DECENNALE DEL “CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SU ARTHUR SCHOPENHAUER E LA SUA SCUOLA”
Domani incontro di studio in rettorato
Un incontro di studio per celebrare il decennale del “Centro interdipartimentale di ricerca su Arthur Schopenhauer e la sua scuola”, fondato nel 2006 all’Università del Salento dal professor Domenico Fazio: l’appuntamento è per domani, 20 ottobre 2016, alle ore 17 nella Sala della Grottesca del Rettorato (piazza Tancredi 7, Lecce).
Dopo i saluti del Direttore generale dell’Ateneo salentino Emanuele Fidora, del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Lingue e Beni Culturali Giovanni Laudizi e del Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Giovanni Tateo, sono in programma interventi di Marco Segala (Università de L’Aquila), Giuseppe Invernizzi (Università di Pavia), Stephan Atzert (Università di Queensland, Australia), Marco Brusotti (Nietzsche-Gesellschaft/Naumburg), Maria Cristina Fornari (Centro Colli-Montinari, Pisa), Margit Ruffing (Kant-Forschungsstelle-Mainz) e relazioni di Domenico Fazio (Presidente Centro Schopenhauer), Fabio Ciracì (Segretario del Centro Schopenhauer), Alessandro Novembre (Segretario Schopenhauer-Gesell., sezione italiana), Matthias Kossler (Presidente Schopenhauer-Gesellschaft Frankfurt a. M/Mainz).
Con le sue ricerche, il “Centro interdipartimentale di ricerca su Arthur Schopenhauer e la sua scuola” ha aperto la strada a nuovi studi su Schopenhauer, «dimostrando non solo che il filosofo del Mondo non era un arcigno misantropo, ma che poteva vantare numerosi discepoli e ammiratori, gli Schüler, ovvero tutti coloro che si sono detti o sono stati detti schopenhaueriani. Un’indagine più approfondita ha permesso di descrivere con esattezza in che cosa consiste la cosiddetta Schopenhauer-Schule, suddividendola in una scuola in senso stretto (allievi diretti), ovvero composta da discepoli e evangelisti (questi ultimi prendevano la penna per scrivere della filosofia del Maestro) e una scuola in senso lato», spiegano i professori Fazio e Ciracì, «In quest’ultima, si distinguono poi i Metafisici, cioè coloro che hanno sviluppato in maniera autonoma la metafisica della volontà di Schopenhauer (Julius Bahnsen, Philipp Mainländer, Eduard von Hartmann), gli Eretici, che hanno sviluppato l’etica schopenhaueriana (Paul Rée, Friedrich Nietzsche, Georg Simmel, Max Horkheier) e i cosiddetti Custodi, ovvero coloro che hanno coltivato e custodito la filosofia di Schopenhauer, come Paul Deussen oppure Arthur Hübscher».
Tutte queste ricerche sono state condotte in stretta collaborazione con la Schopenhauer-Forschungsstelle di Mainz e la Schopenhauer-Gesellschaft di Frankfurt am Main, permettendo così, nel 2011, la fondazione della prima e unica Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellschaft (la seconda in Europa, dopo quella di Francoforte).