LA DISTILLERIA DE GIORGI OSPITA LO SPETTACOLO DI TEATRO PER RAGAZZI ARCOIRIS DI TERRAMMARE
Nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce proseguono i progetti Teatri a Sud e Sguardi Meridiani, ideati e promossi dalla compagnia salentina Astràgali Teatro con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di San Cesario di Lecce.
Domenica 11 dicembre (ore 17:30 – ingresso 3 euro), per la sezione dedicata al teatro ragazzi, in scena “Arcoiris” di Terrammare Teatro con Silvia Civilla. Una bizzarra maga fuggita da un mondo tutto rosso racconta come sono nati i colori. Per scongiurare l’immobilità e la tristezza di un mondo solo grigio e nero, scende nella sua cantina laboratorio e attraverso strane combinazioni scopre i colori fondamentali: prima il blu, poi il giallo, infine il rosso. Ma dopo il primo entusiasmo si rende conto che questi colori da soli non funzionano. E allora … Che cos’è il colore? Il colore è lo sguardo che gettiamo sul mondo e che ci restituisce sensazioni, emozioni, sentimenti. Il colore è un luogo dell’anima dove abita la nostra personale maga delle combinazioni. Qui, grazie ad un abile disegnatrice e al supporto tecnico di una lavagna luminosa la musica diventa un pennello che crea immagini e dà forma ad atmosfere suggestive. Arcoiris, questa donna-maga-bambina, il cui nome in castigliano significa Arcobaleno e racchiude in sè il senso dell’intero spettacolo, è l’umanità ingenua che non si interroga sulle proprie azioni se non quando costretta dagli eventi. È un personaggio frizzante: diverte, intenerisce, fa pensare.
Mercoledì 14 dicembre (ore 20:30 – ingresso 5 euro) la compagnia Diaghilev proporrà “La zia d’America”, spettacolo ispirato dalla novella di Leonardo Sciascia scritto da Fabrizio Catalano, interpretato e diretto da Paolo Panaro. 1943: in un non precisato paese dell’interno della Sicilia, il giovane protagonista racconta delle speranze e dei timori che egli e i suoi concittadini vivono nell’attesa dell’arrivo delle truppe alleate. La situazione, però, è immobile, indecifrabile. Il paese vive l’irrealtà del sogno: non accade nulla, il tempo è fermo, il futuro non esiste, si ha l’impressione che i grandi eventi storici non sfiorino nemmeno questa estrema provincia siciliana. Eppure, gli americani arrivano, anche se sono solo cinque soldati. Se una parte del paese si dà a bruciare ritratti di Mussolini e tessere del fascio, l’altra parte festeggia i liberatori. I fascisti rimasti in paese hanno paura; soprattutto lo zio del narratore che ai tempi di Mussolini rivestiva l’importante ruolo di segretario amministrativo del fascio. Gli avvenimenti si susseguono: l’armistizio, la Repubblica di Salò, le prime consultazioni politiche. Cominciano a giungere notizie dall’America. La ricca zia del protagonista scrive che presto verrà in Sicilia per un voto fatto alla Madonna. Le sue lettere si fanno sempre più fitte e, intanto, la guerra è finita. L’Italia si divide fra monarchici e repubblicani, comunisti e anticomunisti. Arrivano gli aiuti americani e i pacchi dei parenti d’oltreoceano, ma anche esortazioni a dare il voto, nelle prossime elezioni, al partito della Democrazia Cristiana. Immediatamente dopo il trionfo del rassicurante partito di De Gasperi, la ricca zia americana e la sua famiglia sbarcano in Sicilia. Dopo qualche giorno di vacanza a Palermo, il gruppo si trasferisce finalmente al paese, che ai loro occhi appare brutto e sporco. I rapporti si logorano e quando gli americani anticipano il rientro negli Stati Uniti, decidono di portarsi dietro l’unica persona, veramente simpatica del paese, a loro modo di vedere: lo zio fascista.