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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 498 ° giorno di guerra

Zelensky conferma: “Vedrò Erdogan per fare pressioni su Mosca”

Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che domani sarà in Turchia per incontrare il presidente Recep Tayyip Erdogan prima del vertice della Nato di Vilnius. Lo riporta Rbc Ukraina. “Dobbiamo riunire tutti i leader dell’Alleanza – ha affermato nella conferenza stampa a Praga – per esercitare pressioni politiche sulla Federazione Russa. Non solo sul campo di battaglia”. Sul tavolo dell’incontro “abbiamo diversi problemi: l’iniziativa del grano, il sostegno all’Ucraina nella Nato, lo scambio di prigionieri, ecc. Molte cose di cui parleremo”, ha detto il presidente.

 

Sale a 6 il bilancio delle vittime dell’attacco russo su Leopoli

Sale a sei il numero delle persone uccise dopo che un missile russo si è schiantato contro un edificio residenziale nella città ucraina occidentale di Leopoli. Il tetto e l’ultimo piano dell’edificio sono stati distrutti in quello che il sindaco Andriy Sadovyi ha definito il più grande attacco della guerra alle aree civili di Leopoli da quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina lo scorso anno. Sadovyi ha detto in serata che il corpo di una donna è stato estratto dalle macerie portando il bilancio delle vittime a sei. La più giovane aveva 21 anni e la più anziana era una donna di 95 anni, secondo il governatore della provincia di Lviv Maksym Kozytskyi.

 

Associated Press: “Domani gli Usa annunciano le bombe a grappolo per Kiev”

L’amministrazione Biden annuncerà domani l’invio di bombe a grappolo all’Ucraina nell’ambito di un nuovo pacchetto di armi da 800 milioni di dollari. Lo riferiscono fonti informate all’Associated Press. Secondo le fonti il Pentagono fornirà Kiev con bombe che hanno un “dud rate” ridotto ovvero con un minor rischio che nel lancio restino proiettili inesplosi che possono provocare la morte di civili.

 

Zelensky incontra il presidente ceco a Praga

Volodymyr Zelensky è a Praga per un colloquio con il presidente ceco, Petr Pavel, e altri funzionari, secondo un video pubblicato sulla pagina Facebook del presidente ucraino. Il filmato mostra Zelensky, che indossa una maglietta color kaki, mentre stringe la mano a Pavel durante una cerimonia ufficiale di benvenuto. Oggi, Zelensky si era recato a Sofia per discutere dell’adesione del suo Paese alla Nato e per chiedere un’accelerazione nella consegna di armi all’Ucraina, nel bel mezzo della controffensiva di Kiev contro la Russia.

”La visita del presidente ucraino intende essere un’espressione di apprezzamento per il sostegno che la Repubblica ceca ha fornito all’Ucraina dall’inizio dell’aggressione russa” oltre che ”garantire che tale sostegno continuerà”. Lo si legge in una nota diffusa dall’ufficio di Pavel. ”Nella riunione, i presidenti dovrebbero coordinare le loro posizioni prima del vertice Nato di Vilnius, dove si dovrebbe discutere, tra l’altro, delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina”, aggiunge il comunicato.

 

Sofia: scontro tra Radev e Zelensky sull’invio di armi

A Sofia, è stato scontro tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e l’omologo bulgaro, Rumen Radev, sulla fornitura di armi a Kiev. “Vorrei esprimere la nostra solidarietà al popolo ucraino e alle vittime in questa crudele guerra che continua a infuriare. Fin dal primo giorno ho condannato l’aggressione contro il vostro Paese”, ha dichiarato Radev durante l’incontro oggi con il presidente ucraino. “Ma sono contrario alla fornitura di armamenti e munizioni, soprattutto dalle riserve dell’esercito bulgaro. Io, come presidente, come lei, ho il dovere di non ridurre le capacità di difesa della Bulgaria”, ha aggiunto Radev. “Purtroppo questo conflitto non ha una soluzione militare, sono necessari sforzi coerenti per ridurre l’escalation”, ha sottolineato il presidente bulgaro.

Da parte sua Zelensky ha replicato con la domanda: “Lei è contrario alle forniture di armamenti e munizioni per non indebolire il suo esercito o per non sostenere il rafforzamento dell’Ucraina?”. “Dio non voglia che lei sia al mio posto in una tragedia come la nostra. Se le persone con le quali lei condivide valori comuni non prestassero aiuto con le armi cosa farebbe? Direbbe: Putin prendi il nostro territorio?”, ha chiesto Zelensky. Al termine dell’incontro Rumen Radev ha lanciato un appello: “In questo momento sentiamo soltanto la parola ‘vittoria’ ma vorrei che sentissimo di più la parola ‘pace’. Dobbiamo usare tutti i mezzi della diplomazia per lavorare in questa direzione, e non per alimentare il conflitto”.

 

Podolyak attacca Hrw: “Vuole che Kiev non riceva più armi”

“Impotenza, mancanza di spina dorsale e assoluta immoralità, meschinità…Human Rights Watch”. Con queste parole inizia un messaggio su Twitter del consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, nel quale critica duramente l’ong che oggi ha denunciato l’uso nella guerra da parte di Kiev e Mosca di bombe a grappolo. “Teppisti russi assolutamente folli stanno invadendo l’Ucraina, scatenando una brutale guerra genocida, uccidendo civili, organizzando esecuzioni pubbliche, violentando donne, rapendo bambini, attaccando le principali città con missili da crociera. Allo stesso tempo, ‘l’organizzazione per i diritti umani’ sta con il taccuino e accusa il popolo ucraino di non essersi disarmato a sufficienza a causa delle convenzioni internazionali del 2005 e del Memorandum di Budapest”, scrive Podolyak. “Si scopre che sono i ‘cattivi ucraini’ che usano armi che non dovrebbero usare, stando nelle loro città, non dormendo in un campo aperto. Inoltre, gli ‘attivisti per i diritti umani’ stanno lanciando un’aggressiva campagna di lobbying… No, non per espellere la Russia dall’Onu. Per interrompere la fornitura di armi all’Ucraina. È uno scherzo? O l’invasione di agenti russi in vari ‘uffici’ globali ha finalmente distrutto gli imperativi morali?”, conclude il post.

 

 

luciani.2006@libero.it

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