Finanziamento del fondo e dematerializzazione dei processi cause dell’insostenibile attesa
Vaccini e performance, busta paga leggera alla Asl di Lecce
Funzione Pubblica Cgil scrive alla Direzione generale: “Ritardi ingiustificati. Amministrativi, infermieri e Oss attendono da due anni e mezzo. Interessati oltre 200 lavoratori impiegati nel piano di vaccinazione e circa 6mila dipendenti a cui spetta il conguaglio per la produttività”
Che fine hanno fatto gli straordinari per la somministrazione delle tre dosi di vaccino anti-Covid nel 2021? E tutta quella retorica sugli eroi e gli angeli della pandemia? E perché a distanza di due anni i dipendenti non hanno visto ancora un euro sul conguaglio per le performance 2022? Sono le domande che hanno spinto lavoratori e lavoratrici della Asl (amministrativi, infermieri e operatori sociosanitari, in particolare) a rivolgersi alla Funzione Pubblica Cgil per sollecitare la Asl di Lecce. L’azienda sanitaria infatti, per motivi facilmente superabili secondo il segretario della Fp Cgil Lecce Floriano Polimeno, non ha ancora versato una parte cospicua di salario spettante ai suoi dipendenti.
Sul ritardo nel pagamento del conguaglio relativo alle performance 2022, il sindacato punta il dito sul processo di dematerializzazione della scheda di valutazione individuale. Parliamo di una cifra che si aggira tra gli 800 ed i 1.000 euro lordi per amministrativi e infermieri e intorno ai 400 euro per gli operatori socio-sanitari. Alla base dell’attesa c’è il mancato inserimento sulla piattaforma informatica delle schede di valutazione da parte delle unità operative complesse. Per cui i dipendenti, pur essendosi registrati sul sistema, non riescono a reperire la scheda e quindi ad ultimare il processo di validazione della propria perfomance. Ossia i passaggi propedeutici al pagamento del conguaglio. Per non parlare dei reparti in cui il posto di direttore è vacante: qui non si comprende neppure chi abbia l’onere di inserire le schede di valutazione. Una situazione ingarbugliata, laddove invece la digitalizzazione avrebbe dovuto semplificare ed accorciare i tempi: “Abbiamo chiesto alla Direzione generale ed alla Direzione amministrativa di accelerare l’iter, per procedere quanto prima alla quantificazione ed all’erogazione del conguaglio relativo al premio produttività del 2022. Nel frattempo abbiamo anche chiesto un acconto sul premio 2023”, spiega Polimeno.
Più ingarbugliata la situazione relativa al pagamento della fase vaccinale che si è concentrata tra luglio e dicembre 2021. Per far fronte alla somministrazione del vaccino anti-Covid, buona parte del personale sanitario (e in misura inferiore anche di quello amministrativo) si è reso disponibile al di fuori dell’orario di lavoro (spesso a fine turno) a somministrare il vaccino. Oltre 200 lavoratrici e lavoratori attendono il pagamento dello straordinario, circa 20 euro l’ora, maturato in quei sei mesi. L’ostacolo principale sarebbe di natura finanziaria: la Asl attende il riparto da parte della Regione. Un’attesa lunga due anni e mezzo che si è ribaltata sul personale. “Nonostante le nostre richieste, ancora non è dato sapere quante persone abbiamo partecipato alla fase vaccinale e quante ore di straordinario siano state lavorate da ciascuno di essi”, dice il sindacalista. “Agli occhi dei dipendenti, questo ritardo nel riconoscimento dello straordinario non fa altro che instillare sfiducia nei confronti dell’azienda. La Asl dovrà comunque pagare queste somme ai lavoratori. Potrebbe dunque anticipare il pagamento, senza attendere ancora le deliberazioni regionali”