HomeCronaca e AttualitàI SINDACATI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA RECLAMANO: “SUBITO CENTO AGENTI IN PIÙ”

I SINDACATI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA RECLAMANO: “SUBITO CENTO AGENTI IN PIÙ”

I SINDACATI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA RECLAMANO: “SUBITO CENTO AGENTI IN PIÙ”

Molto partecipata la manifestazione organizzata dalle sigle sindacali della polizia penitenziaria davanti al carcere di Borgo San Nicola. Trope le cose che non vanno all’interno del carcere come le aggressioni, i turni massacranti e la precarietà del lavoro: “Situazione insostenibile a Lecce: basta promesse”

Le sigle sindacali della polizia penitenziaria (Sappe, Sinappe, Osapp, Uil Pa Pp, Uspp, Cisl, Cgil, Cnpp) si sono date appuntamento questa mattina, a Lecce, all’esterno dell’istituto carcerario di Borgo San Nicola, per un sit-in di protesta teso a manifestare, ancora una volta, il disagio della categoria rappresentata per una cronica carenza di organico, aggressioni continue e situazioni lavorative sempre più precarie.

Con l’odierna manifestazione si intende lanciare un allarme forte e chiaro, indirizzato alle istituzioni, governo centrale e quello regionale, perché si dica quanto prima “basta” alle innumerevoli aggressioni, ai diritti negati, ai turni massacranti, al sovraffollamento e a condizioni di lavoro che non sembrano prevedere le necessarie condizioni di sicurezza.

La situazione leccese è al limite con 1200 detenuti a fronte di 796 previsti e con una cronica carenza di organico della polizia penitenziaria passata da 718 unità del 2014 a 581, previste nel 2017 senza alcuna logica, fino alle 619 attuali, nonostante l’apertura di un nuovo padiglione con duecento posti letto: “Una fotografia drammatica – spiegano i sindacati – anche perché a livello regionale c’è una differenza di trattamento nelle sedi carcerarie del territorio e tutti i casi di sovraffollamento vengono dirottati su Lecce. Nei giorni scorsi è arrivata persino l’indicazione di trasferire tutti gli arresti di Bari il 18 e il 19 aprile nel capoluogo salentino”

“Tutto ciò non è più sostenibile – affermano – e le aggressioni sono il risultato di questo sistema. Stiamo manifestando con tutte le sigle sindacali della penitenziaria, unite e compatte per gridare alla politica e all’amministrazione che è finito il tempo delle promesse. Abbiamo bisogno di almeno cento uomini per quanto riguarda Lecce, perché le aggressioni e le minacce sono quotidiane e non accettiamo più questo stato delle cose e chiediamo l’immediato sfollamento dei circa quattrocento detenuti in esubero”.

La richiesta è quella di avere pari trattamento con quello che avviene nelle altre regioni, di garantire i diritti, visti i turni massacranti e le ferie non godute di molti poliziotti che vanno da 130 a 150 giorni: “Nelle altre realtà il rapporto tra agente e detenuto è in qualche caso di uno ogni due, uno ogni tre; qui, arriviamo a uno ogni sette-otto detenuti. Non esiste riabilitazione del detenuto se non ci sono condizioni di sicurezza”.

luciani.2006@libero.it

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