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EMERGENZA XYLELLA

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Fitto e De Castro incontrano il commissario salute e sicurezza alimentare Andriukaitis: un programma nazionale di ricostruzione da realizzare insieme a ue, governo nazionale e regionale

Nota congiunta degli europarlamentari Raffaele Fitto e Paolo De Castro

Un paesaggio completamente da reinventare e un’agricoltura da rivitalizzare. Non c’è più tempo: il patrimonio olivicolo pugliese e salentino, messo in ginocchio dalla continua espansione della Xylella (anche a causa del poco supporto fin qui garantito ai nostri agricoltori), ha necessità di  un programma di ricostruzione.  Per questo, stamattina a Bruxelles abbiamo incontrato  il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare,  Andriukaitis,  per valutare quali misure possano essere messe in campo per incentivare gli agricoltori ad attivarsi immediatamente e rilanciare la nostra olivicoltura.

L’incontro è stato decisamente positivo: Andriukaitis ha condiviso le nostre preoccupazioni e si è mostrato molto favorevole e pronto ad attivare azioni supportate dall’Unione europea, che prevedrebbero la creazione di un programma nazionale di ricostruzione, co-finanziato dall’Unione assieme ai fondi dello Sviluppo Rurale non solo della Regione Puglia, ma in modo solidale da tutte le regioni interessate al contenimento e allo sviluppo di tale infezione.

Informeremo dell’esito dell’incontro e delle ipotesi di intervento discusse sia il neo ministro dell’Agricoltura, Centinaio,  sia la Regione Puglia Puglia; la sinergia fra le istituzioni e non la contrapposizione è in questo momento più che mai auspicabile per trovare soluzioni, invece, che andare in cerca di polemiche.

Tale piano garantirebbe una compensazione economica a tutte le aziende che decidano di eradicare gli ulivi infetti, sostituendoli con varietà resistenti (così come reso possibile dalla recente abrogazione dell’art. 5 della decisione), con l’obiettivo di ridurre significativamente le fonti di inoculo e fermare la continua espansione del patogeno.

Il provvedimento dovrebbe dunque coprire non solo i costi di reimpianto, ma soprattutto compenserebbe la perdita di reddito degli olivicoltori derivante dall’abbattimento, per un periodo che potrebbe andare fino a 5 anni, di modo da accompagnarli alla totale ripresa della loro attività in modo economicamente sostenibile: solo così potremo ridare speranza e possibilità di programmare il futuro all’olivicoltura e a tutta l’agricoltura pugliese.

Confidiamo di incontrare la stessa attenzione e sensibilità anche da parte del commissario europeo all’Agricoltuta, Hogan, che incontreremo la prossima settimana a Strasburgo. In questi anni è apparso chiaro che se sollecitate le istituzioni europee si sentono coinvolte e responsabilmente attive nel contrasto del batterio: è stato così quando abbiamo ottenuto l’autorizzazione al reimpianto e quando siamo riusciti a sbloccare l’embargo su altri prodotti agricoli pugliesi, penalizzati ingiustamente. A dimostrazione che i risultati si ottengono stando in UE, non solo attaccandola e puntando il dito.

redazione.lecceoggi@gmail.com

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