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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina

Oggi è il 966° giorno di guerra

Sindaco: Russia ha lanciato attacco di droni su Kiev

La Russia ha lanciato un attacco di droni su Kiev nella tarda serata, hanno detto i vertici della capitale ucraina. “Restate nei rifugi”, ha scritto il sindaco Vitali Klitschko sull’app di messaggistica Telegram. Il sindaco di Kiev ha avverito che i droni erano diretti verso il grande quartiere di Troieshchyna, alla periferia di Kiev.
Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev, ha dichiarato su Telegram che le unità di difesa aerea erano impegnate a respingere l’attacco.

Non ci sono state informazioni immediate su eventuali danni o feriti. Kyiv, la regione circostante e l’intera metà orientale dell’Ucraina erano sotto allerta per i raid aerei dalle 19:00 circa.

 

Lituania: “Sicurezza sia il perno della politica Ue, più investimenti sulla Difesa”

“Le circostanze geopolitiche conseguenti alla guerra mossa dalla Russia all’Ucraina e le conseguenze che questo ha avuto sulla situazione della sicurezza ci impongono di mobilitarci e guidare l’Ue verso un nuovo corso politico con al centro la sicurezza dei cittadini europei”. Lo ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda, durante il bilaterale, tenutosi oggi a Parigi, con il suo omologo francese, Emmanuel Macron.
Durante l’incontro, dedicato alle questioni della difesa e della sicurezza in Europa, Nauseda ha sottolineato che la difesa deve rappresentare una delle principali preoccupazioni dell’Ue e ha invitato i Paesi europei a investire con maggior decisione nel settore della difesa e nello sviluppo dell’industria bellica.
Il presidente lituano ha inoltre ribadito la necessità di implementare le sanzioni europee nei confronti di Mosca e dei suoi alleati ripetendo che i futuri colloqui di pace potranno avvenire esclusivamente alle condizioni di Kiev. “La vittoria dell’Ucraina è necessaria per la sicurezza e la stabilità dell’intera area euroatlantica e la formula di pace proposta dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky è il modo più veloce per raggiungere questo obiettivo”, ha chiosato Nauseda.

 

Usa: la Russia cercherà di minare il voto e il referendum in Moldavia

Gli Stati Uniti sono “certi che la Russia tenterà attivamente di minare” le prossime elezioni presidenziali e il referendum di adesione alla Ue in Moldavia.

Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti. Gli Stati Uniti “rimarranno al fianco della Moldavia”, ha aggiunto il funzionario.

 

Quattro arresti in Spagna per invio di potenziali armi chimiche in Russia

La polizia nazionale spagnola ha sequestrato 13 tonnellate di sostanze chimiche vietate, compresi “possibili” precursori di armi chimiche, che erano dirette in Russia nonostante le sanzioni imposte a Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Il materiale è stato trovato in un container situato nell’area doganale del Porto di Barcellona. Nell’operazione sono state arrestate quattro persone tra le province di Girona e Barcellona con l’accusa di reato continuato di contrabbando di merci vietate.

L’indagine è iniziata nel 2022, all’indomani dello scoppio del conflitto in Ucraina, quando le sanzioni internazionali contro la Russia hanno iniziato a limitare la portata di materiali e tecnologie a sostegno dello sforzo bellico del Paese. In questo contesto, è stata individuata una società, gestita da cittadini di origine russa, che aveva sviluppato un sistema di triangolazioni commerciali, logistiche ed economiche finalizzate alla fornitura illegale di prodotti chimici a Mosca. Nel corso delle indagini, è emerso che l’esportazione di prodotti chimici soggetti a sanzioni internazionali, alcuni dei quali possibili precursori di armi chimiche o agenti nervini, è stata effettuata in passato utilizzando questa rete aziendale. L’azienda spagnola aveva una filiale a Mosca che era il destinatario finale dei prodotti chimici, anche se questa destinazione finale era mascherata attraverso una serie di società di facciata in Paesi come l’Armenia o il Kirghizistan. Queste società di facciata non erano in nessun caso i destinatari della merce, che veniva dirottata via terra verso la Federazione Russa. La fornitura alla Russia della sostanza sequestrata, così come le precedenti esportazioni documentate nel corso dell’indagine, sono rigorosamente vietate dal Regolamento europeo relativo alle misure restrittive motivate da azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, e dai suoi successivi aggiornamenti. L’indagine è ancora in corso con l’obiettivo di identificare, localizzare e arrestare altri individui coinvolti nell’accaduto.

 

Russia: libero il padre della bambina che disegnò contro la guerra

Dopo aver trascorso 19 mesi in carcere, è stato liberato in Russia Alexey Moskalev, padre della ragazzina divenuta uno dei simboli della repressione delle voci critiche nei confronti del conflitto in Ucraina per i suoi disegni contro la guerra.

L’uomo era finito in carcere a seguito di un’inchiesta nata dai disegni della figlia, allora dodicenne, finito sotto accusa per aver “screditato” l’esercito. Oggi “Alexei (Moskalev) è libero. Si sente più o meno bene, ha finalmente potuto vedere sua figlia”, ha detto all’Afp il suo avvocato Vladimir Bilienko.
L’Ong Ovd-Info, specializzata nel monitoraggio della repressione e dichiarata “agente straniero” dalle autorità russe, ha diffuso un video del ricongiungimento del padre con la figlia Maria, oggi quattordicenne, in lacrime, all’uscita dal campo numero 6 a Novomoskovsk, nella regione di Tula, a sud di Mosca. “Stanno tornando a casa a Efremov (nella regione di Tula) e vivranno di nuovo insieme”, ha detto l’avvocato.
Moskalev, 56 anni, ha raccontato la vita dura in prigione in una video intervista trasmessa da Ovd-Info. Poco dopo il suo arrivo nel campo di prigionia, dice di essere stato messo in una cella di punizione dove ha trascorso due mesi. “Una vera cella di tortura”, ha detto. “Misurava un metro per due. Eravamo in due lì. Il pavimento era marcio, topi ovunque”, ha raccontato.

“Faceva un freddo terribile. Dovevo stare 16 ore in piedi perché al mattino i letti erano attaccati al muro in modo che non potessimo sdraiarci. Era impossibile sedersi sulla piccola panca di metallo, era gelida”, ha continuato.
Moskalev è finito sotto la scure delle autorità russe quando sua figlia ha realizzato in classe un disegno che mostrava missili russi diretti verso una donna e un bambino vicino a una bandiera ucraina. Il direttore della scuola ha contattato la polizia, che ha scoperto sui social i messaggi del padre che criticava l’offensiva russa. L’uomo è stato immediatamente separato dalla figlia che è stata mandata in una struttura per minorenni. Nel marzo 2023, Moskalev è stato condannato a due anni di prigione per aver “screditato” l’esercito russo. Alcune ore prima della sua condanna, è fuggito in Bielorussia dove però è stato arrestato ed estradato in Russia. La sua pena è stata ridotta in appello, e Moskalev alla fine ha trascorso un anno e sette mesi in prigione.
Secondo Ovd-Info, dal febbraio 2022 più di 1.000 persone sono state processate in Russia per aver criticato l’offensiva russa. Altre centinaia sono state minacciate o costrette all’esilio a causa delle loro opinioni.

 

luciani.2006@libero.it

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