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GUERRA IN UCRAINA

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Oggi è il 850° giorno di guerra

Aiea: “Raid russi su rete elettrica pericolo per Zaporizhzhia”

L’Agenzia dell’Onu per l’energia atomica si dice profondamente preoccupata per “i rischi persistenti” legati alla disponibilità di elettricità per alimentare il sito della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, disponibilità messa a dura prova dai bombardamenti da parte dei russi contro le infrastrutture energetiche ucraine”. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi.

 

Zelensky emana direttiva che dispone l’installazione, “il prima possibile”, di pannelli solari in ospedali e scuole.

I missili e i droni russi distruggono edifici e abitazioni ucraine da oltre due anni. Ogni attacco compromette diverse infrastrutture e danneggia la rete energetica, causando interruzioni quotidiane di corrente che interessano larga parte della popolazione. Per correre ai ripari, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha emanato oggi una direttiva che dispone l’installazione, “il prima possibile”, di pannelli solari in ospedali e scuole. “Siamo impegnati a contrastare i tentativi russi di ricattarci per energia e riscaldamento”, ha detto Nazary Guitchka, direttore di una maternità in un ospedale di Kiev. Il reparto ha bisogno di generatori e pannelli per far fronte agli imprevisti e garantire che le incubatrici continuino a funzionare qualunque cosa accada.

 

Ue: “Pronti a fornire a Kiev parte importante del prestito da 50 miliardi”

“Da parte dell’Ue siamo disposti a fornire una parte considerevole dei 50 miliardi di dollari di prestiti concordati nel G7. Per quanto riguarda l’entità potenziale del credito Ue non possiamo dirlo in questo momento perché dipenderà dalla volontà degli altri partner del G7 contribuire”. Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovksis, nella conferenza stampa al termine dell’Ecofin.

Gli aiuti all’Ucraina sono stati uno dei principali punti di discussione durante la riunione dei ministri dell’Economia e delle finanze dell’Ue a Lussemburgo, dopo che la settimana scorsa i leader del G7 hanno concordato di fornire un prestito di 50 miliardi di dollari all’Ucraina finanziato dai profitti straordinari generati dagli asset russi congelati dalle sanzioni.

La maggior parte di questi beni si trovano nella Ue, nello specifico più di 200 miliardi di dollari depositati quasi interamente presso la belga Euroclear, e i Ventisette avevano già approvato a maggio un accordo per destinare i profitti generati alla difesa (90%) e aiuti macrofinanziari (10%) a Kiev. I beni stessi non verrebbero toccati.

In seguito all’accordo del G7, i suoi partner – Stati Uniti, Giappone, Canada, Regno Unito, Germania, Francia e Italia – stanno lavorando per rendere operativo l’impegno che i profitti straordinari siano utilizzati per ripagare il prestito in modo che i finanziamenti possano arrivare all’Ucraina verso la fine di quest’anno. L’Ue, dal canto suo, sta anche cercando una formula per garantire che il credito possa continuare ad essere finanziato anche nell’ipotetico caso in cui non dovesse rinnovare le sanzioni contro Mosca, poiché il veto di un unico Stato membro potrebbe bloccarle e impedire che continuino ad arrivare i benefici straordinari del patrimonio immobilizzato.

 

Kuleba: “Oggi un gran giorno per noi, per la Moldova e per l’Ue”

“Oggi è un grande giorno per l’Ucraina, la Moldova e l’Unione Europea: tutti e 27 gli stati membri hanno approvato la cornice dei negoziati e i colloqui per l’adesione alla Nato inizieranno la prossima settimana”. E’ quanto scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, lodando la decisione della Ue di iniziare martedì i colloqui per l’adesione di Ucraina e Moldova.

 

Fonti, lunedì si sbloccano 1,4 miliardi per Kiev da asset russi bloccati da Budapest

L’alto rappresentante Ue Josep Borrell lunedì al Consiglio affari esteri annuncerà la possibilità di sbloccare 1,4 miliardi di euro per gli aiuti militari all’ Ucraina provenienti dagli extra profitti degli asset russi congelati, finora bloccati dal veto ungherese. Lo fa sapere un alto funzionario Ue.

Il servizio legale del Consiglio avrebbe infatti acclarato che in questo caso si può procedere a maggioranza qualificata e non all’unanimità. Allo stesso tempo, restano bloccati i finanziamenti per Kiev nel fondo di assistenza per l’Ucraina e rimborsi dell’ Epf, sempre a causa del veto di Budapest.

 

luciani.2006@libero.it

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