IL LECCE GIUSTO MIX D’ETÀ GUARDA AVANTI CON FIDUCIA
La sosta imposta per gli impegni della Nazionale di Mancini consente al Lecce di lavorare in tranquillità senza l’assillo della partita da affrontare.
Occasione propizia per affinare gli schemi, migliorare lo stato di forma dei singoli, recuperare gli infortunati; ed è quello che Baroni ed il suo staff tecnico sta facendo da ieri con tutto il gruppo fra cui, ovvio, pervade una certa euforia dopo l’ottimo successo ottenuto a Salerno.
Una vittoria che ha consentito un passo in avanti in classifica anche se alcuni risultati di altre squadre (Monza e Spezia) non l’hanno reso così evidente.
C’è sempre da lavorare tanto, il campionato è ancora molto lungo e di momenti meno felici di sicuro ci saranno ma quando il gruppo è ben seguito da allenatore e società, fortemente sostenuto dai tifosi, e quindi forte soprattutto da un punto di vista morale, anche i problemi saranno affrontati e risolti con il giusto spirito.
Il Lecce di quest’anno, poi, ispira particolare fiducia perché, e ciò si è ripetuto in tutte le sette gare disputate, in campo non si dà mai per vinto e lo dimostra il fatto che, salvo a Salerno, il Lecce ha dovuto sempre rincorrere il risultato ottenendo lo scopo tre volte su sei.
Altro dato importante è l’ottimo mix creato da Corvino con Trinchera e Baroni prima nel formare il gruppo stesso e poi nello scegliere la formazione da mandare in campo. Un “undici” ma, per assecondare il giusto concetto del tecnico bisogna parlare di un “sedici” composto da giovanissimi e giovani che vantano la età media più bassa di tutto il campionato, ovvero 23,8.
Si è trattato di una scelta fatta ed attuata che consentirà, in ogni caso, al Lecce di ritrovarsi a fine stagione con un patrimonio calciatori molto più consistente di quanto non fosse inizialmente;
giovani come Gendrey, Gallo, Gonzales, Banda, Colombo si stanno affermando autorevolmente nel massimo campionato; elementi come Di Francesco, Cesey, Strefezza, Falcone e Pezzella stanno dimostrando di possedere qualità per ben figurare in serie A.
Discorso a parte per Hjulmand nominato “capitano” della squadra come riconoscimento dei propri meriti che lo portano ad essere considerato un pilastro della squadra degno di poter figurare anche in formazioni di maggior lignaggio.
Altra conferma/sorpresa Braschirotto che acquistato in estate come alter ego di Gendrey per la fascia destra si è in pratica trasformato, novello Chellini, in centrale difensivo già sotto osservazione del CT Mancini.
Lui con Pongracic ha costituito una coppia di ottima qualità tecnica e tattica tanto che Baroni sta potendo lavorare con assoluta calma al recupero perfetto di Umtiti e Cetin, tenendo conto che del lotto difensori fanno parte anche Tuia e Dermaku.
È un Lecce, in definitiva, che induce alla speranza e che nelle aspettative dei tifosi è in grado di farli godere ancora per altre imprese.
Ernesto Luciani
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