GUERRA HAMAS – ISRAELE
Oggi è il 154° giorno di guerra
Il Wall Street Journal riporta una divisione tra i leader di Hams, Sinwar e Haniyeh. Per Israele invece non ci sono divisioni ma “hanno deciso di amplificare la sofferenza del popolo palestinese”
Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, starebbe ostacolando l’accordo con Israele, chiedendo maggiori concessioni. Lo rivela il Wall Street Journal, che cita fonti vicine ai negoziati, secondo cui, invece, Ismail Haniyeh, leader del gruppo terroristico con base a Doha, non sarebbe d’accordo con la posizione di Sinawar e sarebbe disposto ad accettare una tregua di sei settimane, per negoziare poi un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze israeliane da Gaza. Un disaccordo che è stato invece smentito da una fonte dello Stato ebraico.
“Non c’è nessuna divisione – ha affermato – I leader di Hamas, sia dentro che fuori Gaza, hanno deciso di amplificare la sofferenza del popolo palestinese. Sono consapevoli che un accordo sugli ostaggi porterebbe a un cessate il fuoco e a un significativo afflusso di aiuti umanitari – cibo, medicine e forniture che migliorerebbero notevolmente le condizioni di Gaza – e non lo vogliono. Preferiscono dare eco alle sofferenze del popolo palestinese”.
Israele: in corso il gabinetto di guerra si chiede più flessibilità per i negoziatori
In corso a Tel Aviv una riunione del gabinetto di guerra per discutere dell’accordo sulla tregua, mentre al Cairo i negoziati sono stati sospesi. Secondo l’emittente Channel 12, i funzionari israeliani vicini ai colloqui chiedono al gabinetto di dare loro un “mandato” più flessibile per negoziare un accordo con Hamas, una richiesta che, si sottolinea, difficilmente sarà accolta. Secondo la tv, sono due i punti più controversi: la condizione posta da Hamas perché gli sfollati dal nord di Gaza tornino nelle loro case e il rilascio da parte di Israele di 1.500 detenuti in cambio degli ostaggi.
Il Direttore della Cia in Egitto e Qatar per le trattative sugli ostaggi
Il direttore della Cia Bill Burns è in Medio Oriente per le trattative sugli ostaggi fra Israele e Hamas. Burns è arrivato ieri in Egitto e oggi, riporta Axios citando alcune fonti, è volato oggi a Doha per continuare le trattative con il premier del Qatar.
Netanyahu convoca in serata il gabinetto di guerra
Il gabinetto di guerra ed il gabinetto politico e di sicurezza sono stati convocati stasera nella sede del ministero della Difesa a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali secondo cui un’atmosfera di pessimismo si è creata circa la possibilità che sulla liberazione degli ostaggi sia raggiunto un accordo prima dell’inizio del Ramadan. Secondo la televisione pubblica Kan, il leader di Hamas Sinwar ha indurito negli ultimi giorni le proprie posizioni. Fonti politiche israeliane, citate dalla emittente,hanno spiegato questo sviluppo con l’avvicinarsi del Ramadan (e con la speranza attribuita a Sinwar che la Cisgiordania si unisca adesso alla lotta iniziata a Gaza) e anche con le crescenti pressioni Usa su Israele che – nell’ottica di Hamas -potrebbero costringere l’esercito a fermare le azioni militari a Gaza. Oggi il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che Israele intende comunque smantellare i battaglioni di Hamas anche a Rafah. Secondo il quotidiano Israel ha-Yom l’operazione a Rafah potrebbe iniziare nei prossimi giorni, se non fosse raggiunta prima una intesa sulla liberazione di ostaggi.