GALLIPOLI, NELL’INCHIESTA SU PRESUNTO CENTRO DI POTERE I TRE ARRESTATI SCELGONO IL SILENZIO
Altri quattro indagati, invece, hanno risposto alle domande del giudice
Dinanzi al gip Marcello Rizzo, alla presenza del pm Alessandro Prontera, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Emanuele Piccinno, 45 anni di Gallipoli, ex assessore comunale e Cesario Faiulo, 57 anni, originario di Presicce-Acquarica e residente a Casarano. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Li ha seguiti nella scelta comportamentale Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, 69 anni di Vernole, il funzionario in pensione della Regione Puglia, finito anch’egli ai domiciliari, coinvolto in un secondo filone d’inchiesta.
I difensori dei tre arrestati, potranno chiedere l’interrogatorio dei propri assistiti più avanti davanti al pm, per avere più tempo per visionare la lunga e complessa ordinanza del gip.
In mattinata, sono comparsi davanti al giudice, anche i due carabinieri, per i quali è stata applicata la sospensione dall’esercizio dell’ufficio di pubblico ufficiale per 1 anno ed anche il divieto di dimora a Gallipoli.
Corrado Salvatore, 57enne di Calimera, luogotenente del Comando provinciale di Lecce, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Vincenzo Zuccheroso, 53enne originario di Formia (Latina) ma residente a Parabita, appuntato in servizio presso il Nor della Compagnia di Gallipoli, ha invece risposto alle domande del gip, al fine di chiarire l’onestà del suo operato da carabiniere.
Anche l’architetto Cosimo Giungato, ex consigliere comunale, per il quale è stato applicato il divieto di esercitare la professione e il divieto di dimora a Gallipoli, sempre per 1 anno, ha reso interrogatorio, fornendo la sua versione dei fatti, davanti al gip. Giungato ha sostenuto di non aver mai avuto incarichi dall’imprenditore Faiulo e di non aver mai fatto nulla per favorirlo.
Invece, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere gli imprenditori Ivan Giaccari, 62 anni di Porto Cesareo e poi Vito Antonio Greco, 68 anni di Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi. L’imprenditore Giovanni Bianco, 61 anni di Cursi) ha invece risposto alle domande del gip.
I tre imprenditori sono stati raggiunti dal divieto di esercitare l’attività imprenditoriale, per 1 anno.
Anche Franco De Matteis, 62 anni di Vernole, funzionario in servizio all’Agenzia delle Entrate, per il quale è scattata la sospensione dal pubblico ufficio per 1 anno, ha risposto alle domande del giudice. L’indagato ha affermato che con Fasiello erano amici di famiglia e non c’è mai stato un accordo corruttivo per aiutare il proprio figlio. Egli ha chiarito di essersi limitato a fornire telefonicamente alcune informazioni del catasto, non coperte da segreto istruttorio, in pieno periodo covid, quando non si poteva accedere all’ufficio.