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Guerra Hamas – Israele

Guerra Hamas – Israele

Oggi è il 344° giorno di guerra

Usa: Starmer alla Casa Bianca per incontro con Biden

Il premier britannico Keir Starmer è arrivato alla Casa Bianca per l’incontro con Joe Biden, il secondo dalla sua elezione ai primi di luglio, dopo il colloquio a margine del vertice della Nato a Washington due mesi fa. L’incontro, che dovrebbe durare 90 minuti, è stato chiesto dai britannici, fanno sapere fonti americane, “per assicurare che i due Paesi siano sulla stessa lunghezza d’onda su tutta una serie di questioni di politica estera, tra cui l’Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, l’Indo-Pacifico, Aukus e altri temi”.  A proposito dell’Ucraina, centrale dovrebbe essere nel corso del colloquio la questione della revoca dei limiti per l’utilizzo di armi a lungo raggio per attacchi in profondità nel territorio russo, ma è improbabile che arrivo un annuncio a breve.

 

In Israele arrestato 17enne per esplosione a Ramla con 4 morti

La polizia israeliana ha detto di aver arrestato un diciassettenne in relazione all’esplosione di un veicolo avvenuta ieri nella città di Ramla, che ha causato la morte di quattro persone. Ieri gli inquirenti avevano affermato di sospettare che l’esplosione fosse collegata a “un conflitto criminale tra famiglie criminali nel quartiere arabo” della città, e oggi ha annunciato l’arresto, “a seguito di un’indagine accelerata e di operazioni segrete, di un minorenne di 17 anni, residente a Ramla, con l’accusa di essere coinvolto nel tragico incidente in cui ieri sono stati uccisi quattro residenti della città”. Non sono state fornite ulteriori informazioni sulle circostanze dell’arresto. Le comunità arabe in Israele lamentano da tempo la violenza legata alla criminalità organizzata. Il ministro della sicurezza nazionale di estrema destra israeliano Itamar Ben Gvir ha visitato ieri il sito dell’esplosione affermando che la polizia “continuerà a combattere questo crimine con tutti gli strumenti a sua disposizione”.

 

Papa: La guerra a Gaza? E’ troppo, non si fanno passi per la pace”

“La guerra a Gaza? E’ troppo. Non si fanno passi per la pace”. Lo ha evidenziato il Papa sul volo di ritorno da Singapore. C’è il pericolo che il conflitto di Gaza si estenda anche alla Cisgiordania, cosa si sente di dire alle parti in guerra? C’è la possibilità di una mediazione della Santa Sede per arrivare a un cessate fuoco e alla pace? “La Santa Sede lavora su questo. – la risposta del Pontefice – Io chiamo la parrocchia di Gaza tutti i giorni, lì dentro ci sono seicento persone, cristiani, musulmani, ma vivono come fratelli. Mi raccontano cose brutte, cose difficili. Io – ha aggiunto – non posso qualificare se questa azione di guerra sia troppo sanguinaria o no, ma per favore, quando si vedono i corpi di bambini uccisi, quando per la presunzione che lì ci siano alcuni dei guerriglieri si bombarda una scuola, è brutto questo, è brutto. Delle volte si dice che è una guerra difensiva, ma alcune volte credo sia una guerra troppo, troppo… Mi scuso di dire questo, ma non trovo che si compiano i passi per fare la pace”.  Quindi ha ricordato che “a Verona ho avuto una esperienza molto bella, c’era un ebreo cui era morta la moglie e uno di Gaza al quale era morta la figlia, e hanno parlato della pace, si sono abbracciati, hanno dato una testimonianza di fratellanza. Alla fine, chi vince la guerra troverà una grande sconfitta. La guerra è sempre una sconfitta, sempre, senza eccezione. Voglio dire una cosa, questo forse è un po’ immischiarmi in politica: io ringrazio tanto, tanto, il re della Giordania per quello che fa; è un uomo di pace, Re Hussein, un uomo bravo”.

 

luciani.2006@libero.it

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