LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 239° giorno di guerra
La Cina ai connazionali: lasciate l’Ucraina quanto prima
La Cina invita i connazionali a”restare in contatto” con l’ambasciata a Kiev e “ad evacuare il prima possibile”, lasciando l’Ucraina. E’ l’appello del viceministro degli Esteri Ma Zhaoxu, espresso in una conferenza stampa a margine del XX Congresso nazionale del Partito comunista. Ma, parlando dell’azione diplomatica di Pechino a tutela dei suoi cittadini del mondo, ha ricordato che dopo “lo scoppio della crisi in Ucraina, l’ambasciata ha aiutato oltre 5.200 connazionali” a lasciare il Paese. Per questo, alla luce degli ultimi sviluppi, “colgo l’occasione per rinnovare l’invito ai nostri concittadini a partire quanto prima”.
Kiev: colpita scuola nella regione di Zaporizhzhia
Le forze russe hanno colpito nelle prime ore di questa mattina una scuola nell’insediamento di Komyshuvakha, nella regione di Zaporizhzhia (sud): lo ha reso noto su Telegram il vice capo dell’ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko. Per il momento non ci sono informazioni su danni o vittime, come riporta il Kyiv Independent.
Kiev, respinti attacchi russi in 9 villaggi a est nelle regioni di Lugansk e Donetsk
Le forze ucraine hanno respinto attacchi russi in nove villaggi nell’est del Paese nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate, come riporta Ukrinform.
Le località prese di mira dalle forze di Mosca sono Bilohorivka nella regione di Lugansk (est) e Bakhmut, Bakhmutske, Klishchiivka, Krasnohorivka, Novomykhailivka, Nevelske, Opytne e Marinka nella regione di Donetsk.
Le truppe russe stanno cercando di mantenere le aree occupate, concentrando gli sforzi per limitare le azioni dell’Esercito ucraino in alcune direzioni, scrive lo Stato Maggiore sottolineando che i soldati di Mosca continuano a tentare di condurre azioni offensive nelle direzioni di Bakhmute Avdiivka. “In violazione del diritto umanitario internazionale, delle leggi e delle consuetudini di guerra, il nemico continua a colpire infrastrutture critiche e abitazioni civili”, si legge inoltre nel rapporto.
Ucraina: blackout a rotazione in oblast Kiev, internet giù
La connessione internet è scesa a circa l’80% dei livelli ordinari nella regione di Kiev, con la compagnia energetica nazionale Ukrenergo che nella notte ha introdotto blackout a rotazione. Lo rende noto il servizio di monitoraggio Netblocks. Ukrenergo aveva annunciato già tre giorni fa la possibilità di tali blackout, in seguito agli attacchi russi contro “le infrastrutture energetiche nelle regioni centrali e settentrionali dell’Ucraina”
Gli Stati Uniti minacciano sanzioni all’Iran per i droni alla Russia
Gli Stati Uniti hanno minacciato di applicare sanzioni all’Iran per aver fornito alla Russia i droni “kamikaze” che utilizza contro la popolazione e le infrastrutture civili critiche in Ucraina, seguendo così l’Unione europea. In una dichiarazione, Washington ha indicato che ci sono “prove abbondanti” che l’Iran sta trasferendo droni in Russia che vengono utilizzati in Ucraina e ha assicurato che “non esiterà” a utilizzare sanzioni e “altri strumenti appropriati” per punire tutte le parti coinvolte. La dichiarazione degli Stati Uniti arriva poche ore dopo che l’Unione Europea ha raggiunto un accordo politico per sanzionare l’Iran per lo stesso motivo.
Mosca pronta a rivedere la propria collaborazione con l’Onu
Il vice ambasciatore russo all’Onu, Dmitry Polyanskiy ha anche accusato il segretario generale António Guterres di aver oltrepassato i propri doveri, e di essersi “schierato con i paesi occidentali”. Ha poi detto che se continua su questa strada, “dovremo rivalutare la nostra collaborazione con lui, e dubito che sia nell’interesse di nessuno.”
Russia e Iran negano l’utilizzo di droni iraniani
Russia e Iran hanno negato alle Nazioni Unite che i droni iraniani siano stati utilizzati nella guerra in Ucraina, definendo le accuse infondate. Il vice ambasciatore russo all’Onu, Dmitry Polyanskiy, ha sostenuto che i Paesi occidentali “non hanno presentato alcuna prova” di tale uso dei droni iraniani, aggiungendo che i droni che sono stati utilizzati in Ucraina “sono fabbricati in Russia e hanno persino hanno etichette russe”. “Non vi e’ stato alcun trasferimento di armi in violazione della risoluzione 2231 (sul programma nucleare iraniano, che include limitazioni alle esportazioni di armi), ne’ l’Iran ha fornito droni alla Russia da utilizzare nel conflitto in Ucraina”, ha affermato il diplomatico. L’ambasciatore iraniano, Amir Saeid Iravani, ha ribadito la neutralità del suo Paese nel conflitto ucraino: “Nessuna delle nostre esportazioni include droni in nessun paese”, ha detto, definendo tali affermazioni “accuse infondate”.
Trasferimento tecnologia a Mosca, arrestati cinque cittadini russi. Uno in Italia
La procura distrettuale di Manhattan ha smantellato una rete russa che acquistava componenti elettronici destinati a equipaggiare aerei, radar o missili e li rivendeva a imprese militari russe, in violazione delle sanzioni per la guerra in Ucraina. L’operazione faceva parte di uno schema più ampio che prevedeva il contrabbando di petrolio dal Venezuela a società in Russia e Cina e milioni di dollari in trasferimenti di criptovaluta per riciclarne i proventi.
Sotto accusa cinque russi e due intermediari di petrolio venezuelani. Uno dei russi è stato arrestato in Italia lunedì scorso, si tratta di Artyom Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnyarsk, Aleksandr Uss. L’altro russo arrestato lunedì, Yuri Orekhov è quello che appare come capo della rete criminale. In un secondo filone d’indagine, tre persone sono state arrestate in Lettonia e una in Estonia per aver tentato di esportare in Russia un macchinario sofisticato ‘dual use’ che può essere trasformato a fini nucleari. Incriminati per frode e riciclaggio, rischiano l’estradizione negli Usa.