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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 426° giorno di guerra

Zelensky oggi a Zhytomyr: grazie a chi difende i nostri confini

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato oggi a Zhytomyr, nella parte occidentale del Paese. “Ho avuto una riunione speciale di coordinamento con tutti i responsabili della regione – ha fatto sapere – abbiamo parlato della protezione, della sistemazione del confine e della situazione in generale. Sono grato a tutti coloro che assicurano la forza del nostro confine di Stato”.

 

Il Papa il 27 aprile riceverà il primo ministro ucraino

Giovedì prossimo, alla vigilia del suo viaggio apostolico in Ungheria, Papa Francesco riceverà in udienza in vaticano il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. Il premier sarà a Roma mercoledì per partecipare alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina.

 

Ue: in un anno tagliata la dipendenza energetica da Mosca

“È stato l’anno di una grave crisi energetica innescata dalla guerra, ma insieme siamo riusciti a sbarazzarci della nostra dipendenza dai combustibili fossili russi e ci siamo diversificati rivolgendoci a partner affidabili”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del summit del mare del nord a Ostenda. “I cittadini dell’Ue hanno ridotto i consumi di energia del 20%, ma la cosa più importante è che abbiamo investito massicciamente nelle energie rinnovabili”, ha aggiunto.
Cremlino: la Nato una macchina da guerra ai nostri confini

La Nato è “una macchina da guerra che si avvicina ai confini della Russia”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. “I progetti occidentali di disfarsi della Russia non porteranno a nulla”, ha aggiunto il portavoce.

 

Politico: Biden teme gli effetti di un flop della controffensiva ucraina

L’amministrazione Biden si sta silenziosamente preparando alla possibilità che, se la controffensiva primaverile dell’Ucraina deluderà le aspettative, i critici in patria e gli alleati all’estero accusino l’America di non essere stata all’altezza. Lo scrive Politico. Pubblicamente, la squadra del presidente ha offerto un sostegno incrollabile a Kiev, impegnandosi a rifornirla di armi e aiuti economici “per tutto il tempo necessario”. Ma se l’imminente stagione dei combattimenti produrrà progressi limitati, i dirigenti Usa hanno espresso in privato il timore di trovarsi di fronte a un mostro a due teste che attacca da entrambi i lati. Una parte, secondo Politico, dirà che l’Ucraina avrebbero fatto progressi se l’amministrazione avesse dato a Kiev tutto ciò che chiedeva, ossia missili a lungo raggio, aerei da combattimento e più difese aeree. L’altra parte affermerà invece che i limiti dell’Ucraina dimostrano che non può costringere la Russia a uscire completamente dal suo territorio. Senza contare la reazione degli alleati degli Usa, principalmente in Europa, che potrebbero vedere un negoziato di pace tra Ucraina e Russia come un’opzione più allettante se Kiev non saprà dimostrare che la vittoria è dietro l’angolo. Si ritiene, sempre secondo Politico, che Kiev sia disposta a prendere in considerazione la possibilità di modificare i propri obiettivi e che un obiettivo più modesto potrebbe essere più facile da vendere come una vittoria. Si è discusso, a livello di consiglieri, di inquadrarlo agli ucraini come un “cessate il fuoco” e non come colloqui di pace permanenti, lasciando la porta aperta all’Ucraina per riconquistare più parti del suo territorio in futuro. In cambio dovrebbero essere dati incentivi a Kiev: forse garanzie di sicurezza come quelle Nato, aiuti economici dall’Unione Europea, più aiuti militari per ricostituire e rafforzare le forze militari dell’Ucraina. I consiglieri hanno inoltre espresso la speranza di coinvolgere nuovamente la Cina per spingere anche Putin al tavolo dei negoziati.

luciani.2006@libero.it

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