I TESSUTI ED I RICAMI SIMBOLICI DI SABRINA LAIOLO PER DOMUS ARTIST RESIDENCY STUDIO VISIT DI FINE APRILE
Venerdì 28 è in programma a Domus Artist Residence lo speciale appuntamento di fine mese, che vede l’apertura della dimora al pubblico per presentare il lavoro degli artisti ospiti a Galatina, per il progetto di residenze artistiche internazionali In Residence. In aprile ha vissuto, a contatto con la città ed il Salento, l’artista italo-francese Sabrina Laiolo, fiber e textile artist di base in Francia.
L’artista è partita dallo studio del libro “Il crepuscolo del corpo”: immagini dell’invecchiamento femminile, di Caroline Schuster Cordone; un saggio che affronta il tema complesso e fortemente attuale delle rappresentazioni della vecchiaia nelle donne e che si concentra sulle immagini della donna anziana nell’Italia del XV-XVII secolo. Parola chiave dello studio è Sénescence, l’invecchiamento, in particolare il rapporto della donna anziana con la società e con la famiglia, la questione del corpo senescente e l’atteggiamento trasgressivo della donna anziana nei confronti della sessualità e della maternità.
La riflessione sulla senescenza femminile investe anche il discorso estetico che, all’alba dell’era moderna, si concentra sul corpo femminile giovane. Luogo di proiezione di perfezione fisica e morale, oggetto di desiderio, la figura della bella e giovane donna combina gli attributi del bello e del buono. Al contrario, anche la bruttezza è incarnata da una donna, ma questa volta dalla “vecchia”, che spesso simboleggia il decadimento morale attribuito a tutta la decrepitezza.
Invecchiando, la donna perde non solo la sua femminilità ma anche, si crede, la sua umanità.
Da qui una riflessione, sia intima che antropologica, portata avanti durante la residenza di aprile ed espressa con più media, che si legano attraverso l’elemento originario nella ricerca di Laiolo, che è il filo ed il tessuto, come portale principale verso la questione del corpo.
“La mia riflessione su questo tema si concentra sul corpo e sulla sua pelle, sulle linee della vita che si manifestano nei segni, nelle rughe e nel modo in cui si formano. Segni, rughe, avvallamenti, cambiamenti. Attraverso le mie opere tessili e attraverso la mia ricerca tessile e vegetale voglio mostrare la bellezza di questi cambiamenti. La senescenza è anche un riflesso della vita, perché invecchiare è essere vivi e non solo andare verso la morte.”
Nel libro, riflette Laiolo, c’è questa citazione italiana: Iddio, non mi lasciare vivere in vecchiezza.
Questa citazione sottolinea l’esperienza del tempo che passa e la difficoltà di porsi individualmente di fronte al proprio invecchiamento. Nel mio lavoro esploro l’estetica dietro ogni vena e venatura della foglia, ogni piega e pieghetta di un tessuto, così come ogni ruga e cambiamento della pelle del corpo femminile. Accettare il passare del tempo. È un movimento di vita.
Se mi concentro sul corpo della donna, c’è una parte di identificazione con il mio corpo. Alla restrizione che ci viene inculcata fin dalla più tenera età di non invecchiare, come un divieto. Come se la nostra bellezza dovesse essere congelata nel tempo. Non riesco a pensare a niente di meglio della citazione di Simone de Beauvoir per riflettere i miei pensieri:
La donna, come l’uomo, è il suo corpo: ma il suo corpo è altro da lei; (Simone de Beauvoir, Il secondo sesso)
Sabrina Laiolo bio francese con origini italiane, lavora tra tra arte tessile e natura. Appassionata di tessuti e diplomata come stilista di moda, ha sviluppato una curiosità per il ricamo e l’uncinetto. Il suo lavoro ruota intorno il tempo, i cicli e le linee della vita che trascrive attraverso un estetismo colorato e schietto, mescolando fibre tessili fibre tessili, pittura e piante. Una parte della sua arte riguarda gli alberi e le foglie e
non è un caso. Da bambina trascorreva i fine settimana nella foresta con mio padre, proprietario di una segheria, un’azienda familiare creata nel 1952 dai miei nonni immigrati italiani. https://sabrinalaiolo.com