GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 885° giorno di guerra
Parigi: sfila l’Ucraina, applausi ed emozione
Impegnata da due anni e mezzo in una guerra contro la Russia, l’Ucraina ha mandato i suoi atleti alle Olimpiadi. Sono sbucati sulla Senna nelle ultime posizioni del lunghissimo convoglio fluviale dei barconi con gli atleti, applauditi con calore da tutti. La Russia non c’è, i pochi atleti russi che parteciperanno lo faranno sotto la bandiera olimpica.
Gli atleti ucraini parlano delle loro sfide per essere ai Giochi olimpici 2024
Gli atleti ucraini a Parigi per le Olimpiadi hanno condiviso venerdì le sfide uniche che hanno dovuto e continuano ad affrontare mentre perdurano le ostilità con la Russia in patria. “Questa è la mia quinta Olimpiade e questa è la mia più difficile… per la preparazione con tutto ciò che sta accadendo nel mio paese. Posso dire che è dura”, ha detto la schermitrice e quattro volte medaglia olimpica Olha Kharlan in conferenza stampa.
Gli atleti si sforzano di godersi il sogno di competere in uno degli eventi sportivi più prestigiosi del mondo, portandosi però da casa il peso della sofferenza. “(Prepararsi) per le Olimpiadi è stato molto difficile a causa delle continue sirene dei raid aerei, del costante bisogno di andare al rifugio antiaereo e nascondersi”, ha detto il 18enne tuffatore Oleksii Sereda, prima di condividere la sua costante preoccupazione per suo padre che presta servizio nella Guardia Nazionale ucraina.
Il presidente del Comitato Olimpico ucraino Vadym Guttsait, in una dichiarazione molto dura, ha detto che i suoi atleti non avranno alcuna interazione di alcun tipo con gli atleti russi e bielorussi presenti ai giochi con colori neutri. “Ogni persona qui, ogni atleta ha sentito l’impatto di ciò che sta accadendo in Ucraina. Non c’è atleta che non abbia perso un amico, un parente o un genitore. Ogni atleta ha avvertito direttamente l’impatto di ciò che sta accadendo in Ucraina. Ecco perché non presteremo alcuna attenzione a quegli atleti (russi e bielorussi), non li saluteremo, per noi non esistono”.
Quest’anno, l’Ucraina sarà rappresentata dal minor numero di atleti nella sua storia di partecipazione ai Giochi estivi, con 140 concorrenti in 26 sport. Quasi 500 sportivi ucraini sono stati uccisi dall’inizio delle ostilità nel febbraio 2022.
Standing ovation a Parigi per la portabandiera ucraina, la tennista Elina Svitolina
La tennista Elina Svitolina, moglie del tennista francese Gaël Monfils, è stata scelta per guidare come portabandiera la delegazione ucraina in occasione dei primi Giochi organizzati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, nel febbraio 2022. La delegazione ha ricevuto una standing ovation alla partenza.
Zelensky elogia i soldati dopo il raid sull’aeroporto in Crimea
“Oggi, vorrei elogiare in modo particolare i nostri guerrieri che stanno colpendo le basi e la logistica russa nei territori occupati. L’occupante deve sentire che questa è terra ucraina. Ogni base aerea russa distrutta, ogni aereo militare russo distrutto, sia a terra che in aria, salva vite ucraine. Ringrazio i nostri guerrieri per la loro precisione”. Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un passaggio del suo discorso serale rilanciato su X. Oggi le forze armate ucraine hanno rivendicato un attacco contro l’aeroporto di Saki, nella Crimea occupata dai russi.
Nave da guerra russa attracca in Algeria
La nave Admiral-Gorchkov, la fregata più moderna della flotta russa, fa scalo nel porto algerino di Orano, sul Mar Mediterraneo. Lo ha annunciato oggi il ministero della Difesa russo. In un comunicato citato dall’agenzia di stampa Tass, la flotta russa del Nord, alla quale è agganciata la fregata, ha precisato che quest’ultima era accompagnata dalla petroliera Akademik-Pashin. Secondo il comunicato, la loro presenza in Algeria dovrebbe durare alcuni giorni.
All’inizio di luglio, le due navi sono rimaste all’ancora per quattro giorni in Venezuela, per rafforzare la “cooperazione tecnico-militare” tra Caracas e Mosca, secondo il ministero della Difesa venezuelano. Anche l’Algeria e la Russia mantengono relazioni privilegiate, forgiate dal sostegno dell’Unione Sovietica ai combattenti per l’indipendenza algerini durante la guerra d’Algeria.
