A FOGGIA PER IL LECCE È STATA UNA DEBACLE
Parlare e scrivere della partita (?) del Lecce sul terreno dello Zaccheria ci resta molto difficile perché dopo averla seguita soffrendo per uno spettacolo indegno verrebbe da dire e scrivere parole pesanti sul conto di tutto e tutti. Troppo evidente la superiorità tecnico tattica dei padroni di casa, più pronti, più attenti, più ben disposti: in una parola più in tutto e quindi degni vincitori del match e, riteniamo, provabilissimi vincitori del girone C di Lega Pro.
Al Lecce è mancato tutto: tecnica, fisicità, voglia, tattica e di conseguenza gioco (anche quel poco che in altre occasioni, sempre e comunque a sprazzi, i giallorossi hanno fatto intravedere).
La scelta di Padalino di puntare sui più giovani si è rivelata fallace al massimo, Tsonev e Fiordilino non sono riusciti neppure ad impensierire i diretti avversari a centrocampo per cui il Foggia ha straripato nella nostra area da ogni parte me i nostri due eroi non hanno neppure saputo dare un solo pallone utile a quel povero cristo di Caturano abbandonato, ancora una volta, tra le grinfioe di due dei migliori difensori centrali di Lega Pro; tanto i migliori da poter non solo essere la migliore difesa del girone ma di essere loro a dare man forte alla costruzione del gioco foggiano che, ammettiamolo, è bello da vedere. Padalino continua a voler giocare con un modulo che non è gradito ai suoi giocatori e per farlo, questa volta, in particolare ha chiamato giocatori che devono mangiare ancora molto pane duro prima di poter comandare in campo. Che abbia sbagliato lo dice lo stesso allenatore leccese con le sostituzioni fatte (dentro Arrigoni e Lepore) anche se ad uscire non era giusto che lo facesse, in particolare, Pacilli ma quell’Agostinone che ancora una volta ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione. A tal proposito ci verrebbe da chiedere a Padalino e Meluso: se doveste rifare il cambio Contessa – Agostinone lo fareste ancora?. Con una falla sul lato e con un centrocampo inesistente è chiaro che anche la fase difensiva è andata a farsi benedire anche perché ancora una volta pure Perucchini non è incolpevole sui i gol che subisce (questa volta sulla seconda rete, quella di Coletta). Un quadro allarmante perché ora per la promozione diretta ci rimane in mano solo di il due di bastoni e i prossimi play off saranno una lotteria ancora più problematica di quelli degli anni precedenti. Saremo pessimisti? Sinceramente speriamo di sbagliare ma nel prossimo futuro vediamo solo un nuovo campionato (il sesto) in Lega Pro e con la guida attuale, salvo che non decida di mutare gioco, sarà difficile vedere scenari nuovi e migliori.
Ernesto Luciani