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LA GUERRA IN UCRAINA

LA GUERRA IN UCRAINA

Oggi è il 573° giorno di guerra

Zelensky arriva a New York con la moglie Olena, prenderà parte ai lavori dell’Assemblea generale dell’Onu

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è arrivato negli Stati Uniti con la moglie Olena per “l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e una visita a Washington”, come ha annunciato lo stesso Zelensky su ‘X’.   “Parteciperò alle riunioni dell’Assemblea Generale, del Summit sugli SDG e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché a una serie di importanti colloqui bilaterali. L’Ucraina presenterà una proposta concreta agli stati membri delle Nazioni Unite su come rafforzare il principio di integrità territoriale e migliorare la capacità delle Nazioni Unite di contrastare e fermare l’aggressione”, scrive Zelensky, che poi annuncia: “A Washington incontrerò Joe Biden, i leader delle camere e dei partiti del Congresso degli Stati Uniti,  la leadership militare, le imprese americane, i giornalisti e i membri della comunità ucraina. Ringrazierò gli Stati Uniti a nome dell’Ucraina per il loro aiuto nella nostra lotta per l’indipendenza e la libertà”.

 

Biden vuole sapere i progressi della controffensiva Ucraina da Zelensky, Giovedì l’incontro alla Casa Bianca

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si aspetta di conoscere i progressi della controffensiva ucraina nel suo incontro bilaterale con Volodymyr Zelensky questa settimana. Lo ha dichiarato il coordinatore del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca per le comunicazioni strategiche, John Kirby.
“Il presidente [Biden] è ansioso di sentire dal presidente Zelensky la sua controffensiva e i progressi che sta facendo”, ha detto Kirby in conferenza stampa.

Biden riceverà Zelensky alla Casa Bianca giovedì. Durante la sua visita a Washington, il presidente ucraino dovrebbe anche incontrare i deputati democratici e repubblicani di Capitol Hill. L’Ucraina ha lanciato la sua ultima controffensiva all’inizio di giugno. Tre mesi dopo, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la controffensiva ucraina era fallita e che l’Ucraina aveva subito più di 71mila perdite.
Anche diversi funzionari occidentali hanno ammesso che la controffensiva ucraina non sta procedendo con il ritmo auspicato.

 

Anche la Slovacchia è pronta a difendere la sua posizione sul divieto di importazione di grano ucraino

La Slovacchia è pronta a difendere la sua posizione sul divieto di importazione di grano ucraino al cospetto dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e non intende revocare le restrizioni imposte fino a quando non riceverà garanzie che le importazioni siano sotto controllo. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura slovacco, Josef Bires.

Oggi, il ministero dell’Economia ucraino ha dichiarato di aver intentato causa all’Omc contro Polonia, Ungheria e Slovacchia a causa del loro divieto di importazione di prodotti ucraini.
“Non cambieremo la nostra posizione finché non ci saranno garanzie che le importazioni siano sotto controllo. Possiamo presentare le ragioni delle nostre preoccupazioni all’Organizzazione Mondiale del Commercio”, ha dichiarato Bires a seguito di una riunione del Consiglio Agricoltura e Pesca a Bruxelles, come riportato dal portale teraz.sk.

 

Commissario europeo Wojciechowski: “Sono sorpreso che Kiev abbia scelto la procedura del ricorso contro gli stati che mantengono embargo sul grano”

“Sono sorpreso che l’Ucraina abbia scelto questa procedura” del ricorso all’Omc contro i tre Stati confinanti che hanno annunciato di mantenere l’embargo all’importazione del grano ucraino “tenendo conto degli sforzi enormi profusi finora dagli Stati membri”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, in conferenza stampa al termine del Consiglio Agricoltura. “Da ex giudice dico che e’ sempre meglio trovare una soluzione amichevole che finire in tribunale anche perche’ e’ facile dimostrare come l’Ucraina abbia potuto in realta’ beneficiare delle restrizioni con maggiore export di cereali verso i grandi mercati”, ha spiegato il commissario polacco.

