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Guerra Hamas – Israele

Guerra Hamas – Israele

Oggi è il 424° giorno di guerra

Accordo Hamas-Fatah, Al-Araby Al-Jadeed: “Abbiamo visionato un documento di 2 pagine”

Hamas e Fatah hanno raggiunto un accordo per la formazione di una commissione congiunta per l’amministrazione della Striscia di Gaza dopo la guerra. Lo riporta anche la testata Al-Araby Al-Jadeed, riferendo di avere visionato un documento di 2 pagine che è stato firmato a seguito degli incontri fra le delegazioni delle due formazioni al Cairo. Ieri il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, aveva riferito che le delegazioni di Fatah e Hamas si erano incontrate al Cairo per “raggiungere un’intesa reciproca” sulla gestione della Striscia di Gaza da parte dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), dominata da Fatah, dopo la fine della guerra.

In base al documento citato da Al-Araby Al-Jadeed, Fatah e Hamas sarebbero responsabili della supervisione dei servizi sanitari ed economici, nonché di istruzione, agricoltura e delle infrastrutture vitali, come pure della gestione delle conseguenze della guerra e della ricostruzione. Il comitato – che dovrebbe essere formato per decreto emesso dal presidente palestinese e dovrebbe essere composto da 10-15 membri competenti e noti per integrità, esperienza e trasparenza – viene definito come “amministratore della Striscia di Gaza, che riferisce al governo palestinese ed è responsabile di tutti i settori”. Il documento prevede 6 impegni determinanti per la formazione della Commissione, il cui leitmotiv sembra essere quello di unire la Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme sotto un’unica entità politica.

Gaza è sotto l’autorità di Hamas da quando ha usato la forza per prendere il territorio nel 2007 dal movimento Fatah, che attualmente governa parti della Cisgiordania sotto l’Autorità Nazionale Palestinese. I ripetuti tentativi di ricucire la frattura tra Fatah e Hamas sono falliti, rovinati dall’aspra rivalità delle fazioni per il potere.

 

New York Times: “Israele sta creando una zona cuscinetto al centro di Gaza”

Israele starebbe espandendo la sua rete di basi militari nella Striscia di Gaza centrale per creare una zona cuscinetto, ha riferito il New York Times, citando funzionari israeliani e immagini satellitari. Negli ultimi tre mesi, i soldati israeliani hanno demolito più di 600 edifici lungo la strada nota come corridoio Netzarim, che taglia in due la Striscia di Gaza, nel tentativo di creare una zona cuscinetto, ha affermato il quotidiano. L’esercito israeliano ha anche rapidamente ampliato la sua rete di avamposti dotati di torri di comunicazione e fortificazioni difensive, ha aggiunto il Nyt, secondo il quale, allo stesso tempo, l’analisi delle immagini satellitari avrebbe mostrato che Israele ha almeno 19 grandi basi e decine di piccole postazioni in questa zona.

 

Haaretz: “C’è l’accordo tra Fatah e Hamas per amministrare la Striscia di Gaza”. Dagli aiuti umanitari alla gestione dei valici passando per la ricostruzione

Il movimento palestinesi al Fatah e Hamas hanno concordato di istituire un comitato congiunto per amministrare la Striscia di Gaza, in conformità con una proposta egiziana. L’accordo tra le due fazioni palestinesi è stato raggiunto in seguito a una serie di incontri al Cairo che si sono conclusi ieri, secondo quanto riporta il quotidiano Haaretz. L’accordo prevede che il comitato si occuperà di fornire e distribuire aiuti umanitari, dell’amministrazione civile di Gaza e della supervisione della ricostruzione della Striscia e del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto, come è avvenuto nel 2005.

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) emetterà un decreto che ordina l’istituzione del Community Support Committee, che sarà subordinato al governo palestinese per quanto riguarda questioni amministrative, finanziarie, di supervisione e legali. Secondo quanto riportato dalla stampa araba, il comitato sarà composto da 10-15 membri, tra cui individui palestinesi indipendenti e specializzati.

 

Onu: “24 ore dopo il cessate il fuoco, 580 mila persone sono tornate a casa”

Nelle prime ventiquattro ore seguite all’inizio del cessate il fuoco, quasi 580 mila persone sono tornate nelle proprie case. Lo riporta l’International Organization for Migration. Quasi il 90 per cento degli sfollati ha lasciato i rifugi. Restano nei campi di accoglienza più di 22 mila persone.

 

Macron e Mohammed bin Salman chiedono l’indizione di elezioni presidenziali in Libano

Emmanuel Macron e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Mbs) hanno chiesto l’indizione di elezioni presidenziali in Libano. “Insieme, hanno chiesto lo svolgimento di elezioni presidenziali in Libano con l’obiettivo di riunire il popolo libanese e realizzare le riforme necessarie per la stabilità e la sicurezza del Paese”, ha dichiarato l’ufficio del Presidente francese dopo che i due leader si sono incontrati nel primo giorno di una visita di Stato di Macron in Arabia Saudita.

luciani.2006@libero.it

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