LA CONSEGNA DEI PREMI “CARAVELLA”
Maria Badalamenti, Giuseppe De Bellis, Noemi Di Segni, Francesca Fagnani, Nicola Gratteri, Sigfrido Ranucci, Gaia Tortora, domani a Otranto per ricevere l’ambito riconoscimento
Premio alla memoria a Daphne Caruana Galizia e a Renato Moro
Sabato 4 settembre, ore 21, Largo di Porta Alfonsina
La tredicesima edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo si chiude in Largo di Porta Alfonsina domani, sabato 4 settembre (a partire dalle 21), con la consueta consegna dei premi “Caravella del Mediterraneo”, riconoscimento che rappresenta l’incrocio dei mari e delle culture del Mediterraneo e l’anima stessa di Otranto, crocevia millenario di scambi culturali, religiosi e sociali tra Oriente ed Occidente.
Un premio dunque denso di significati che quest’anno verrà assegnato a Francesca Fagnani, conduttrice di “Belve” (Raidue); Giuseppe De Bellis, direttore di Sky Tg24; Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report” (Raitre); Gaia Tortora, vicedirettore del tg della 7; Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro; Maria Badalamenti, vittima di mafia; Noemi Di Segni, presidente della Comunità ebraica italiana. Un premio “Caravella” alla memoria di Daphne Caruana Galizia, la giornalista e blogger uccisa nel 2017 dalla mafia maltese in un attentato dinamitardo, sarà ritirato dalla sorella Corinne Vella, che darà testimonianza del valore civile delle inchieste di Daphne sugli intrecci tra malaffare e politica. Un Premio Caravella alla memoria sarà inoltre consegnato alla giornalista di Nuovo Quotidiano di Puglia Anna Rita Invidia per il collega e marito Renato Moro, caporedattore del quotidiano salentino scomparso prematuramente a fine febbraio. La serata sarà condotta dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Vincenzo Sparviero.
“Sono contento che anche quest’anno, grazie al lavoro egregiamente svolto da Tommaso Forte, si sia potuto svolgere questo prestigioso Festival che, a conclusione della stagione estiva, ha portato nella nostra città ospiti importanti”, commenta il primo cittadino di Otranto Pierpaolo Cariddi. “Nel tempo abbiamo voluto che la manifestazione potesse raccontare non solo le problematiche e le difficoltà del Mediterraneo, ma anche le sue potenzialità. Tale iniziativa è strategica perché avvia sempre nuovi confronti geopolitici sul Mediterraneo, arricchisce la Puglia e promuove la nostra terra ricca di storia. In particolar modo, nella tredicesima edizione abbiamo ospitato il primo ministro albanese Edi Rama: Italia, e nello specifico Puglia e Salento e Albania, due terre separate dal mare eppur così vicine, spesse volte legate da un destino comune che ci ha permesso di collaborare e di instaurare profondi legami di amicizia”. “Siamo molto soddisfatti per aver assicurato anche quest’anno al nostro Festival, nonostante le difficoltà del periodo, un parterre di grande prestigio”, aggiunge Tommaso Forte, giornalista ed event manager del Festival. “Otranto e il Salento, terre di dialogo e di accoglienza, meritano di essere al centro della scena culturale e geopolitica per una loro precisa vocazione”.