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GUERRA HAMAS ISRAELE

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Oggi è il 236° giorno di guerra

Casa Bianca: “Dopo raid Rafah nostra politica non cambia, aspettiamo indagine Israele”

“Come risultato del raid a Rafah non ho cambiamenti di politica da annunciare, è appena successo, gli israeliani stanno indagando, osserveremo con grande interesse quello che scopriranno”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, rispondendo durante il briefing alle domande riguardo al raid israeliano a Rafah in cui sono morti oltre 45 palestinesi e 200 sono rimasti feriti. Kirby ha sottolineato che Washington ha subito condannato “la morte dei civili, ma dobbiamo capire quello che è successo”.

 

MSF: Evacuato punto di stabilizzazione medica a Rafah

A poche ore dalla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Medici Senza Frontiere (MSF) chiede la fine immediata dell’offensiva a Rafah e delle atrocità in corso nella Striscia di Gaza. La strategia militare di Israele di lanciare ripetuti attacchi in aree densamente popolate porta inevitabilmente all’uccisione di massa di civili. “È un massacro di civili. La popolazione viene spinta in aree che si pensava sarebbero state sicure, per poi essere sottoposta a incessanti attacchi aerei e a pesanti combattimenti” afferma Chris Lockyear, Segretario Generale di MSF.

Questa notte il personale medico e i pazienti del punto di stabilizzazione supportato da MSF a Tal Al-Sultan, a Rafah, sono stati costretti a fuggire a causa dell’intensificarsi delle ostilità nell’area, bloccando di fatto tutte le attività mediche nella struttura. È l’evacuazione forzata di un’altra struttura sanitaria, che arriva 24 ore dopo che le forze israeliane hanno effettuato un attacco aereo su quella che avevano designato come “zona sicura”, uccidendo almeno 49 persone e ferendone oltre 250. Il personale del punto di stabilizzazione ha registrato un afflusso di 180 feriti e 31 morti, con pazienti affetti da gravi ustioni, ferite da schegge, fratture e traumi. Questi pazienti sono stati stabilizzati e trasferiti negli ospedali da campo situati ad Al-Mawasi, poiché non ci sono ancora ospedali traumatologici funzionanti in grado di far fronte a un simile evento di massa.

 

Pentagono: “Il molo a Gaza sarà rimosso e riparato” – Stop agli aiuti

Gli Stati Uniti annunciano che l’arrivo di aiuti per Gaza via mare è stato bloccato perché il molo costruito a largo delle coste della Striscia ha subito danni a causa del mare mosso. La portavoce del dipartimento della Difesa, Sabrina Singh, ha spiegato in una conferenza stampa che le riparazioni del molo dureranno “almeno una settimana”.

“A causa del mare agitato, una parte del molo si è staccato dall’altra che è al momento ancorata alla costa di Gaza – ha spiegato – come risultato questa parte è stata danneggiata e deve essere ricostruita e riparata, nelle prossime 48 ore sarà spostata dalla sua posizione ancora alla costa e spostata ad Ashdod dove il comando centrale condurrà le operazioni”.

 

luciani.2006@libero.it

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