GLI OROLOGI DEL DIAVOLO DAL 2 NOVEMBRE SU RAI1
In tv la fiction con Beppe Fiorello girata a Nardò circa un anno fa
A distanza di un anno dalle riprese a Nardò, la serie Gli orologi del diavolo andrà in onda su Rai1 a partire da lunedì 2 novembre. Si tratta di quattro puntate girate tra il Salento (Santa Maria, Santa Caterina, Portoselvaggio e Lecce) – in collaborazione con Apulia Film Commission – Roma e la Spagna, frutto di una co-produzione italo-spagnola (Picomedia, Triana Media Film e Rai Fiction), per la regia di Alessandro Angelini. Una serie che è tratta dall’omonimo libro del 2015 di Gianfranco Franciosi con Federico Ruffo, ispirata a fatti realmente accaduti, e che vede protagonisti, tra gli altri, Beppe Fiorello, Claudia Pandolfi e Nicole Grimaudo. Peraltro, a partire dal 27 ottobre sarà disponibile una nuova edizione del libro (edito da Rizzoli), che racconta la storia sconvolgente di un infiltrato che ha messo in gioco la sua vita ed è stato tradito dallo Stato. È stato proprio il giornalista Federico Ruffo a raccontare per primo la storia di Gianfranco Franciosi in una sua inchiesta a Presadiretta su Rai3, scrivendo poi il libro a quattro mani con lo stesso protagonista.
Nel 2005 Gianfranco Franciosi, per tutti Gianni, ha venticinque anni e fa il meccanico navale a Bocca di Magra, in Liguria. Un giorno riceve una strana visita: due clienti offrono un anticipo da cinquantamila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e GPS. Gianni si insospettisce, va alla polizia e accetta di aiutare gli investigatori a capirci di più, ma scivola in un gioco più grande di lui e, con il passare dei mesi, diventa un agente infiltrato a tutti gli effetti. Inizia così la sua seconda vita: quattro anni di viaggi in Sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, di festini con i narcos e di riunioni con la polizia, quattro anni di paura. Diventa fratello acquisito del boss spagnolo Aurelio e perde tutto: l’amore, la famiglia, il lavoro. Persino la libertà perché finisce in carcere per un anno a Marsiglia. Quando finalmente la polizia conclude il più grande sequestro di droga mai avvenuto in Europa, Gianni è pronto a riprendersi la sua vita, ma Aurelio sfugge all’arresto e vuole vendetta. È l’inizio di un incubo che continua ancora oggi: Gianni deve rinunciare alla sua identità e sparire nel nulla. Nella fiction Gianni diventa Marco Merani e ha il volto di Beppe Fiorello. Il titolo fa riferimento ai Rolex che il boss Elías Piñeiro Fernandez regalava ai suoi affiliati.
“Siamo molto contenti di vedere nuovamente in tv Nardò – dice l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto – che negli ultimi anni è diventata il set di lavori importanti, da “Cops” a “La vita promessa”, da “Fratelli Caputo” a “Scuola di mafia”, da “Liberi sognatori” al pluripremiato cortometraggio “U muschittieri”. Una città la nostra su cui c’è un’attenzione molto alta da parte delle produzioni cinematografiche e televisive. Attenzione che è visibilità, ma che può diventare anche investimenti nel comparto culturale e cinematografico”.
“La vetrina offerta dal cinema e dalla tv – aggiunge l’assessore al Turismo e allo Sviluppo Economico Giulia Puglia – aiuta a veicolare l’immagine della città. Ma sappiamo benissimo che c’è anche una leva economica molto più immediata, che è la presenza del set, una occasione per le strutture dedite all’ospitalità, alla ristorazione e ai servizi. È innegabile che tutto questo rappresenta un filone prezioso da tenere in grandissima considerazione”.