LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 365° giorno di guerra
Putin in discorso video: rafforziamo armamento nucleare
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in un discorso video pubblicato sul sito del Cremlino in occasione della Giornata del Difensore della Patria che sarà data particolare enfasi al potenziamento dell’armamento nucleare del Paese. Lo riporta la Tass. Putin ha affermato che i sistemi missilistici russi di punta basati sui silo Sarmat, armati con missili balistici intercontinentali orbitali pesanti a propellente liquido in grado di trasportare cariche nucleari, entreranno in servizio nel 2023. Anche le consegne dei missili ipersonici Zirkon a bordo delle navi inizieranno nel 2023.
Cremlino: Kiev prepara provocazione in Transnistria
“Secondo le informazioni disponibili, il regime di Kiev sta tramando una provocazione armata contro la Repubblica moldava di Pridnestrovia (nota anche come Transnistria, ndr) nel prossimo futuro, che sarà condotta da unità delle Forze armate ucraine, comprese quelle che coinvolgono la formazione nazionalista Azov”. Lo afferma in un post sul suo canale Telegram il Ministero della Difesa russo.”Il pretesto per l’invasione sarà un attacco inscenato da presunte forze russe dal territorio della Transnistria. A questo scopo, i sabotatori ucraini coinvolti nella messinscena dell’invasione saranno travestiti da personale militare della Federazione Russa”, prosegue il post.”Il Ministero della Difesa russo sta monitorando attentamente la situazione al confine dell’Ucraina con la Repubblica Moldava di Pridnestrovia ed è pronto a rispondere a qualsiasi cambiamento della situazione”, conclude il post del Ministero della Difesa.
Putin: Russia presterà maggiore attenzione a rafforzamento nucleare
La Russia manterrà una maggiore attenzione sul potenziamento delle sue forze nucleari: lo ha detto oggi il presidente Vladimir Putin in un discorso in occasione della festività russa del Difensore della Patria, alla vigilia del primo anniversario della invasione dell’Ucraina. I commenti di Putin, rilasciati questa mattina dal Cremlino e rilanciati dalla Reuters, seguono la decisione della Russia di sospendere il trattato bilaterale sul controllo delle armi nucleari con gli Stati Uniti (New Start). “Come prima, presteremo maggiore attenzione al rafforzamento della triade nucleare”, ha detto Putin, riferendosi ai missili nucleari su terra, mare e aria. Putin ha affermato che per la prima volta quest’anno verranno schierati i missili balistici intercontinentali Sarmat, un’arma in grado di trasportare più testate nucleari.”Continueremo la produzione di massa di sistemi Kinzhal ipersonici per aria e avvieremo le forniture di massa di missili ipersonici Zircon su mare”, ha detto Putin nelle osservazioni rilasciate dal Cremlino.
Mosca: Lavrov e Wang non hanno discusso del piano di pace cinese
Nel loro incontro di oggi a Mosca il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, e il capo dell’ufficio della commissione per gli affari esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese, Wang Yi, non hanno discusso del “piano di pace cinese” per la risoluzione del conflitto in Ucraina. Lo riferisce la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Abbiamo prestato attenzione alle dichiarazioni di alcuni politici occidentali e ai resoconti dei media su un certo ‘piano di pace cinese’. Come al solito, distorcono il quadro reale”, “i partner cinesi ci hanno illustrato il loro punto di vista sulle cause profonde della crisi ucraina e sugli approcci alla sua soluzione politica. Non si è parlato di alcun ‘piano’ separato”, ha detto Zakharova.
Tajani all’Onu: “Vogliamo una pace giusta, l’aggressione russa è una violazione della Carta”
“Sollecitiamo il ritiro immediato, completo e incondizionato delle forse russe dal territorio dell’Ucraina. Non riconosceremo alcuna acquisizione di territori ottenuti con la minaccia dell’uso della forza”, afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani in un intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’anniversario dell’invasione di Mosca, dove ha co-presentato una bozza di risoluzione per la pace in Ucraina, una “opportunità di dimostrare che i Paesi possono lavorare uniti”, adottando il testo ad ampia maggioranza”. L’aggressione russa è una “chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite”. E’ uno dei passaggi dell’intervento del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani all’Assemblea generale dell’Onu, nel dibattito sull’Ucraina a un anno dall’inizio della guerra. “Noi – si legge, in riferimento all’Ucraina – siamo in piena solidarietà con il Paese e il suo popolo. I quotidiani attacchi alle loro vite e allainfrastrutture fondamentali con costi devastanti dal punto di vista umanitario sono inaccettabili. Devono fermarsi”. “Gli ucraini sono in prima linea in questa guerra. Stanno difendendo con coraggio il loro diritto all’integrità territoriale e all’autodifesa. Entrambi sono diritti fondamentali nella Carta delle Nazioni Unite”, prosegue Tajani nel suo intervento. “Chiedo a tutti gli Stati membri di sostenere una pace giusta votando ‘Sì a questa risoluzione”, conclude il ministro degli Esteri Antonio Tajani, al termine del suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu in corso a New York, secondo le anticipazioni fornite dalla Farnesina.
Mons. Zuppi: C’è guerra nel Donbass fin dal 2014, non abbiamo fatto nulla
“La Quaresima prepara, vuole e anticipa la pace” e proprio “questo tempo ci chiede di essere artigiani di pace, la conversione del nostro cuore ci chiede di esserlo. Se non combattiamo il male, lui vince e genera tanti frutti, che crescono quando non combattiamo. La guerra nasce perché non abbiamo combattuto per la pace. La guerra nel Donbass è cominciata nel 2014 e non abbiamo fatto niente. Quando c’è la guerra è difficile fare qualcosa, ma si deve credere di farlo”. Sono le parole del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, questa sera alla messa nella cattedrale di San Pietro con il rito delle ceneri, celebrata per l’inizio della Quaresima.
Putin cancella le linee di politica estera del 2012 con Ue e Nato
Nel decreto revocato oggi dal presidente russo Vladimir Putin, che poneva l’obiettivo dell’integrità territoriale della Moldavia e della soluzione del problema della Transnistria, venivano indicate anche la cooperazione con l’Unione europea per la creazione di “un unico spazio economico e umano dall’Atlantico all’Oceano Pacifico” e lo sviluppo delle “relazioni con la Nato”.