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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 281° giorno di guerra

 

Tajani: è l’ora di lavorare a una pace giusta per Ucraina

E’ giunto il momento di iniziare a lavorare per una pace giusta per l’Ucraina. Intervistato da Repubblica, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani commenta l’apertura negoziale Usa: la pace deve passare per l’indipendenza di Kiev e il Cremlino deve dare segnali concreti anziché bombardare la popolazione. L’Italia continuerà a seguire la linea Nato e Ue.

 

Ucraina, Podolyak: in conflitto morti 10-13mila soldati ucraini

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha dichiarato, in un raro bilancio delle vittime del conflitto, che sono morti tra i 10.000 e i 13.000 soldati ucraini dall’inizio dell’invasione.

“Abbiamo valutazioni ufficiali dello Stato maggiore, valutazioni ufficiali del comandante in capo (Zelensky), e oscillano tra 10.000 a 12.500-13.000 uccisi”, ha detto aggiungendo che il numero di civili uccisi potrebbe essere “significativo”. Podolyak ha anche suggerito che fino a 100.000 soldati russi sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione e altri 100.000-150.000 sono stati feriti. I dati sono stati annunciati dopo che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha parlato di 100mila soldati ucraini morti, cifra poi rivista e bollata come un errore.

 

Kuleba: lettere di minacce ad ambasciate ucraine

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che tre ambasciate ucraine hanno ricevuto lettere di minaccia “intrise di liquido rosso”. “Non commento ancora; presto usciremo con una posizione ufficiale sull’argomento. Dirò solo che c’era una minaccia simbolica all’interno di queste buste” e “tutte erano imbevute di un liquido rosso”, ha detto Kuleba alla televisione ucraina.

Kuleba ha sottolineato che questi attacchi con “simboli satanici o vodoo” non fermeranno l’Ucraina.

 

Pentagono valuta ampliamento formazione militari Ucraina

Il segretario alla Difesa Lloyd Austin e altri alti funzionari del Pentagono stanno valutando un’importante espansione dell’addestramento rivolto all’esercito ucraino, secondo il Washington Post.

Il piano, in discussione da settimane, secondo alti funzionari della Difesa degli Stati Uniti, si baserebbe sui miliardi di dollari in armi inviati dagli Usa e unità combattenti ucraine con centinaia, o forse anche migliaia di soldati, da addestrare a Grafenwoehr, in Germania, dove l’esercito americano ha istruito le forze ucraine in numero minore per anni.

 

Estonia, Norvegia e Olanda donano ospedale da campo

L’Estonia, la Norvegia e i Paesi Bassi hanno raggiunto un accordo per la fornitura di un ospedale da campo all’Ucraina al fine di migliorare l’assistenza medica per le Forze Armate di Kiev. Lo ha comunicato il ministero della Difesa di Tallinn. L’ospedale da campo sarà fornito dalle Forze Armate estoni, mentre Norvegia e Paesi Bassi parteciperanno all’operazione fornendo sostegno finanziario.

“Da nove mesi, la gente e le Forze Armate ucraine stanno dimostrando un eccezionale coraggio affrontando l’aggressione russa per conservare l’integrità della loro Patria”, ha detto il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur. “Siamo convinti dell’importanza del nostro appoggio e il nostro obiettivo rimane immutato: l’Ucraina deve vincere la guerra e la Russia la deve perderla”.

L’importanza di sostenere l’Ucraina in un momento reso critico dalla distruzione delle infrastrutture civili e dall’arrivo dell’inverno è stata sottolineata anche dai ministri della Difesa  olandese Kajsa Ollongren e norvegese Arild Gram. “Sono soddisfatto – ha dichiarato Gram – che la Norvegia stia contribuendo a donare il terzo ospedale da campo estone. Ha grande rilevanza che le nazioni occidentali sostengano l’Ucraina coordinandosi”.

Oltre all’ospedale da campo, l’accordo sottoscritto da Estonia, Norvegia e Paesi Bassi prevede l’invio di autoarticolati, container, materiale sanitario e moduli per l’immagazzinamento e l’alloggio del personale per un valore complessivo di 7,8 milioni di euro.

 

Zelensky: stop a organizzazioni religiose legate a Mosca

L’Ucraina intende limitare le attività delle organizzazioni religiose legate alla Russia e rivedere lo status della Chiesa ortodossa ucraina fedele al patriarcato di Mosca. Lo ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale, dopo una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. Il Consiglio “ha incaricato il governo di presentare alla Verkhovna Rada (il parlamento ucraino, ndr) un progetto di legge per impedire alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa di operare in Ucraina”.

 

luciani.2006@libero.it

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