LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 447° giorno di guerra
Macron: “ho aperto a addestramento piloti caccia ucraini”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato di aver “aperto la porta per addestrare” i piloti di caccia ucraini “da adesso”, due giorni dopo un incontro con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky a Parigi.”E questo con molti altri Paesi europei. Credo che siano in corso discussioni con gli americani”, ha dichiarato ancora il presidente francese durante un’intervista a Tfi, stimando invece che evocare una possibile futura consegna di caccia a Kiev “sarebbe un dibattito teorico” “.
Intelligence Gb, scorte russe di missili Kalibr “Estremamente limitate”
Secondo l’intelligence britannica, al Cremlnio si considerano i missili da crociera come il Kalibr come la principale risorsa per contrastare una futura controffensiva dell’esercito ucraino, ma le “scorte nella Federazione Russa sono estremamente limitate”. Gli 007 di sua maestà, richiamano l’attenzione sul fatto che nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2023, le navi della flotta del Mar Nero della Federazione hanno lanciato otto SS-N-30 a SAGARIS (“missili da crociera Kalibr”) sull’Ucraina. Ciò che è importante capire – scrivono – è che questo “è stato solo il secondo utilizzo di questi missili da parte della Marina russa dal 9 marzo 2023”.
Il Ministero della Difesa della Gran Bretagna ricorda che fino a marzo 2023 il paese aggressore aveva invece lanciato molto spesso quei missili.
“È del tutto possibile che l’esercito russo abbia temporaneamente sospeso l’uso di queste armi perché voleva ripristinare le scorte di riserva.
Ucraina, Podolyak: “Armi a Kiev e tribunale per i russi aggressori”
“Il punto di partenza di qualsiasi dialogo con la Russia è il ritiro incondizionato delle forze armate russe dal territorio dell’Ucraina. Qualsiasi altra cosa è un inutile simulacro di una soluzione pacifica. Le armi e un meccanismo per consegnare alla giustizia i responsabili del crimine di aggressione sono ciò su cui dovrebbe lavorare oggi la vera Coalizione per la pace”. Lo ha scritto su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak.
Video-appello della Cia sui social per reclutare spie russe: “Stiamo cercando persone affidabili”
La Cia statunitense ha raddoppiato i suoi sforzi per convincere i russi a rivelare i segreti del loro Paese, con la pubblicazione di un video su Telegram rivolto alle persone deluse dal Presidente Vladimir Putin. Il video, dai toni emotivi, suggerisce che le persone possono agire per migliorare la situazione del Paese consegnando informazioni alla Cia e rimanendo russi patriottici. Il video fornisce istruzioni testuali per l’utilizzo di un browser Tor per accedere al “deep web” e agli strumenti di crittografia con cui la Cia garantisce la propria protezione. “La Cia vuole sapere la verita’ sulla Russia e sta cercando persone affidabili che possano dirci questa verita'”, ha scritto l’agenzia. L’agenzia ha dichiarato di aspettarsi di essere contattata da persone che operano nei settori dell’intelligence, della diplomazia, della scienza e della tecnologia, tra gli altri, e di essere interessata a tutti i tipi di informazioni, comprese quelle politiche ed economiche.
Il militare ucraino racconta in italiano: “A Bakhmut nessuno vuole arrendersi”
Il soldato ucraino “Tim”, che ha vissuto a Varese, racconta in italiano il fronte di Bakhmut all’inviato del Gr1 Marco Barbonaglia. “Siamo tutti a Bakhmut, spacchiamo tutto – afferma – loro hanno paura, corrono, noi stiamo fermi anche quando contrattaccano, abbiamo preso posizioni. Siamo stati due ore in una situazione difficile, abbiamo difeso una collinetta in quattro, i russi sparavano da tutte le parti, ma nessuno ha avuto paura. In questa battaglia, purtroppo i russi hanno ammazzato un nostro amico, Ernesto, persona bravissima. Ma nessuno ha pensato neanche un secondo di arrendersi”. Chiede Barbonaglia: Riprendete Bakhmut? “Riprenderemo tutta l’Ucraina – è la risposta – Io spero che i russi abbiano ancora un po’ di cervello per arrendersi, sennò ammazziamo tutti. Addosso ai soldati russi morti troviamo le foto di mogli e bambini… avete una famiglia, perché venite qua?”
Mosca, alcuni paesi Asia centrale aprono a sanzioni
Alcuni paesi dell’Asia centrale stanno dando segni di voler aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia, ha detto il viceministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin citato dall’agenzia di stampa Tass. “Anche se condividiamo l’opinione che le restrizioni economiche unilaterali siano inaccettabili e illegittime, alcuni paesi dell’Asia centrale non vogliono tuttavia correre rischi e si dichiarano disposti a rispettare le misure restrittive occidentali”, ha affermato il viceministro a un forum organizzato nella città russa di Tomsk.