DEBUTTO NAZIONALE DEL CONNETTIVO FATE FOGLI DI POESIA, POETI!
Collettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
5° Salone dei Resilienti nell’ambito del 28° festival di poesia internazionale Parole Spalancate 12 giugno 2021 ore 18,00 Genova, Cortile Maggiore Palazzo Ducale
Performances poetiche di Massimiliano Marrani, Donato Di Poce, Laura Garavaglia, Andrea Tavernati, Annelisa Addolorato, Mauro Ferrari, Emanuele Spano, Lucetta Frisa, Viviane Ciampi e Antonio Nepita
Debutto nazionale del connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti! collettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri. L’appuntamento è al 5° Salone dei Resilienti nell’ambito del 28° festival di poesia internazionale parole Spalancate il 12 giugno 2021 alle ore 18,00 a Genova presso il Cortile Maggiore del Palazzo Ducale. Performances poetiche di Massimiliano Marrani, Donato Di Poce, Laura Garavaglia, Andrea Tavernati, Annelisa Addolorato, Mauro Ferrari, Emanuele Spano, Lucetta Frisa, Viviane Ciampi e Antonio Nepita
Il manifesto di Antonio Leonardo Verri appartiene a Lecce, al Salento, al mondo della poesia nazionale e internazionale, da sempre punto riferimento di tanti nell’agire poesia, nell’ascoltare poesia, nel pubblicare poesia, nel condividere poesia, nell’assaporare poesia, nel pensare poesia come vita altra, vita nuova, ma anche strumento di scandaglio sociale, di critica, di arma potente e devastante contro tutte le cose orribili del nostro vivere culturale quotidiano, fuori e dentro il mainstream. Il manifesto di Antonio Leonardo Verri va riletto perché tutto è tranne che un testamento, ma un assalto frontale alla poesia da cortile, da laboratorio chimico di quel Salento odiato/amato dal futurista Vittorio Bodini, dagli irregolari e s/regolati Salvatore Toma e Claudia Ruggeri solo per citarne alcuni. Ecco questo reading è un po’ ripensare ad Antonio Verri e al suo messaggio, al suo agire puro, nudo e crudo che ha unito poeti in tutto il mondo, da Caprarica di Lecce (il suo paese natale) al resto d’Italia e oltre. Il Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, La Casa della Poesia di Como, il Comune di Caprarica di Lecce, l’Associazione Sentiero dei Sogni, la Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato, Associazione Culturale Macarìa, Samuele Editore, Gisella Blanco, ScriverePoesia Edizioni, Caffè Letterario – Lecce, Donato Di Poce, Vittorino Curci, Ottavio Rossani, costituiscono al momento il connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
“Cominciate, poeti, a spedire fogli di poesia / Ai politici, gabellieri d’allegria / A chi ha perso l’aria di studente spaesato / A chi ha svenduto lo stupore di un tempo / Le ribalte del non previsto, / ai sindacalisti, ai capitani d’industria / ai capitani di qualcosa, / usate la loro stessa lingua / non pensate, promettete … “disarmateli” se potete! / (al diavolo le eccedenze, poeti / Le care eccedenze, le assenze anche, / i passeri di tristezza, i rapimenti / i pendoli fermi, i voli mozzi, i sigilli / le care figure accostate al silenzio / gli addentellati, i germogli, gli abbagli… / al diavolo, al diavolo…) / disprezzate i nuovi eroi, poeti / cacciateli nelle secche del mio gazebo oblungo / (ricco di umori malandrini, così ben fatto!) / Fatevi anche voi un gazebo oblungo / Chiudeteci le loro parole di merda / I loro umori, i loro figli, il denaro / Il broncio delle loro donne, le loro albe livide. / Spedite fogli di poesia, poeti/ Dateli in cambio di poche lire / Insultate il damerino, l’accademico borioso / La distinzione delle sue idee / La sua lunga morte, / fatevi poi dare un teatro, un qualcosa / raccontateci le cose più idiote / svestitevi, ubriacatevi, pisciate all’angolo del locale / combinate poi anche voi un manifesto / cannibale nell’oscurità / riparlate di morte, dite delle baracche / schiacciate dal cielo torvo, delle parole di Picabia / delle rose del Sud, della Lucerna di Jacca / della marza per l’innesto / della tramontana greca che viene dalla Russia / del gallipolino piovoso (angolo di Sternatia) / dell’osteria di De Candia (consacratela a qualcosa!). / osteggiate i Capitali Metropolitani, poeti / i vizi del culto. Le dame in veletta, i “venditori di tappeti” / i direttori che stupiscono, i direttori di qualcosa, / i burocrati, i falsi meridionalisti / (e un po’ anche i veri) i surrogati / Le menzogne vendute in codici, l’urgenza dei giorni sfatti, / non alzatevi in piedi per nessuno, poeti / … se mai odorate la madre e il miglio stompato / Le rabbie solitarie, le pratiche di rivolta, il pane. / Ecco. Fate solo quello che v’incanta! / Fate fogli di poesia, poeti / Vendeteli e poi ricominciate. / Fatevi disprezzare, dissentite quanto potete / Fatevi un gazebo oblungo, amate / Gli sciocchi artisti beoni, i buffoni / Le loro rivolte senza senso / Le tenerezze di morte, i cieli di prugna / Le assolutezze, i desideri di volare, le risorse del corpo / I misteri di donna Catena. / Fate fogli di poesia, poeti, / vendeteli per poche lire!”