GUERRA HAMAS – ISRAELE
Oggi è il 273° giorno di guerra
Biden: “Bene l’invio dei negoziatori israeliani”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accolto con favore la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di inviare una delegazione israeliana ai colloqui per garantire il rilascio degli ostaggi sequestrati negli attacchi del 7 ottobre, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca. “I leader hanno discusso della recente risposta ricevuta da Hamas” e “il presidente ha accolto con favore la decisione del primo ministro di autorizzare i suoi negoziatori a impegnarsi con i mediatori statunitensi, qatarioti ed egiziani nel tentativo di concludere l’accordo”, ha dichiarato la Casa Bianca in un resoconto della telefonata.
Netanyahu informa Biden della delegazione per negoziati Gaza
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha informato telefonicamente il presidente Usa, Joe Biden, “della sua decisione di inviare una delegazione per proseguire i negoziati per il rilascio degli ostaggi”. Al tempo stesso Netanyahu ha ribadito a Biden “i principi su cui si impegna Israele, primo fra tutti quello di porre fine alla guerra solo dopo aver raggiunto tutti i suoi obiettivi”.
L’allarme dell’Oxfam: con evacuazione da Khan Younis est, palestinesi alla fame “a rischio 250mila persone”
L’ultimo ordine di evacuazione emesso da Israele, che impone a 250 mila persone di abbandonare la zona orientale di Khan Younis, viola la convenzione di Ginevra ed è in contrasto con diverse disposizioni del diritto internazionale umanitario. Non viene garantito alcun corridoio umanitario sicuro per gli sfollati in fuga, nè viene fornita indicazione di una destinazione finale, dove decine di migliaia di persone senza più niente possano trovare cibo e sicurezza.
È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, di fronte ad una catastrofe umanitaria che rischia di precipitare ulteriormente. La cosiddetta ‘zona umanitarià individuata per gli sfollati – ossia probabilmente quella costiera di Al-Mawasi – è infatti attualmente una delle più densamente popolate al mondo, dove si sopravvive a stento con pochissimo cibo, senz’acqua, servizi medici e ripari sufficienti. Nell’area – definita sicura – continuano poi a susseguirsi attacchi che rendono pressochè impossibile l’aiuto umanitario, provocando ancora morti tra la popolazione civile. “Il nostro personale al lavoro nell’area ci dice che negli ultimi giorni i bombardamenti si sono intensificati, che le persone non hanno niente per vivere, costrette ad accamparsi per strada, senza il minimo accesso a servizi igienici adeguati. In queste condizioni il rischio di diffusione di malattie è altissimo – ha dichiarato paolo pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam italia – spingere altre centinaia di migliaia di persone verso questa ‘trappola mortalè è disumano ed è l’ennesima violazione del diritto internazionale umanitario”.