GABELLONE INCONTRA I SINDACI SALENTINI SULLA QUESTIONE “TAP”
Oggi c’è stato un importante incontro tra alcuni sindaci del territorio e il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, oggetto in discussione la “vertenza Tap”.
All’appuntamento ha preso parte anche il prefetto, Claudio Palomba, che ha ascoltato le ragioni dei primi cittadini di ben tredici comuni presenti a Palazzo Adorno, quattro in più di quelli che avevano richiesto con una nota l’incontro: si tratta nello specifico di Andrano, Castro, Diso, Maglie, Ortelle, Poggiardo, Santa Cesarea Terme, Castro, Spongano, Trepuzzi con l’aggiunta di Gagliano del Capo, Lizzanello, Caprarica e Giuggianello.
Quali le richieste dei Sindaci? Di superare le contrapposizioni da “muro contro muro”, di essere coinvolti nei processi decisionali e di avere nella Provincia di Lecce una portavoce all’esigenze del territorio che abbia come interlocutori governo nazionale e Regione Puglia. L’idea è quella di una strategia differente, che punti al dialogo e a un tavolo nazionale in cui avere un ruolo preciso: pertanto è stato chiesto al prefetto di esporre al governo questa posizione per far riconoscere al Salento l’importanza di vedersi rappresentato in quella sede.
“Abbiamo perso nel tempo – denunciano i sindaci – rappresentatività”. Ma l’iniziativa, ci tengono a precisare, non mira alla contrapposizione con altre realtà, a partire da Melendugno, né alla rottura di un fronte unico: “Stiamo cercando di irrobustirlo semmai”.
Si punta dunque ad ottenere di sedere al tavolo interistituzionale sul gasdotto, avviato il 3 agosto scorso, e che si terrà nei prossimi giorni a Roma, con le società Tap e Snam: tra le questioni in discussione ci dovrebbero essere gli investimenti per il Salento e le eventuali compensazioni ambientali.
Il sindaco Marco Potì, dal canto suo, pur rammaricato per non essere stato informato dai colleghi dell’iniziativa, sottolinea che la battaglia, anche sotto l’aspetto giuridico, non sia finita: “Occorre restare uniti – spiega – perché ad oggi non esistono reali novità nella vertenza, nemmeno dopo il pronunciamento della Corte costituzionale. Siamo certi che il territorio che rappresentiamo ci stia dicendo che coniugare sviluppo con ambiente significhi soprattutto non svendere le nostre ricchezze agli interessi privati”.