“Fino a quando e’ scoppiata la guerra non c’erano quasi esportazioni dall’Ucraina verso i nostri Stati membri confinanti. Solo centinaia di tonnellate verso i Paesi limitrofi, c’erano tante invece verso l’Italia, la Spagna, il Portogallo, i Paesi bassi. Ma non c’erano mai state esportazioni dirette verso i Paesi limitrofi, era possibile ma non succedeva. Dopo lo scoppio della guerra sono cominciati ad arrivare i cereali in questi Paesi limitrofi perche’ le esportazioni dell’Ucraina verso gli altri Paesi erano state bloccate. Per un totale passato da 7 a 13 miliardi di euro”, ha evidenziato Wojciechowski.

“Dei 6 miliardi, cinque sono andati ai mercati dei Paesi vicini all’Ucraina. Per fare un raffronto, ho ricordato a tutti quali sono le conseguenze del Mercorus, che comporta un aumento di importazioni di due miliardi e di esportazioni per mezzo miliardi, con un bilancio negativo di 1,5 miliardi. Le esportazioni dell’Ucraina sono cinque volte di piu’ rispetto al Mercosur. Non bisogna essere sopresi se ci sono state delle conseguenze”, ha aggiunto.
“La Commissione per la prima volta ha adottato queste misure regionali solo per alcuni Stati membri. Durante il divieto abbiamo visto che ha avuto un ottimo impatto sulle esportazioni dall’Ucraina. Si erano preoccupati ma alla fine hanno esportato piu’ cereali rispetto al maggio 2022. Fino all’aprile 2023 quando non era ancora entrato in vigore il divieto erano stati esportati 34,8 milioni di tonnellate, attraverso i corridoi terrestri. Durante il periodo del divieto negli ultimi tre sono stati 9,6 milioni di tonnellate, cioe’ 3,2 milioni al mese”, ha sottolineato. “Se confrontiamo questi tre mesi con lo stesso periodo del 2022 sono stati pari a 7,3 milioni di tonnellate, ossia 2,5 al mese. Contro i 3,2 al mese del 2023, 600 mila tonnellate in più”, ha ribadito.

 

Berlino, deciso nuovo pacchetto di aiuti per Kiev da 400mln euro

La Germania è pronta a fornire un nuovo pacchetto di aiuti miliari all’Ucraina per il valore di 400 milioni di euro. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un’intervista a Bild in vista della riunione sull’Ucraina alla base di Ramstein in Germania. “Forniamo munizioni aggiuntive. Perché le munizioni sono ciò di cui l’Ucraina ha più bisogno per difendersi dalla brutale guerra di aggressione. Inoltre, aiuteremo con veicoli protetti e sistemi di sminamento. Ma teniamo d’occhio anche l’avvicinarsi dell’inverno: invieremo indumenti, ma anche elettricità e generatori di calore. In totale il pacchetto varrà 400 milioni di euro”, ha affermato Pistorius. Sull’invio dei missili da crociera Taurus richiesti da Kiev a Berlino, Pistorius ha spiegato che “è dovere dell’intero governo federale valutare attentamente ogni consegna di armi. Occorre chiarire una serie di aspetti politici, giuridici, militari e tecnici. Non è facile. Non è stato ancora deciso se il governo federale invierà missili da crociera Taurus” all’Ucraina.

Al momento la Germania non prenderà parte alla coalizione per i caccia occidentali da fornire a Kiev, ha poi detto Pistorius, aggiungendo che “concentriamo la nostra assistenza sull’artiglieria, sulla difesa aerea, sui veicoli corazzati da combattimento e sulle capacità degli ingegneri. Sosteniamo ciò in cui siamo bravi e ciò di cui l’Ucraina ha più bisogno”.

Sulla situazione della guerra, il ministro tedesco ha affermato che “La Russia ha attaccato l’Ucraina in violazione del diritto internazionale. Voglio che l’Ucraina difenda con successo il suo Paese e vinca la guerra. Non posso prevedere se alla fine avrà successo. Ma considero mio compito sostenere l’Ucraina nel miglior modo possibile. E per tutto il tempo necessario”. Pistorius non vede “il pericolo” che la Germania diventi parte della guerra. Allo stesso tempo il ministro tedesco ha risposto “sì” alla domanda se le Forze Armate tedesche saranno pronte in caso di emergenza.

 

luciani.2006@libero.it

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