HomeRubricheFESTE – SAGRE E TRADIZIONI POPOLARI SEGNALATE DA LECCEOGGI FESTA DI SAN VITO Martina Franca 15 giugno 2018

FESTE – SAGRE E TRADIZIONI POPOLARI SEGNALATE DA LECCEOGGI FESTA DI SAN VITO Martina Franca 15 giugno 2018

FESTE – SAGRE E TRADIZIONI POPOLARI SEGNALATE DA LECCEOGGI FESTA DI SAN VITO Martina Franca 15 giugno 2018

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FESTA DI SAN VITO

Martina Franca 15 giugno 2018

Chiesa di San Vito dei Greci in via Ciaia (centro storico, di fronte all’albergo “Rococò”) ore 18.00 (messa) – ingresso libero

San Vito martire, fanciullo potente intercessore presso Dio appartenente alla cosiddetta “Triade dei Medici” (gli altri due sono i Santi Cosma e Damiano – che valgono per uno – e San Pantaleone) è venerato a Martina nella Sua antica chiesetta, poi rifatta, nel cuore del centro storico. Secondo gli antichi calendari popolari che rimandano al simbolismo della taranta – oggi così di moda – il periodo dell’anno che va da San Vito (15 giugno) passando da San Giovanni Battista (24 giugno) ai Santi Pietro e Paolo (29 giugno) è il più pericoloso in assoluto per l’esistenza. In questi giorni il Sole si trova nel segno dei Gemelli, segno zodiacale impersonato da Castore e Polluce, nella religione cristiana diventati poi Cosma e Damiano; questo segno, come la Bilancia e i Pesci, è caratterizzato dalle cose doppie, dagli opposti che si attraggono, dall’ambiguità, per cui se una cosa è vera è vero anche il suo contrario; non per forza “falso”, quindi, ma di certo ambivalente. Questi sono anche giorni di grande potenza celeste, in quanto nel cielo appare la costellazione del Cane (da cui deriva il termine “canicola”, che sta ad indicare il caldo eccessivo), che San Vito, in quanto festeggiato agli inizi del gran caldo e quindi “guardiano dell’estate”, tiene al guinzaglio secondo la Sua iconografia; difatti Vito è anche patrono contro i morsi dei cani. E’ anche il periodo del raccolto e del solstizio d’estate (San Giovanni), in cui il Sole è all’apice del suo splendore; ed infine il periodo della celeberrima festa di Santu Paulu a Galatina. I tarantati (è sbagliatissimo affermare che il tarantismo sia estinto; il tarantismo in Puglia oggigiorno è pienamente in funzione) si “rintendono” e cominciano a ballare, a “scazzicarsi” al sentire le prime pizziche ai concerti estivi, a diventare irascibili e insofferenti ad ogni minimo stimolo contrario, a tirare pugni e calci a chiunque capita a tiro, ad avere attacchi di xenoglossia, ovvero il parlare in lingue diverse dalla propria (a giugno dell’anno scorso si sono registrati pubblici casi nella Bassa Murgia di tarantati che improvvisamente, per due ore e più, hanno parlato greco moderno, francese e armeno senza aver mai studiato dette lingue od essere stati in Grecia, Francia o Armenia, con grande spavento degli astanti). Il giorno di Santu Paulu (29 giugno) è l’ultima giornata campale di questo periodo tormentoso: a Taranto in quel giorno è vietato fare bagni in mare, pena la morte per annegamento (il 29 giugno 2016 un tarantino provetto nuotatore a Lamaforca, marina di Carovigno, è stato salvato appena in tempo dai suoi amici che lo hanno ripescato dal mare in tempesta grazie ad una corda arrivata chissà come su quella spiaggia).

A Martina i devoti di San Vito, per ingraziarsi il Santo patrono dei pizzicati (da cui il famoso “ballo di San Vito”) visitano la chiesetta e tengono nel portafoglio una Sua immagine, come protezione contro il male.
Web: www.itriabarocco.net/web/gu…

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