IL DERBY VISTO IL GIORNO DOPO: Un Lecce tenace e sicuro conquista un meritatissimo punto
L’analisi postuma della partita nulla toglie alla soddisfazione provata intorno alla mezz’ora della ripresa del derby Foggia – Lecce disputato ieri in una bella cornice di tifosi composta in maniera abbondante da quelli leccesi. Agguantare il pareggio dopo il doppio svantaggio e, forse soprattutto, dopo aver provato la sensazione che tutto, ancora una volta era andato male per i giallorossi (marcatura del terzo gol del Foggia; subito annullato). Quella decisione dell’arbitro ha dato forse nuova linfa alla già notevole volontà di Mancosu e compagni di riacciuffare il pareggio e poi, caso mai, tentare la sortita vittoriosa. Ed in effetti il Lecce questa possibilità l’ha avuta se è vero come è vero che subito dopo il gol del pari La Mantia ha avuto il pallone del 3-2 ma non è stato molto fortunato.
Vediamo dall’inizio. La formazione messa in campo da Liverani, a dirla tutta, mi ha lasciato un po’ perplesso alcune scelte mi sono sembrate azzardate ma, alla fine, e non per il pareggio raggiunto, ma per lo spirito ed il gioco messo in campo da tutti, devo riconoscere che il mister ha visto giusto. Questa volta, inoltre, sono pienamente d’accordo con la politica dei cambi. La lettura della gara, cioè, è stata perfetta. Liverani ha inserita una terza punta quando la situazione sembrava compromessa e, passando al 4-3-3 ha dato forza al centrocampo, dinamicità all’attacco ma ha soprattutto messo in crisi la difesa dei padroni di casa.
Buona la prova di Arrigoni, Petriccione e La Mantia oltre ogni dire quella di Mancosu che sta conquistando con giocate di classe di essere degno di scenari anche superiori a quelli che gli offre la serie cadetta. Sulla sufficienza la partita gioca dagli altri che vanno elogiati in gruppo per l’abnegazione con cui si sono dati da fare per portare a casa un punto che sarà molto più utile nel campo dell’autostima piuttosto che in quello della classifica vera e propria.
Il Lecce ha ormai assunto una quadratura tutta sua e pur cambiando gli attori sulla scena recita sempre lo stesso spartito con immutato successo.
Non ci fossero stati gli ultimi minuti di alcune partita ora lo staremmo osannando in posizioni di classifica ancora più interessanti, ma bene così, il programma non è quello massimo, almeno inizialmente, per cui avanti così per poi tentare qualcosa di più.
Ernesto Luciani