GIUSTIZIA. Durata Processo Sia Ragionevole, No A Giustizialismo Che Nega Diritti
“Ra-gio-ne-vo-le. Così la nostra Costituzione chiede che sia la durata del processo. E lo stesso fanno numerose direttive europee, molte sentenze della Corte dei Diritti dell’Uomo e perfino una legge ordinaria italiana, la legge Pinto, che punisce lo Stato per l’irragionevole durata del processo anche in caso di accertata colpevolezza dell’imputato. Perché, è bene ricordarlo, l’imputato non è la persona che ha commesso un delitto, ma la persona accusata di aver commesso un delitto. E dunque, come tale, può essere anche assolto. Non si può accettare che la prescrizione non intervenga mai o, come è nella pratica quotidiana di chi frequenta per professione certi luoghi, che la giustizia diventi improvvisamente veloce quando la prescrizione è incipiente e lentissima quando il termine è più lontano. Il giudizio di condanna non può e non deve arrivare a distanza di anche 20 anni, quando ormai chi ha commesso il reato è necessariamente un’altra persona. Si svilisce in questo modo la funzione rieducativa della pena, che la nostra Costituzione richiama non a caso. Tanto più che la prescrizione è strettamente connessa alla gravità del reato. Non accadrà mai, pertanto che determinati reati come la corruzione o altri reati contro la pubblica amministrazione si prescrivano. Chi fa queste affermazioni, brandendo l’arma irragionevole del giustizialismo, ha solo scopi di mera propaganda a buon mercato. Questa legge, che va nella direzione di una giustizia dove il sistema premiale è quello dell’equità, trova dunque il consenso della Lega”.
Lo ha dichiarato l’onorevole della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia, in sede di dichiarazione di voto sulla proposta di legge in materia di prescrizione approvata alla Camera dei Deputati.