LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 261° giorno di guerra
Zelensky: non ho chiuso la porta a trattative con Mosca
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista alla Cnn ha negato di aver chiuso la porta alle trattative con la Russia. “Dall’attuale presidente della Federazione Russa non ho sentito altro che ultimatum”, ha detto Zelensky, “ma non ho chiuso la porta. Avevo detto che saremmo stati pronti a parlare con la Russia ma con una Russia differente. Una che sia davvero pronta per la pace. Una che sia pronta a riconoscere che sono occupanti”. “Devono restituire tutto. Terra, diritti, libertà, denaro. E, cosa piu’ importante, giustizia”, ha aggiunto il presidente ucraino, “e, finora, non ho sentito dichiarazioni simile dalla Federazione Russa, né da Putin né da chiunque altro”.
Sirene allarme aereo suonano in tre regioni
Le sirene di allarme aereo hanno suonato nelle regioni ucraine di Kirovograd, Mykolaiv e Dnepropetrovsk. Lo riferiscono i media ucraini.
Zelensky: spero sostegno Usa bipartisan resti dopo Midterm
“Finché gli Usa ci sosterranno anche gli europei lo faranno”, ha aggiunto nell’intervista che ha rilasciato insieme alla moglie Olena a Christiane Amanpour. Il leader ucraino ha ringraziato anche i “contribuenti” americani perché, ha detto, “in fondo questi non sono soldi del governo ma della gente”. Zelensky ha quindi ricordato che l’Ucraina non ha iniziato la guerra e che è rimasta unita.
Zelensky: buone notizie dal sud, 41 insediamenti liberati
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che “arrivano buone notizie dal sud” con “41 insediamenti sono già stati liberati dai difensori dell’Ucraina”. Lo ha annunciato lo stesso leader ucraino nel suo consueto discorso serale, riferisce l’Ukrainska Pravda. “Oggi abbiamo buone notizie dal sud. Il numero di bandiere ucraine che tornano ai loro legittimi posti nel quadro dell’operazione di difesa in corso è già di decine. 41 insediamenti sono stati liberati. Grazie a tutti i nostri eroi che garantiscono questo”.
Kiev vieta le luci di Natale per risparmiare sull’energia
Niente luci di Natale a Kiev, niente ghirlande luminose in tutta la regione della capitale. Lo hanno deciso le autorità regionali di Kiev, in Ucraina, per risparmiare elettricità in un momento in cui l’approvvigionamento energetico del Paese è messo a dura prova dai continui attacchi russi alle infrastrutture energetiche. “L’uso di luminarie per le feste, ghirlande e decorazioni luminose è vietato sul territorio della regione di Kiev”, si legge sull’account di Telegram del governo regionale della capitale ucraina. Il governatore di Kiev, Oleksei Kuleba, ha spiegato che la misura si applica alle attività commerciali, ma anche ai privati e alle strutture statali. “Lasceremo per dopo l’illuminazione di alberi di Natale, parchi e strade”, ha detto il rappresentante ucraino.
Kuleba ha sottolineato che anche così l’Ucraina, e in particolare la regione su cui governa, “resiste al nemico” che sta cercando di instaurare il “terrore energetico” con attacchi alle infrastrutture. “Il massimo risparmio di energia elettrica è oggi il nostro fronte civile”, ha concluso Kuleba. Il provvedimento ha suscitato alcune polemiche e, secondo l’agenzia di stampa ucraina Unian, gruppi di cittadini hanno presentato petizioni contro la decisione che ritengono non aiuterà a risparmiare energia.
Programmate interruzioni di corrente in tutte le regioni ucraine
Domani, 11 novembre saranno in vigore interruzioni di corrente programmate in tutte le regioni dell’Ucraina, le più lunghe saranno nelle regioni delle città di Kiev, Chernihiv, Cherkasy e Zhytomyr. Lo annuncia l’operatore di rete statale Ukrenergo, scrive l’Ukrainska Pravda.
Gran Bretagna invierà altri mille missili terra-aria a Kiev
La Gran Bretagna invierà all’Ucraina altri mille missili terra-aria e 25 mila kit di equipaggiamento per aiutare i soldati a resistere al freddo estremo. Lo ha annunciato il primo ministro britannico, Rishi Sunak, durante la sua telefonata odierna con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si legge in una nota di Downing Street.