GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 751° giorno di guerra
Parigi 2024, Comitato olimpico russo: no al boicottaggio
“Il Comitato olimpico russo non si è mai impegnato nel boicottaggio dei Giochi olimpici, sosteniamo sempre la partecipazione degli olimpionici russi, esclusivamente a condizioni non discriminatorie”. Lo ha detto il presidente del Comitato olimpico russo (Roc), Stanislav Pozdnyakov, nell’odierna riunione dell’esecutivo a Mosca. “Sfortunatamente, Parigi 2024 non può garantire agli atleti russi pari condizioni, quindi sorge la domanda sull’ingiustizia di tali condizioni, ma non intraprenderemo mai la strada del boicottaggio, sosterremo sempre i nostri atleti. Le condizioni avanzate dal Cio sono illegittime e inaccettabili”.
Le Olimpiadi di Parigi si terranno dal 26 luglio all’11 agosto e stando a quanto stabilito dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio), gli atleti russi e bielorussi che riusciranno a qualificarsi non potranno rappresentare le proprie Nazioni; quindi niente bandiera, niente inno, nessuno segno riconducibile al Paese per una partecipazione neutrale e individuale. Il provvedimento preso dal Cio è conseguente all’invasione militare di Mosca in Ucraina. In questi due anni ci sono ancora federazioni internazionali – su tutte atletica leggera e nuoto – che non consentono agli atleti russi e bielorussi di gareggiare nemmeno come neutrali.
Politico: speaker Camera Usa metterà ai voti gli aiuti a Kiev
Lo speaker (repubblicano) della Camera Mike Johnson ha annunciato a Politico che intende mettere ai voti gli aiuti all’Ucraina e a Israele, come uno o due progetti di legge separati, e che prevede il ricorso alla sospensione delle regole dell’aula, con il requisito dei due terzi dei deputati e quindi con la necessità dei voti dem.
“Penso che sia una soluzione a sé stante”, ha detto durante il ritiro del partito in West Virginia, evocando la sospensione delle regole, che limita il dibattito, vieta gli emendamenti e annulla le mozioni d’ordine contrarie.
La mossa di Johnson arriva sull’onda delle crescenti pressioni dem, ma anche di un gruppo di deputati bipartisan, per forzare il voto alla Camera sugli aiuti a Ucraina e Israele che finora lo speaker si è rifiutato di portare all’esame dell’aula dopo l’approvazione bipartisan in Senato. L’escamotage è la ‘discharge petition’, ossia una petizione che costringe a votare un provvedimento se raccoglie la firma della maggioranza dei deputati (218), anche se non ha il sostegno dello speaker. I dem hanno già raccolto 180 firme in 24 ore.
Borrell negli Usa: Kiev non può attendere le elezioni americane
“I prossimi mesi saranno decisivi. Molti analisti si aspettano una grande offensiva russa quest’estate, e l’Ucraina non può aspettare fino al risultato delle prossime elezioni americane”: lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell dopo aver tenuto alcuni incontri a Washington. “Qualunque cosa debba essere fatta, deve essere fatta rapidamente”, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse il suo messaggio per i politici americani su Kiev.
(Fonte foto GEOPOP)