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ELEZIONI AMMINISTRATIVE LECCE 2024

ELEZIONI AMMINISTRATIVE LECCE 2024

Siamo arrivati agli ultimi giorni di frenetico lavorio da parte dei tanti candidati ad amministrare la nostra Città mentre i comuni cittadini sono combattuti da vari sentimenti che talvolta entrano in contrasto con le idee politiche che ognuno ha.      È evidente che anche a Lecce, ma credo che sia sensazione comune un po’ dappertutto, sono molto più sentite le “amministrative” rispetto alle “europee”.

A Lecce per questa tornata di elezioni alla testa delle varie liste che li appoggeranno si sono candidati per occupare la poltrona di primo cittadino della Città quattro Persone che sono, e questo è certamente un fatto molto positivo, ottime sotto ogni profilo, certo due sono più note rispetto alle altre due ma questo non deve influire sulla scelta che invece dovrebbe tener conto dei programmi che ognuno dei quattro candidati ha avuto modo di far conoscere agli elettori.

da sinistra a destra:
Agostino Ciucci, Adriana Poli Bortone, Carlo Salvemini, Alberto Siculella

Dopo il successo ottenuto nel 2019 a guidare la coalizione di centro-sinistra sarà ancora una volta Carlo Salvemini, sindaco uscente e vincitore di “Primarie” all’interno dello schieramento nello scorso novembre con una percentuale “bulgara” (76,3%) su Pierpaolo Patti.

Nel centrodestra i partiti, una volta tanto, riuniti nella scelta finale, in uno con le varie liste “civiche” si è optato per un personaggio di grande esperienza visto che la candidata scelta, che risponde al nome di Adriana Poli Bortone, è stata sindaca di Lecce dal 1998 al 2007 ed ha ricoperto ruoli importanti anche a livello nazionale essendo stata componente di diverse commissioni parlamentari oltre che Ministro delle risorse agricole, forestali e alimentari del Governo Berlusconi (1994/1995) eletta eurodeputata nel 1999.

Personaggi meno noti ma non per questo meno affidabili ci sono poi i due outsider, ovvero, Alberto Siculella, che sentendosi tradito dalle scelte del M5S di cui era attivista, ha deciso di accettare l’invito di alcuni cittadini e formando due liste di scendere in lizza in contrapposizione ai due “personaggi”.

L’altro volto nuovo è quello del dottor Agostino Ciucci che da medico del pronto soccorso e che ha combattuto nel periodo della pandemia a difesa degli ammalati si propone come ha detto testualmente: “Noi, abbiamo un programma come tutti, ma non facciamo nessuna promessa elettorale. Sacrificio, impegno, tenacia e onestà intellettuale sono alla base del nostro impegno. Il nostro sarà un programma ‘work in progress’ che si arricchirà man mano di proposte provenienti dal basso delle quali faremo un’attenta analisi sulla fattibilità, sulle loro conseguenze macroeconomiche,  sui loro costi, sulle fonti dalle quali attingere le risorse per poterli attuare e, quindi, sulle loro conseguenze in termini di stabilità finanziaria. Viabilità e periferie sono le proposte più gettonate”.

Sabato e domenica, 8 e 9 giugno, intanto, la parola passa ai leccesi che liberamente faranno la propria scelta.

Tra qualche giorno avremo il risultato delle urne ed il nostro auspicio è che, a prescindere da chi avrà vinto, il prescelto si dimostri all’altezza della situazione e sappia intraprendere un percorso che faccia crescere Lecce e le sue marine, troppo spesso citate in campagna elettorale e poi abbandonate al proprio destino.

In breve la legge elettorale

La legge elettorale delle elezioni amministrative in Italia è di stampo maggioritario per quanto riguarda l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale.

Essendo Lecce un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano.

Per garantire la formazione di una maggioranza solida e di conseguenza una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi; i restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale attraverso il “metodo D’Hondt”.

Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 32 consiglieri escluso il sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.

Per quanto riguarda le modalità di voto, nei comuni con più di 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, con l’elettore che potrà esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere (un uomo e una donna).

Siamo arrivati agli ultimi giorni di frenetico lavorio da parte dei tanti candidati ad amministrare la nostra Città mentre i comuni cittadini sono combattuti da vari sentimenti che talvolta entrano in contrasto con le idee politiche che ognuno ha.

È evidente che anche a Lecce, ma credo che sia sensazione comune un po’ dappertutto sono molto più sentite le “amministrative” che le “europee”.

A Lecce per questa tornata di elezioni alla testa delle varie liste che li appoggeranno si sono candidati per occupare la poltrona di primo cittadino della Città quattro persone che sono, e questo è certamente un fatto molto positivo, ottime sotto ogni profilo, certo due sono più note rispetto alle altre due ma questo non deve influire sulla scelta che invece dovrebbe tener conto dei programmi che ognuno dei quattro candidati ha avuto modo di far conoscere agli elettori.

Dopo il successo ottenuto nel 2019 a guidare la coalizione di centro-sinistra sarà ancora una volta Carlo Salvemini, sindaco uscente e vincitore di “Primarie” all’interno dello schieramento nello scorso novembre con una percentuale “bulgara” (76,3%).

Nel centrodestra i partiti, una volta tanto, riuniti nella scelta finale, in uno con le varie liste “civiche” si è optato per un personaggio di grande esperienza visto che la candidata scelta, che risponde al nome di Adriana Poli Bortone, è stata sindaca di Lecce dal 1998 al 2007 ed ha ricoperto ruoli importanti anche a livello nazionale essendo stata componente di diverse commissioni parlamentari oltre che Ministro delle risorse agricole, forestali e alimentari del Governo Berlusconi (1994/1995) eletta eurodeputata nel 1999.

Personaggi meno noti ma non per questo meno affidabili ci sono poi i due outsider, ovvero, Alberto Siculella, che sentendosi tradito dalle scelte del M5S di cui era attivista, ha deciso di accettare l’invito di alcuni cittadini e formando due liste di scendere in lizza in contrapposizione ai due “personaggi”.

L’altro volto nuovo è quello del dottor Agostino Ciucci che da medico del pronto soccorso e che ha combattuto nel periodo della pandemia a difesa degli ammalati si propone come ha detto testualmente “

«Noi, abbiamo un programma elettorale come tutti, ma non facciamo nessuna promessa elettorale.
Sacrificio, impegno, tenacia e onestà intellettuale sono il cuore del nostro impegno elettorale.
Un programma ‘work in progress’ che si arricchirà man mano di proposte provenienti dal basso delle quali faremo un’attenta analisi sulla loro fattibilità, sulle loro conseguenze macroeconomiche, sui loro costi, sulle fonti dalle quali attingere le risorse per poterli attuare e, quindi, sulle loro conseguenze in termini di stabilità finanziaria. Viabilità e periferie sono le più gettonate».

Sabato e domenica la parola passa ai leccesi che liberamente faranno la propria scelta.

Tra qualche giorno avremo il risultato delle urne il nostro auspicio è che, a prescindere, il prescelto si dimostri all’altezza della situazione e sappia intraprendere un percorso che faccia crescere Lecce e le sue marine, troppo spesso citate in campagna elettorale e poi abbandonate al proprio destino.

 

In breve la legge elettorale

La legge elettorale delle elezioni amministrative in Italia è di stampo maggioritario per quanto riguarda l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale.

Essendo Lecce un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano.

Per garantire la formazione di una maggioranza solida e di conseguenza una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi; i restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale attraverso il “metodo D’Hondt”.

Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 32 consiglieri escluso il sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.

Per quanto riguarda le modalità di voto, nei comuni con più di 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, con l’elettore che potrà esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere (un uomo e una donna).

luciani.2006@libero.it

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