Guerra Hamas – Israele
Oggi è il 393° giorno di guerra
Il capo del Mossad David Barnea ha detto alle famiglie degli ostaggi che Hamas darà una risposta all’inizio della prossima settimana
Il capo del Mossad David Barnea ha detto alle famiglie degli ostaggi a Gaza, durante un incontro di oggi, che le notizie secondo cui Hamas ha rifiutato la recente proposta egiziana per un cessate il fuoco di 12 giorni non sono corrette e che ci si aspetta che il gruppo terroristico presenti la sua risposta formale all’offerta in occasione di una riunione all’inizio della prossima settimana. Lo riporta il Times of Israel. La proposta egiziana inizierebbe con un cessate il fuoco iniziale di 48 ore durante le quali Hamas si preparerebbe al rilascio di quattro ostaggi israeliani nei prossimi 10 giorni, hanno riferito al Times of Israel i funzionari coinvolti. I quattro ostaggi rientrerebbero nella cosiddetta categoria umanitaria, nel senso che sarebbero donne, anziani o malati. In cambio, Israele rilascerà circa 100 prigionieri palestinesi, hanno detto i funzionari
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato con il ministro israeliano Dermer della “disastrosa situazione di Gaza”
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato oggi con il ministro degli Affari Strategici israeliano Ron Dermer. Secondo quanto riferisce il dipartimento di Stato, Blinken e Dermer “hanno discusso i passi necessari per la de-escalation regionale” e il segretario di Stato ha sottolineato “l’importanza di porre fine alla guerra a Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi, nonché di tracciare un percorso da seguire nel periodo post-conflitto che fornisca governance, sicurezza e ricostruzione”. Blinken ha inoltre discusso lo “stato disastroso delle condizioni umanitarie a Gaza, ha esaminato i passi intrapresi per migliorare la situazione e ha sollecitato ulteriori azioni per aumentare gli aiuti ai civili”. Blinken e Dermer hanno discusso gli sforzi in corso “per raggiungere una risoluzione diplomatica in Libano che consenta sia ai civili libanesi che a quelli israeliani di tornare sani e salvi alle loro case”. Infine, il segretario di Stato ha ribadito “l’impegno ferreo degli Stati Uniti” per la sicurezza di Israele contro le minacce provenienti dall’Iran e dai gruppi suoi alleati.
Il Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per le Operazioni di Pace: “Le forze di pace dell’Onu rimarranno in Libano”
Il Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per le Operazioni di Pace, Jean-Pierre Lacroix, ha ribadito che le forze di pace dell’Onu rimarranno in Libano, spiegando che ”abbandonare” le loro posizioni comporterebbe il rischio che vengano ”occupate da una parte o dall’altra”. La missione Onu in Libano, composta da 10.000 persone, è presente nel sud del Paese dal 1978 ed è responsabile del monitoraggio della Linea Blu di demarcazione tra Libano e Israele stabilita dall’Onu. Anche se le ostilità che si sono intensificate nelle ultime settimane tra Israele e gli Hezbollah libanesi stanno rendendo più complicata la loro missione, ”i peacekeepers dell’Unifil restano, mantengono la loro posizione”, ha detto Lacroix in un’intervista al Servizio informazioni delle Nazioni Unite. Qualche settimana fa, ”le autorità israeliane ci hanno detto che la loro richiesta di far arretrare i peacekeepers di 5 km dalla Linea Blu era finalizzata” alla loro ”protezione”, ”ma noi abbiamo preso la decisione ponderata che era fondamentale rimanere” – le sue parole – in primo luogo per garantire il mandato, ma anche ”perché crediamo che se queste posizioni lungo la Linea Blu vengono abbandonate, c’è il rischio che vengano occupate da una parte o dall’altra”, ha osservato. ”Questo sarebbe negativo per molte ragioni, compresa la percezione dell’imparzialità e della neutralità delle Nazioni Unite”. Mercoledì, il portavoce dell’Unifil ha rivelato che la missione è stata vittima di più di 30 ”incidenti” dall’inizio di ottobre, di cui circa 20 attribuiti a ”fuoco o azioni” delle forze armate israeliane. Le installazioni della missione sono state danneggiate, e un totale di ”otto peacekeepers sono stati feriti dall’inizio dell’operazione di terra israeliana” in Libano, ha osservato Lacroix. ”Fortunatamente stanno tutti bene, ma questo dimostra il tipo di pericoli a cui sono esposti”.