HomeSportKRISTOFFER ASKILDSEN “PRESTO SARÒ UN LECCESE ANCH’IO E PARLERÒ IL SALENTINO”

KRISTOFFER ASKILDSEN “PRESTO SARÒ UN LECCESE ANCH’IO E PARLERÒ IL SALENTINO”

KRISTOFFER ASKILDSEN “PRESTO SARÒ UN LECCESE ANCH’IO E PARLERÒ IL SALENTINO”

È uno dei tanti volti nuovi del Lecce che forte del poter contare sul sostegno dei suoi 19.000 tifosi abbonati dovrà affrontare il prossimo campionato, sto parlando di Kristoffer ASKILDSEN, classe 2001, centrocampista norvegese, prelevato, in prestito con diritto di riscatto, dalla Sampdoria, ed ora è presentato alla stampa all’antivigilia dell’incontro di Coppa Italia ed a pochi giorni dall’inizio del campionato.

Come prassi a farlo è il Direttore Pantaleo Corvino che ha detto:

“Prestiamo oggi Askildsen, si tratta di un centrocampista che ha disputato 29 partite in A, capace di svolgere sia la fase offensiva che difensiva, molto duttile, con una maggiore propensione per la difesa. Sa giocare in maniera semplice la palla, ha, infatti, il 78% di precisione nei passaggi, oltre che senso della posizione, è bravo nella lettura difensiva e una media di 3 palloni intercettati a gara, sa anche saltare l’uomo, registra, infatti, il 79% di dribbling riusciti”.

Kristoffer Askildsen che di se stesso dice:

“Il poco spazio avuto l’anno scorso? Sono stato fermo un mese a febbraio e poi ho giocato solo due gare per scelta del mister. Sono arrivato a Lecce a preparazione già iniziata, sto bene, sono entrato in un bel gruppo e c’è tanto da fare all’inizio anche se non è difficile. Bisogna creare le relazioni in campo e arriveremo alla quadratura”.

Il grande caldo di questi giorni

“Non si può far niente. Non mi preoccupano i 30-35 gradi ogni giorno ci si abitua e poi tra poco diventerò anch’io un leccese”

Tanti stranieri come compagni che effetto prova:

“Anche alla Samp c’erano tanti scandinavi. A me piace di più la cultura italiana, preferisco scoprire più su loro e sugli altri stranieri anche se noi abbiamo due svedesi, un islandese e un danese”.

Rapporto con la Nazionale:

“Ho esordito in Nazionale ma non ho l’ossessione di tornarci subito. Se arriva arriva, ma penso a ogni giorno e a far bene qui”.

Conosceva già il suo compagno di reparto HJULMAND:

“Non conoscevo Morten ma Damsgaard mi ha parlato bene di lui. È un bravo ragazzo qui l’ho apprezzato nelle sue qualità di giocatore, ed insieme potremo fare buone cose”

La lotta per la salvezza:

“Per salvarsi in A serve un bel gruppo con tanta positività. Così possiamo raggiungere l’obiettivo”.

Inizio in salita:

“Coppa Italia e poi l’Inter? Siamo pronti, c’è la Coppa venerdì e poi l’Inter. Vogliamo far bene, speriamo di vedere tanti tifosi allo stadio”.

Cose le dice BARONI:

“Non posso dire di cosa parliamo sempre, sono cose tra me e lui”.

Il numero di maglia scelto:

“Quando ero piccolo mi piaceva il 7 e lo ricordo dalla mia infanzia, ero un fan di Cristiano Ronaldo ma ho giocato sempre da esterno offensivo”.

Conoscenza dell’italiano:

“Parlo norvegese e inglese. Tra un po’ imparerò anche il dialetto salentino. Intanto ho imparato ‘angale’”.

Pregi e difetti attuali

“Devo migliorare in tutto, nei contrasti, nei passaggi e nel colpo di testa. Non ho modelli a cui ispirarmi, voglio fare bene arrivando magari allo scudetto, al Mondiale, alla Champions League ma bisogna lavorare”.

luciani.2006@libero.it

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