LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 355° giorno di guerra
L’Ucraina è diventata molto veloce a ripristinare le infrastrutture energetiche, ma Zelensky avverte: “È presto per cantare vittoria”
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha affermato in un videomessaggio che gli operatori dell’energia elettrica hanno fatto un ottimo lavoro riparando i danni causati dagli ultimi attacchi di missili e droni russi, e sottolineato che la maggior parte delle persone non ha dovuto affrontare troppe interruzioni ieri e oggi. “Il fatto stesso che dopo un tale attacco possiamo avere giorni così pacifici, dal punto di vista dell’energia, dimostra la professionalità dei nostri lavoratori”. Tuttavia, “dobbiamo renderci conto che non è ancora una vittoria decisiva sul fronte energetico. Purtroppo, potrebbero esserci nuovi attacchi terroristici dalla Russia. Potrebbero esserci nuove restrizioni in caso di ulteriori distruzione o di crescita dei consumi”. Il ministro dell’Energia, German Galushchenko, ha affermato che il deficit di potenza dopo gli attacchi è stato notevolmente ridotto grazie a “un programma di riparazione ultrarapido” che ha assicurato che tutte e nove le centrali nucleari sul territorio controllato dall’Ucraina funzionassero e fossero collegate alla rete. “Questa è la migliore risposta ai bombardamenti nemici”, ha affermato in una nota.
Tajani: Forza Italia sta con l’Ucraina e la Nato
“Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina, dalla parte dell’Europa, della Nato e dell’Occidente. In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il collaudo del nuovo drone kamikaze fabbricato in Ucraina (Video)
Si sarebbe concluso oggi con successo, secondo quanto riportano diversi media ucraini pure in assenza di conferme ufficiali da fonti governative, il collaudo di questo nuovo drone kamikaze fabbricato dall’impresa statale “UkrOboronProm”, che sarebbe in grado di trasportare una testata pesante 75 chilogrammi e potrebbe raggiungere una distanza massima di mille chilometri. Per produrre questo prototipo sarebbero state usate componenti acquistate all’estero, ma lo sviluppo di software e strumenti di comunicazione, l’assemblaggio e la manutenzione sarebbero in capo a specialisti ucraini. È stata notata da più parti la somiglianza con il drone iraniano Arash-2, uno dei più avanzati prodotti da Teheran ma finora mai ceduto alla Russia. Probabilmente solo un caso: potrebbe realisticamente trattarsi di una evoluzione del drone-bersaglio RZ20, prodotto a partire del 2021 e anch’esso in Ucraina per l’addestramento dei sistemi di contraerea. Fedor Venislavsky, deputato del partito di Volodymyr Zelensky “Servire il popolo”, nei giorni scorsi ha anche lasciato intendere in un’intervista che si stia lavorando anche per arrivare alla produzione autoctona di missili a lunga gittata, che gli alleati occidentali si sono finora rifiutati di fornire. (video da Telegram @operativnoZSU)
Fonti di Palazzo Chigi: il sostegno del governo all’Ucraina è saldo e convinto
“Il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo”. Così riferiscono fonti di Palazzo Chigi
Il presidente polacco: se l’Ucraina non riceve presto aiuti militari, Putin può vincere
Il bisogno di armi occidentali da parte dell’Ucraina è urgente e determinerà il risultato sul campo di battaglia, lo ha dichiarato il presidente polacco Andrej Duda in un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Figaro. “Se non inviamo attrezzature militari all’Ucraina nelle prossime settimane, Putin potrebbe vincere. Potrebbe vincere e non sappiamo dove si fermerà”, ha detto Duda. Parlando della possibilità di un attacco russo alla Polonia, Duda ha detto che una tale mossa sarebbe un attacco alla Nato e a tutti i suoi membri. “Quando gli Stati Uniti sono stati attaccati nel 2001, tutti gli alleati si sono schierati con gli americani per combattere i terroristi. Crediamo che se ci fosse un attacco a un paese della Nato, la risposta sarebbe la stessa: rapida e decisa”, ha detto il presidente polacco.
Silvio Berlusconi: “Zelensky cessi il fuoco, giudico molto molto negativamente il suo comportamento”
“Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Un piano Marshall 6-7-8-9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, all’uscita dal seggio elettorale a Milano. Ai cronisti che gli chiedevano se fosse d’accordo con la presidente Meloni sul equiparazione militare di Ucraina e Russia per arrivare alla pace, Berlusconi ha risposto di no. “Io a parlare con Zelensky – ha proseguito – se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.