È UN BRUTTO PERIODO MA IL LECCE PUÒ E DEVE SALVARSI CON I PROPRI MEZZI
Il big match contro il Verona ha, senza dubbio, complicato il cammino del Lecce per le prossime quattro gare ma non bisogna mollare a 360 minuti dal finale di stagione ed è anzi obbligatorio restare il più possibile sereni perché a dare ancora fiato alle trombe della speranza ci sono i quattro restanti punti di vantaggio su quella terz’ultima poltrona di cui nessuno vuole diventare l’occupante finale.
Da ieri, in vista della trasferta di venerdì contro la Lazio, gli uomini di Baroni sono al lavoro e se stanno lavorando per affrontare i biancocelesti di Sarri non possono fare a meno di pensare a quello che sarà l’impegno successivo in casa contro lo Spezia.
Purtroppo per i giallorossi quest’anno si è creato un dato di fatto negli incontri casalinghi contro le squadre impegnate a rincorrere la salvezza. Contro Cremonese, Empoli, Salernitana, Sampdoria e Verona il Lecce su quindici punti disponibili ne ha portati nella propria classifica solo tre frutto di tre pareggi; quindi nessuna vittoria e due sconfitte.
Un trend che si deve assolutamente invertire almeno in occasione dell’ultimo match con queste caratteristiche, quello, appunto, contro lo Spezia.
In effetti per cercare di riportare serenità nell’ambiente bisogna pensare proprio a quei quattro punti di distacco che il Lecce vanta sullo Spezia e sul dato numerico che i giallorossi potranno giocare quella partita per due risultati. Doveva essere così anche contro il Verona, dirà qualcuno, ma dagli errori si deve imparare e il Lecce, credo, avrà mandato a mente la lezione ricevuta.
Quindi, almeno per il momento, calma e gesso bisogna restare uniti tutti con i piedi per terra senza fasciarsi la testa prima di rompersela. Hjulmand e compagni giochino applicati ma sereni allo stesso tempo e quei quattro/cinque punti che servono per conquistare la permanenza in serie A saranno incasellati.
Una novità arriva dal settore Primavera con la scelta fatta dal cannoniere romeno Brunete (18 reti nel suo campionato) che per un’eventuale chiamata in prima squadra ha scelto come numero di maglia quel “19” indossato dal suo attuale allenatore in seconda Ernesto Chevanton che gli dispensa tanti piccoli segreti del mestiere.
Ed a proposito della Primavera 1 è giusto fare i complimenti a Corvino e Trinchera dietro la scrivania ed a Coppitelli e Chevanton sul campo per l’ottimo campionato si qui disputato e chiuso nella regular season con la qualificazione, con quattro giornate d’anticipo, per la disputa dei play off scudetto.
Ernesto Luciani