FESTE E TRADIZIONI POPOLARI SEGNALATE DA LECCEOGGI – IL LUNEDÌ DI PASQUA NEL SALENTO
IL LUNEDÌ DI PASQUA NEL SALENTO
Ogni anno, come da tradizione, il lunedì di Pasquetta si festeggia con un pic nic fuori all’ aperto, al mare o in campagna, a secondo dei gusti o della disponibilità del luogo. Le famiglie sono solite preparare per questa occasione un cesto con il pranzo da consumare in compagnia di amici e parenti. Di seguito alcune fiere o sagre di particolare interesse nel nostro Salento per chi vuole diversificare la gita del Lunedì dell’Angelo per noi leccesi “Lu Riu” sarà domani martedì dopo Pasqua.
FESTA DELLA MADONNA DI MONTEVERGINE AD ARNESANO
Per la Madonna di Montevergine, nel 1635, gli Arnesanesi edificarono una cappella alle porte del centro abitato, in una zona rurale, in un’area amministrativamente appartenente al territorio comunale di Lecce, ma all’epoca ancora in agro di Arnesano.
Il tempio mariano vanta un’architettura semplice e lineare, una piccola torre campanaria, i ruderi di una villa marchesale letteralmente annessa e alcuni affreschi all’interno, esso diviene luogo di riferimento per gli abitanti di Arnesano nel giorno della Pasquetta, i fedeli in pellegrinaggio raggiungono la chiesetta per onorare la Vergine e per gustarsi il frugale pasto all’aperto, che in vernacolo è chiamano lu Riu.
FIERA DELLA MADONNA DI COSTANTINOPOLI A CANNOLE
La statua della Madonna di Costantinopoli viene portata dalla sua cappella alla Chiesa Madre e viene acceso nei pressi della cappella un grande falò. In questa occasione si tiene una grande fiera con merci varie e bestiame che richiama numerose persone dai paesi limitrofi. La tradizione vuole che la Madonna abbia fermato i Turchi alle porte del paese inducendo alla conversione il loro comandante. Da quel momento la Madonna di Costantinopoli venne chiamata anche “Madonna del Turco”.
SAGRA DELLA “CUDDURA” A SANTACESAREA TERME
Ogni anno, il lunedì di Pasquetta, si rinnova l’appuntamento a Santa Cesarea Terme con la Sagra della “cuddura”. E’ il dolce tipico della tradizione pasquale: una sorta di pane dolce con le uova. La Cuddura ha come significato l’ abbondanza.
Rappresentata dall’ingrediente base che è la farina, ha come auspicio di benedire la fertilità che è invece rappresentata dalle uova. In passato il dolce della Cuddura veniva donato ai bambini nel periodo pasquale, mentre attualmente questa usanza si è persa e al suo posto si comprano uova di cioccolato.
A CAROVIGNO PER LA FESTA DELLA ‘NZEGNA
Si tratta di una grande festa che fonde folclore e devozione e che si celebra ogni anno fra acrobatici e colorati giochi di bandiere – la ‘nzegna, appunto – fatte volteggiare in aria da abilissimi sbandieratori a suon di piffero, tamburo, cembalo e grancassa. Questo rito di Pasquetta in Salento ha un’origine leggendaria: rievoca il ritrovamento in una grotta ipogea poco fuori il paese, di un’immagine miracolosa della Vergine. La grotta, le cui pareti conservano affreschi del XIV e XVI secolo dedicati a Maria, e la chiesa cinquecentesca che la sormonta, sono la tappa conclusiva del corteo che si snoda dal paese.
“PASCA TLI PALOMME”, A GROTTAGLIE
La pasquetta dei grottagliesi.
Riti e devozione. Il santuario della Madonna della Mutata è poco fuori dal centro urbano, a circa 6 km sulla vecchia via per Martina Franca, sul posto di un antico luogo di culto basiliano a custodia di un’immagine della Madonna con il Bambino. Proprio la sua posizione diede origine a una controversia tra i due Comuni sul possesso dei terreni che fu risolta nel lunedì di Pentecoste del 1359 quando l’immagine della Madonna sarebbe stata ritrovata rivolta, mutata appunto, verso Grottaglie, da cui il titolo. Antichi sapori. In questa festa legata alla Pasqua, la “palomma” è la protagonista principale del pranzo a sacco delle comitive di famiglie, giovani, fedeli e camminatori. Si tratta di un dolce casalingo tradizionale, fatto di panpepato o zuccherato, realizzato in varie forme (colomba, da cui il nome, ma anche treccia, tarallo, cestino, borsa, bambola), contenente uno o più uova sode.