risorse disponibili. In questo contesto c’è bisogno di avere le idee chiare e soprattutto un quadro di riferimento quanto più definito possibile.
A fare gli onori di casa, ovviamente, il presidente Mario Vadrucci (di recente eletto anche vicepresidente nazionale di Unioncamere) che, salutando sindaci e rappresentanti delle comunità salentine presenti, ha voluto ricordare il rilevante traguardo raggiunto proprio con i Comuni riguardante la semplificazione amministrativa per le imprese. “Il 99 per cento dei Suap della provincia è gestito in collaborazione con la Camera di commercio di Lecce – ha sottolineato Vadrucci – e la nostra provincia risulta tra le prime in Italia per numero di procedimenti autorizzativi gestiti in modalità digitale”.
Il presidente ha quindi tracciato la storia dell’ente, istituita nel capoluogo salentino subito dopo l’Unità d’Italia sotto il nome di Camera del commercio e delle arti di Terra d’Otranto, con giurisdizione sulle province di Lecce, Brindisi e Taranto. “Garibaldi e i Savoia stavano costruendo la struttura pulsante che avrebbe dovuto sostenere il corpo dell’intero Paese finalmente riunito, una macchina amministrativa fatta di enti e istituzioni che avrebbero dovuto parlare con una voce sola, quella dell’Italia e del Governo che progressivamente stava nascendo”, ha ricordato.
“Nell’anno della fondazione della Camera di commercio di Lecce il mondo, oltre l’Italia, si andava assestando”, ha aggiunto Vadrucci, ricordando che “all’epoca negli Stati Uniti c’era ancora la guerra di Secessione. Per la prima volta su tutto il territorio italiano entrava in vigore la lira, che fortificava il percorso dell’unificazione italiana. Nasceva anche la Società italiana per le strade ferrate meridionali che nello stesso anno, 1862, firmò la convenzione per la tratta ferroviaria da Ancona a Otranto, entrata poi in funzione nel 1873”.
“Le aziende più antiche sono quelle legate, in qualche modo, al lavoro dei campi e alla trasformazione dei prodotti agricoli”, ha detto Vadrucci. “Le case vinicole più antiche continuavano a vinificare e il vino, insieme all’olio d’oliva dei nostri frantoi, il tutto partiva anche dal porto di Gallipoli verso i porti del Nord Italia e dei paesi stranieri. Nasceva anche una cooperativa che sarebbe diventata nel corso degli anni una banca, fino a divenire l’attuale Banca popolare pugliese che a oggi è punto di riferimento nell’affiancare la crescita economica delle piccole e medie imprese e nella voglia di riscatto di questo territorio”.
“Le rivoluzioni e le trasformazioni sono sotto gli occhi di tutti – ha proseguito il presidente –, e il raffronto che soprattutto gli imprenditori più anziani avvertono in termini di sviluppo, condizioni di lavoro, penetrazione sui mercati, nazionali e stranieri, sono anche frutto di tanta attenzione e dedizione che un ente, come la Camera di commercio, ha sempre avuto nella difesa e nella promozione delle attività imprenditoriali salentine”.
“La storia non sta solo sui libri – ha puntualizzato Vadrucci –, la storia dei progressi di questa terra, merito dell’impegno della sua gente, è scritta sui muri dei capannoni, nelle case di chi ha lavorato a cottimo, sugli alberi delle campagne che purtroppo una calamità sta distruggendo, sulle porte delle officine degli artigiani, ma anche nelle aule delle scuole dove tanti giovani si sono formati e hanno trovato, con fatica ma anche con soddisfazione, la loro strada qui o altrove”, menzionando quindi i lavoro svolto dalla Camera di commercio in un costante dialogo con gli imprenditori, affiancandoli nelle loro aspirazioni, aiutando verso la crescita.
In questo percorso di crescita, Vadrucci ha evidenziato il rapporto sempre più stretto con l’Università del Salento, fondamentale “perché i processi economici e industriali hanno acquisito nuovo impulso, dall’innovazione e dalle idee nate con la ricerca”, e proprio per questo motivo “non possiamo certo sopportare ancora a lungo che molte nostre aree siano prive di una connessione ultramoderna”, un punto sul quale il presidente dell’ente camerale ha posto l’accento, perché la tecnologia “fa la differenza tra l’arrivare bene sui mercati e arrivarci in ritardo, quello che consente di recuperare il gap di competitività e produttività in tutti i settori, mirando a neutralizzare il fattore spazio-tempo con gli altri competitor, nazionali e stranieri”. Tanto più che non solo i settori innovativi, ma anche quelli più tradizionali sono pronti a cogliere le opportunità della trasformazione digitale.
In quest’ottica, la Camera di commercio di Lecce ha sensibilizzato le imprese con i Pid (Punti impresa digitale) e sostenuto investimenti in tecnologia e formazione delle competenze digitali per oltre 1 milione e mezzo di euro. “Nell’ambito dei servizi digitali rilasciati alle imprese siamo tra le prime Camere di commercio in Italia – ha specificato Vadrucci –, basti pensare al Cassetto digitale dell’imprenditore che qui da noi è utilizzato da un imprenditore su due (parliamo di oltre il 51 per cento corrispondente a quasi 40mila imprese) a fronte di una media nazionale che si ferma al 30 per cento”.
“Nel Salento ci sono campioni dell’e-commerce, come Deghi, tanto per fare un nome. Il polo del calzaturiero di Casarano è riuscito a riconvertirsi con lungimiranza, puntando ad un target alto per le sue produzioni, e lo stesso vale per alcune aziende della moda e del tessile. Il settore metalmeccanico salentino riesce a esportare macchine e componentistica in tutto il mondo e il turismo continua ad attrarre decine di migliaia di persone ogni anno nelle strutture ricettive che stanno progressivamente attrezzandosi per soddisfare le esigenze dei nuovi viaggiatori, a caccia di nuove esperienze oltre che di mare, riposo e buon cibo. E il settore agricolo, sebbene segnato in modo pesante dalla xylella, sta facendo di tutto per preservare le sue produzioni, riconvertirsi e puntare sulle sue eccellenze”, ha aggiunto.
A proposito di turismo, Vadrucci alla creazione di un’alleanza strategica di partnership fra istituzioni locali, enti preposti e Regione per rilanciare il brand Salento con un piano di marketing territoriale che guardi anche verso la blue & green economy, il cicloturismo, turismo slow, filiere del mare e agriturismo, ma che faciliti soprattutto la costituzione di consorzi turistici e reti di imprenditori privati. Ma per fare questo, occorre anche una rete di collegamenti adeguata. “Basti pensare che i porti di Brindisi e Taranto sono a due passi – ha detto Vadrucci –, ma le strade per raggiungerli stanno diventando insufficienti e obsolete”.
Per il presidente dell’ente camerale salentino, non solo le risorse straordinarie, ma anche le partnership con i capitali privati sono molto importanti. “Per esempio, i Fondi di investimento di cassa depositi e prestiti, Simest e non solo, innervano le componenti aziendali di nuove competenze, stimoli e nuovi traguardi, rafforzando le capacità del management sugli investimenti sostenibili, nella transizione digitale ed ecologica”.